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Hornyphon Souveran 61

Devo essere sincero: Nutro una certa passione per questo confine….Dove la radio d’epoca si trasforma in apparecchiatura Hi-Fi mantenendo tuttavia canoni estetici tipici .

Questo sinto-radio era costruito da due ditte dell’Est Europa nei primi anni ’60 (Horny Radio e Verdik)  su licenza Philips , tecnicamente infatti  risulta identica alla Philips Premiere 61

La Souveran 61 è un imponente sintonizzatore supereterodina a 5 valvole con doppia sintonia contornata da un valido stadio finale dotato di due EL84 in single ended  . L’amplificatore a sua volta foraggia una coppia di ottimi bicono philips in alnico.

Non da meno , le molte soluzioni meccaniche per attuare tutte le funzioni di cui è dotato questo ricevitore (cito i cavi bowden tra tutti) valeva quindi  sicuramente la pena scriverci dietro qualcosa

 


 Hornyphon Souveran 61 : Progettazione elettronica e peculiarità meccaniche.

 

Lo stadio ricevente è tipico dell’epoca : Due i front-end separati per FM e OM – OL -OC . Nel primo la soluzione di accordo sintonia è a nucleo magnetico permeabile , mentre per le restanti gamme d’onda si ricorre al più classico condensatore variabile . Adeguatamente demoltiplicati , entrambi fanno capo ad un unico comando meccanico dove spicca la  presa di forza “mobile” azionata da un riinvio a cavo bowden posto sulla tastiera selettrice.

A seconda della gamma prescelta sulla tastiera, il cavo azionava due distinte pulegge spostandole assialmente . Questo permetteva di avere quindi due indici sulla scala parlante e un unico comando.

La sezione Fm concentra nella ECC 85 le funzioni di oscillatore e mixer-amplificatore AF accordato  .

Le sezioni OM-OL-OC invece sfruttano il collaudato trio formato dalle arcinote   ECH 81 – EF183 – EABC 80 in unione a convenienti stadi accordati L – C  selezionati dalla tastiera : La commutazione delle varie bobine sulla sezione AF avveniva mediante commutatori multivia azionati da cavi Bowden facenti capolino ai tasti di selezione.

L’antenna OM-OL-OC poteva essere selezionata tra Interna / Esterna  grazie a eleganti scelte meccaniche poteva essere ruotata per captare al meglio il segnale .

Coassialmente al comando di sintonia principale troviamo un controllo di “sintonia fine” seppur non sia corretto definirlo così . Permetteva di allineare l’antenna al segnale ricevuto discriminando i rumori nell’etere , senza dover ruotare la radio sul suo asse (come avveniva in passato) .

Inoltre una camma presente alla base del “Ferroceptor” azionava un deviatore che escludeva la ferrite interna in favore del dipolo esterno a seconda dell’uso.

Il tuner è arricchito da un occhio magico EM84 per avere una interfaccia uomo-macchina circa l’intensità del segnale ricevuto.

Una uscita pre-amplificata dava infine la possibilità di collegare un registratore a nastro per incidere le trasmissioni .

 

Stadio finale

Un classico della EL84 :  Single ended  ultralineare da circa 2,5 watt continui per canale .

Il trattamento di segnale è curiosamente insolito : Una sezione triodo di EABC 80 per il canale sinistro e una EBC 81 per il segnale destro (Che è copia conforme del triodo dentro la EABC 80) .

I controlli di tono sono asserviti in maniera mista :  Intervenendo sull’anello di controreazione dello stadio finale per quanto riguarda i toni bassi …

Per i toni toni acuti invece vengono apportate modifiche alla banda passante del segnale in ingresso , qua sotto riportato nei riquadri! Immancabile la presa fisiologica sulla corsa del volume per rendere corposo l’ascolto sui moderati volumi (riquadri rossi) . Degna di menzione la possibilità di escludere l’intervento dei controlli di tono con i tasti “Mixer bass / hohen”…Precursore del tasto “direct” di molti amplificatori odierni.

Il registro sonoro della radio poteva contare anche a 2+2 preselezioni a tastiera aventi funzione di esaltare un determinato programma musicale

Coassialmente al controllo volume , trova posto il comando “Balance” responsabile del bilanciamento .

Non poteva mancare anche qui la particolarità : Una rappresentazione ottica del bilanciamento.

Mosso da due carrucole  Bowden , l’alberino del potenziometro fa capo ad una ruota dentata su cui cremaliera un filtro ottico (retroilluminato ) a due colori divisi diagonalmente da un sottile profilo bianco  .

Questo permetteva un’idea visiva di quando gli amplificatori lavoravano equamente.

Gli altoparlanti (Philips AD3700) nella Hornyphon Souveran 61 sono appannaggio di molti appassionati di sistemi a valvole . Molto sensibili ,coprono egregiamente lo spettro audio con un brio piacevole . Hanno magnete in Alnico con diametro utile intorno ai 150mm : Permettono un ascolto equilibrato e qualitativamente appagante su ogni genere musicale!

Anomalie , noie e fastidi vari :

Prima di procedere oltre, vi ricordo sempre di porre la massima attenzione : Gli apparecchi valvolari “viaggiano” con tensioni interne elevate, prossime  in questa circostanza ai 300 Volt in corrente continua dunque potenzialmente letali per animali e persone . Prendete sempre tutte le distanze necessarie affinché non vi siano pericoli per Voi e i Vostri cari !!!!

