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Voxson H305

Ritorno a parlare di una azienda romana a me molto cara  (come altre realtà appartenute al fantastico periodo della  “golden era” hifi italiana) con un  Voxson H305.

Dal debutto del  H201 (recensito da me qui : https://moltisuoni.altervista.org/voxson-h201/) erano già passati diversi anni , e nel frattempo la tecnologia del semiconduttore aveva compiuto ricche distanze .

Il design iniziava parallelamente ad assumere un ruolo chiave negli oggetti d’uso quotidiano , era quindi il tempo in casa Fa.Re.T  di proporre un qualcosa di nuovo.

Questa necessità  diede i natali alla  “serie nera”  grazie ai progettisti Voxson e alla felice matita di Bonetto  : Due integrati (H 302 e H305) ,un tuner coordinato (R303) e un sintoamplificatore (H313 che univa i pregi dell’H302 e R303 in un sol apparecchio).

Esisteva per dovere di completezza , anche un sistema integrato denominato Voxson “Topkapi” : Si trattava di una consolle dai canoni stilistici  -Space Age- nel quale facevano bella mostra di se un Voxson H305 , il sinto R303  abbinati ad un giradischi Thorens TD145. La sezione nastro ruotava su un “eight track” voxson GN308 . Si poteva avere l’opzione di lettore stereo 8 e più tardi di un registratore .

Photo courtesy : Internet

Il Voxson H305 possiede 50w rms a canale (il più potente della gamma) ed è racchiuso in un elegantissimo cabinet spazzolato di acciaio anodizzato in nero .

Ricalca grossomodo la perfetta razionalità e impostazione del suo predecessore H201 con alcune migliorie legate ad uno stadio finale decisamente più performante.

Vista generale a ripristino concluso

Anche questo esemplare non sfugge  alla putrescenza dei cablaggi interni -come nota dolente di molti apparecchi Voxson-  … un aspetto che lo obbliga ad una revisione totale .

Primo piano del cablaggio putrescente

 


 

Caratteristiche tecniche  :

 

Alimentazione : 110-130-220-240V 50Hz

Assorbimento massimo dalla rete : 350W

Potenza erogata : 50+50 W rms @ 8 ohm – 60+60W rms @ 4 ohm

Fattore di smorzamento : 30

Distorsione alla potenza nominale : 0.2%

Banda passante :  15hz-40khz @ -3dB

Rapporto segnale/rumore : Phono > 60 dB — Linea > 85dB

Ingressi : Phono (magnetico / ceramico) , tuner , aux e tape 1+2

Sensibilità : Phono 2,5 mV — Linea 270mV

Uscite : Due coppie diffusori (selezionabili A / B / A+B) , presa cuffia

Controlli : Bassi , acuti , loudness + filtro acuti e filtro subsonico.

Peso : 9.5 Kg

 

 

 


Costruzione interna : 

 

La plastica trovava poco spazio nelle realizzazioni di Voxson. Il cabinet come buona abitudine della Fa.re.t è in lamiera cromata con una alta precisione meccanica

Il circuito stampato principale in faesite occupa il buon 80% dello spazio interno e ospita su di esso i quattro dissipatori dello stadio finale.

I cablaggi di conseguenza sono relegati solo ai selettori  sul frontale e a brevi tragitti tra circuito stampato e componenti di “periferia”

Estremamente gradevoli le manopole e le levette sui selettori in alluminio tornito ricavate dal pieno

Buono il resto della componentistica a livello generale e nella fattispecie , di gran fattura i potenziometri rigorosamente “made in italy”

Nei selettori si è giustamente ripiegato su ottimi commutatori Alps i quali garantiscono funzionamenti precisi e scevri da incertezze.

 


 

Voxson H305 — Breve analisi circuitale :

 

Premessa : Sia il più piccolo H302 che il maggiore H305 sono concettualmente identici : Cambia solo la tensione a cui lo stadio finale viene alimentato e altri minori particolari . Per un discorso di facile reperibilità quindi prenderò a modello quello più diffuso su internet…ovvero il “302”

Nella sua concezione annovera quattro blocchi distinti : Alimentatore , preampli RIAA , stadio di segnale e amplificatore finale. Tutto rigorosamente a discreti senza nessun uso di IC

Come buona abitudine adottata nel precedente integrato H201 , il selettore ingressi risulta a ridosso della scheda rca d’ingresso , incorporando anche lo stadio phono. Plauso nell’uso di un Fet di ingresso per avere alta impedenza e buona accettazione dei segnali in ingresso senza degrado a cui fa immediatamente capo il controllo della tonalità . Poche le capacità elettrolitiche sul transito del segnale

Il finale in tipologia quasi complementare fa curiosamente uso di  transistor finali BU104 , di solito impiegati all’epoca negli stadi di riga di molti TV a tubo catodico. A seconda del lotto produttivo è normale trovare al loro posto degli equivalenti BDY24 .

Generoso infine , il trasformatore di alimentazione, ampiamente sovradimensionato rispetto alle reali necessità dell’amplificatore .

 


Lavori necessari :

 

Come  in altri apparecchi Voxson ,il cablaggio è un problema da affrontare radicalmente.

La disponibilità dello schema elettrico in rete fortunatamente aiuta parecchio le operazioni di ripristino. La parte più noiosa è ricablare i commutatori di segnale per le varie funzioni.

Va eliminata ogni traccia di ossido ovunque essa si presenti…facendo attenzione ai vari punti a contatto col cablaggio.

