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Philips Match-Line 22AV1993

L’anno nuovo lo battezzo con un i Philips Match-line 22AV1993! Un curioso sistema di altoparlanti a forma piramidale ed emissione omnidirezionale , parte integrante della serie “Match-Line” audio-video di Philips.

Nascevano come satelliti da affiancare a due unità sub-woofer . Possono però  essere usati come sistema a se stante ponendo in essere poche , ma mirate , modifiche atte a migliorare seriamente le qualità soniche!

moltisuoni - philips match line 22av1993 -2

E’ oltretutto una buona occasione per “giocare” con un sistema omnidirezionale senza svenarsi : Ciò permette di farsi una idea precisa sui pregi e difetti che tale sistema offre , per poi passare un domani a progetti più ambiziosi !

Photo courtesy: MFB Freaks.nl

Meritano senz’altro un plauso per il loro insolito design a piramide , che ben si presta ad una integrazione in qualsiasi odierno salotto…


Costruzione , altoparlanti …. smontaggio!

 

Dal basso si svitano le quattro parker a croce , e la piramide di rete nera viene via , lasciando a nudo il cabinet che ospita woofer e tweeter. Il volume interno  è di circa 1,5 litri al netto.

Altre 6 viti (Cerchiate in rosso…Due sulla flangia tweeter e quattro sulle flange del Woofer) e il tronco di piramide  si apre in due semi-metà .

I foam del woofer sono  belli marci , ma si sà, Il tempo non è galantuomo !  All’interno un primordiale filtro cross-over provvede al taglio frequenze nei due altoparlanti.

Si tratta di un semplice filtro passa alto a 6 dB per ottava ( A dirla tutta in realtà la cella del tweeter ha un comportamento in pendenza riconducibile ad filtro del terzo ordine) con i cut-off fissati in 200hz per il woofer e circa 9000Hz per il tweeter . Via , pedalare senza troppi complimenti ! Qua sotto , avete lo schema elettrico !

Va bene che le Philips Match-Line erano concepite e parte di un sistema AudioVideo , va bene la qualità dei condensatori Roederstein …. Ma si poteva fare sicuramente di meglio!

Philips match line 22av1993 tweeter

Il tweeter è un componente da 19mm a cupola rigida in Mylar (dotata di rifasatore acustico)  con magnete in alnico.

moltisuoni - philips match-line 22av1993

Il woofer (Sarebbe molto più corretto chiamarlo largabanda) è un componente da 120mm con bobina da 15mm in alluminio e gruppo magnetico schermato come di prassi negli impianti “AV” per non “turbare” il crt nelle immediate circostanze.

I dati di “targa” dichiarano una tenuta nominale di 30 watt con picchi di 60 su un’impedenza di 8 ohm . Nella prima serie non era prevista la morsettiera : I diffusori avevano un cavo uscente come unica terminazione casse-ampli ! Le serie successive per fortuna sopperiranno di grazia , con una coppia di morsetti a molla.


Buoni propositi e migliorie :

Quello che propongo è frutto di una serie di esperienze personali , derivate dall’aver torchiato le due Philips Match-Line per settimane in diversi ambienti . Di base tale modifica fa cardine sul cross-over e nella sostituzione del tweeter con un’ottimo Ciare-SEC . Nulla da ridire sul Philips nativo , che è di buona fattura , ma non c’è paragone!

philips match-line

Il cross-over rivisitato  vanta ora celle del 2° ordine con una frequenza d’incrocio pari a circa 6000hz . La scelta del tweeter sec a 4 ohm è una precisa scelta che mira ad avere un fronte acuti ritagliabile a misura d’ambiente. La motivazione verrà spiegata poco più avanti.

moltisuoni - philips match-line crossover 22av1993

La basetta si riutilizza quindi per ospitare i componenti del nuovo cross-over essendo in pratica un circuito stampato universale.

Il nuovo “cut-off” permette ora al woofer di salire in gamma medio-alta senza però accusare la distorsione negli estremi acuti del programma musicale  .

Parimenti egli si trova ora a non avere più vincoli in gamma bassa.

La qualità dei componenti va scelta nella media senza svenarsi…Gli induttori però, è sempre meglio siano avvolti in aria 😉 !

Il volume interno si riempe di fonoassorbente , in origine non prevista . A scelta : lana di vetro o (molto meglio!) cascame d’ovatta ; L’importante è che non rimanga compresso dagli altoparlanti quando in sede…nel caso rimuovetene  l’eccesso!

I cavi devono avere una lunghezza che permetta una manovra agevole nelle operazioni di ri-assemblaggio . Sotto si può vedere il woofer ribordato in gomma  con un nuovo dust cap in carbonio 🙂

L’attenuatore L-PAD si fissa sul fondo delle cassa , in un foro esistente , allargato al Ø di 9mm . A posteri  è necessario accorciare il perno di comando in modo sia sottomesso al piano d’appoggio .

La foto a sinistra sottolinea il fondello della cassa originale . Quella di destra  mostra l’intervento, dove spicca la morsettiera e l’attenuatore  . Il foro passacavo viene reso cieco da una idonea vite conica M4 .

Ho riposizionato l’etichetta (Prima si trovava a coprire il foro dove ora compare l’attenuatore). I serra-cavo a vite sono invece una “reinterpretazione” delle affidabili morsettiere da quadri elettrici , con jumper in rame OFC .


Malizie nel ri-assemblaggio del tutto:

 

Nei profili di mezzeria come evidenziato in giallo , si utilizza una colla a contatto (tipo bostik o simili) rispettando scrupolosamente i salti maschio / femmina degli incastri (attenzione al cavo del tweeter che rimanga in sede , altrimenti non riuscirete a richiudere il tutto) Questo lavoro permette una tenuta d’aria stagna al volume del woofer.

Il tweeter Ciare visto nella sua sede al vertice della piramide ; Il volume interno al difrattore va riempito di fonoassorbente .

La faccia superiore va coibentata con uno strato di poliuretano che scherma l’emissione del woofer.

Il woofer è buona prassi dotarlo di una guarnizione in neoprene sul cestello ,  da garantire la tenuta quando sarà  in sede.

 


Cosa cambia dopo le modifiche ?

Le Philips Match-Line , alla stregua di tanti piccoli diffusori ,hanno ora una gamma bassa presente seppur risicata nei registri più gravi .

Sentir suonare un diffusore omnidirezionale è una novità. La musica si disperde a 360° e in linea teorica ogni ascoltatore gode di un punto d’ascolto corretto a prescindere posizione nella stanza. Colpisce una “ariosità” sconosciuta ai convenzionali diffusori acustici.

Il mio giudizio è che per fruire appieno di tale tecnologia costruttiva , la piramide debba essere posizionata in spazi sufficientemente aperti e senza oggetti riflettenti posti nelle vicinanze per potersi esprimere al meglio .

Una parete , o una tenda ad esempio enfatizzano o attenuano in larga misura l’emissione medio acuta (Qui si scopre il perché di avere un tweeter che possa all’occorrenza farsi “sentire” regolandolo caso per caso) alterando le qualità acustiche del sistema. La modifica proposta permette  di interfacciarsi quindi al meglio nell’ambiente .  Adatte ora per una amplificazione contenuta ma di qualità . In ragione delle modifiche proposte è corretto riconsiderare la loro tenuta in potenza in un 15 Watt nominali e grossomodo 40w di picco con un modulo di impedenza prossimo ai 6Ω . Una piccola rinuncia da contrapporre però al vantaggio di una qualità sonora acquisita!

 

Alla prossima egregi!

Andrea Moltisuoni

 

 


 

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Link per saperne di più sull’argomento

 

http://pokazywarka.pl/3yg2to/

https://www.audiovintage.fr/leforum/viewtopic.php?t=53209

http://obsoletetellyemuseum.blogspot.it/2011/05/philips-25ml876608b-idtv-100hz-match_14.html

 


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