Attenzione inoltre ad eventuali coinvolgimenti della componentistica limitrofe . Se compromessa è bene sostituirla per un discorso di affidabilità nel tempo.

Come capita su molti apparecchi nostrani, qualche noia viene data anche dai connettori RCA saldati direttamente a circuito stampato.

Visto il problema dato dal cablaggio , lo stadio phono va smontato , ripulito e sostituito nella componentistica a contatto coi cavi putrescenti.

Occasione d’oro quindi per sostituirli con delle femmine RCA a vite , cui si avrà cura di connettere il polo centrale allo stampato mediante brevi spezzoni di reoforo. Questa soluzione è di gran lungo la più affidabile , grazie a scelte meccaniche differenti rispetto all’origine.

A vostra discrezione se montare elementi placcati o nickelati …. tuttavia se amate l’originalità estetica optate per i secondi.

 


 

Qualche upgrade :

 

Sostanzialmente solo due : Aggiungere un circuitino antibump e dare una “irrobustita” all’alimentatore!

1) 

Dotare il Voxson H305 di un piccolo circuito anti-bump / anti-DC è una premura decisamente doverosa visto le potenze in gioco  .

Nonostante l’amplificatore veda l’accensione ritardata e permetta un “soft start” dei transistor finali , un piccolo transitorio lo si avverte comunque . Inoltre , il  fusibile presente sulle uscite altoparlanti da solo non permette un adeguata protezione dei diffusori in caso di avaria nello stadio finale . Prevenire è sempre meglio che curare….

Il moduletto proviene da aliexpress ai soldi di un aperitivo (link a fondo pagina) . Basato sull’integrato uPC 1237 , permette una difesa “attiva” da ogni spiffero di C.C.  si presenti in uscita. Sotto trovate lo schema a blocchi per farsi un’idea . In tempi di normalità , dona inoltre ad ogni accensione , un ritardo di inserzione nei diffusori stimabile in circa 5 secondi.

La generosità del trasformatore di alimentazione e il traferro ampio , consentono di realizzare un avvolgimento dedicato per alimentare il modulo  (15 spire affiancate da 0,5mm restituiranno una tensione di circa  13v ac)

Essendo il consumo di quest’ultimo irrisorio -circa 30mA a relè attivo- non vi saranno interferenze nel suo normale lavoro ne anomali innalzi di temperatura … Sempre tiepido lui rimarrà !

Curate l’esecuzione interponendo almeno un giro di kapton sopra il cartoccio originale su cui poi realizzerete il nuovo avvolgimento. Uno strato leggero di smalto alchidico terrà salde le spire, le quali verranno poi ricoperte di isolante in vinile.

2) :

Ri-dimensionare leggermente il ponte raddrizzatore principale, e le capacità di filtro del banco permetterà allo stadio finale un comportamento più virtuoso

A sinistra : Il nuovo raddrizzatore da 5A. A destra : Quello di primo equipaggiamento da 3,2A

I tagli proposti all’epoca (4700uF) erano dimensionati per quanto bastava ; Mettere in pratica la miglioria portare ad 8200uF la batteria di filtro , permetterà di spuntare erogazioni di picco con minor distorsione , specie in presenza di altoparlanti con moduli di impedenza ostici .

Sulle capacità in cui transita il segnale potete sbizzarrirvi nella sostituzione degli elettrolitici con omologhi al poliestere. Senza aspettarsi grandi stravolgimenti , se ne guadagnerà un pelo sulla precisione della scena acustica.

 


 Considerazioni in conclusione :

 

Un apparecchio italiano di gran fattura e prestazionalmente valido . La sua versatilità  non lo fa invecchiare e ancor oggi può essere impiegato proficuamente in catene di medio livello senza grossi limiti , in virtù di una potenza più che sufficiente a muovere quasi ogni diffusore senza scomporsi .

Aggiungete poi il fascino indiscreto di un apparecchio disegnato dal buongusto italiano per cedere nella tentazione di possederne uno.

Nel caso cediate alla tentazione , solo un piccolo consiglio : Scegliete quelli proposti già come revisionati, stando sempre attenti alla reputazione di chi li vende . Diversamente se manualità ed esperienza sono dalla Vostra parte , potrete sempre cimentarvi nel recupero …. e sarà ancora più appagante sentirlo suonare!

 

Alla prossima ….. un caro saluto!

 

Andrea Moltisuoni

 


Link per saperne di più sull’argomento :

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Voxson

https://scripomuseum.com/f-r-t-fabbr-apparecchi-radio-televisione/

https://www.radiomuseum.org/dsp_hersteller_detail.cfm?company_id=5632

https://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_Bonetto

Modulo anti-bump: 

https://it.aliexpress.com/item/4000228582297.html?spm=a2g0o.detail.1000014.6.2133735ax5HXFE&gps-id=pcDetailBottomMoreOtherSeller&scm=1007.40000.326746.0&scm_id=1007.40000.326746.0&scm-url=1007.40000.326746.0&pvid=7245513d-cfd2-4959-afe1-a53d60e9f82b&_t=gps-id:pcDetailBottomMoreOtherSeller,scm-url:1007.40000.326746.0,pvid:7245513d-cfd2-4959-afe1-a53d60e9f82b,tpp_buckets:668%232846%238112%23559&pdp_npi=3%40dis%21EUR%219.36%218.43%21%21%21%21%21%40211b600b16886937802975119eed11%2112000021483967736%21rec%21IT%21

 


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