Difficilmente una radio usata con più di mezzo secolo funzionerà bene …. Questa in mio possesso pativa diversi lustri di letargo in qualche scantinato Olandese ed era arrivata a me quasi distrutta causa imballo ridicolo.

i 3/4  delle le capacità (elettrolitiche e ceramiche) erano praticamente “defunte” o quando funzionanti ,in parecchia deriva nominale …..

Tra le altre , ho potuto  riscontrato l’anomala interruzione delle piste in molti potenziometri come da foto.

Casistica abbastanza rara, perché questi componenti solitamente patiscono solo il fermo-azione e generalmente anche i più ossidati con buona pazienza tornano a rivivere .

Sostituirli può essere un problema legato alle dimensioni dell’alberino  .Si trovano a fatica in giro come “n.o.s.”(Soprattutto oltre il valore di  500kΩ)

Altri fastidi venivano provocato gli zoccoli delle finali : Essendo “cotti” ed economici in sottile bachelite , tendevano a generare scariche tra i reofori .

Infine ,uno dei due riinvi a cordina era usurato: Si è pertanto reso necessario il cambio con una odierno cordino in Nylon da 1mm .

Le valvole presenti facevano ancora la loro parte , eccezion fatta per la EZ81 , la EABC 80 e l’occhio magico : Il giudizio del mio severissimo provavalvole -Mercurio- decretava come “stanco” il loro operato !

In totale quindi solo 3 tubi sostituiti e qualche lampadina …. Tutti contenti , nessun salasso al bilancio familiare !

Rivisto in parte il cablaggio interno, ho preferito rifare in RG174 tutti i transiti di segnale debole visto la fattura discutibile dei cavetti originali . Nell’ottica del riordino prevedete anche il cavo di rete . Un buon 3 x 0.75 garantisce sicurezza e ascolti maggiormente selettivi : La presa di terra aumenta il coefficiente di segnale ricevuto in antenna.

Le parti in ottone e le manopole ( Nel mio esemplare non originali benché carine esteticamente )  vanno ripulite dal sudiciume .

Merita la solita attenzione dedicata alla scala parlante : Spolveratela solo se potete , e fate attenzione pure all’acqua ! Le serigrafie se invecchiate o secche possono esser cancellate in un sol colpo!

Evito di parlare circa il restauro del mobile , essendo un argomento abbastanza complesso . Discorso differente se avete parenti o amici “impelagati” nella sfera della falegnameria  !

 


Considerazioni finali :

 

Un appassionato di radio d’epoca non avrà bisogno di sentirsi tessere lodi sulle potenzialità della Hornyphon Souveran 61 perché molto probabilmente le conoscerà da sè .

Queste poche righe sono rivolte a chi non ne ha mai posseduta una e si vuole levare lo sfizio perché incuriosito da quanto si vede o si legge in rete . Sono scoperte piacevoli! E’ vero non si possono magari definire del tutto Hi-Fi (almeno questa in particolare) ,ma il suono riprodotto è davvero gradevole . Difficile poter fare paragoni con oggetti odierni fatti di bassi roboanti e dinamiche compresse!

Questo genere di radio danno la possibilità di collegare apparecchi di moderna estrazione quali (Pc , lettori Mp3 ,cellulari) per sfruttare le proprie playlist musicali al solo impegno di costruirgli un cavetto di connessione ad hoc .

In particolare la Hornyphon 61 è succulenta per la presenza di comandi e caratteristiche  . Non per ultima la possibilità  (visto lo stadio finale stereo) di arricchirla eventualmente di un decoder Fm Stereo . l’ultima foto è dedicata alla “spazzatura” sostituita nel ripristino

 

Qui si conclude! Un caro saluto “estivo” !

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://www.radiomuseum.org/r/hornyphon_souveraen_w671a_w_671_a.html

 

http://www.hifi-forum.de/viewthread-84-24716.html

 

http://www.radiomuseum.org/r/philips_premiere_61_b6a04a.html

 

http://ev.stiftswiese.at/web/1102_Philips/Philips_Premiere61.htm

 


Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet : se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post e sono soggetti a moderazione!

 

Saba Lindau

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Finalmente un po’ di “aradio” !!!! A dire il vero non avevo in mente di parlare di questa Saba Lindau. Ma essendo un restauro che sto portando avanti con indicibile pigrizia , ho deciso di descriverlo!

Hermann Schwer SABA - moltisuoni

Il significato del nome  SABA , è l’acronimo di : Schwarzwälder-Apparate-Bau-Anstalt  … In italiano lo si traduce come : >>Forniture per apparati radio della Foresta Nera<< … Il signor Ermanno (qua sopra) ne fu il fondatore mentre il logo dell’alberello fatto a nota musicale è stato il logo aziendale .

 


Costruzione e osservazioni :

 

La mia Saba Lindau è stata presa in un mercatino dell’usato diverso tempo fa . La circuitazione è valvolare sebbene vi sia un “indizio” di semiconduttori e impiega circuiti stampati anzichè il classico cablaggio in aria tipico di questi apparecchi : I tempi stavano cambiando!

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Sono 4 le gamme d’onda selezionabili a tastiera (OL – OC – OM più FM) : Quindi al giorno d’oggi è ancora fruibilissima !

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Un ingresso per fonografo e un uscita pre-amplificata per un  registratore assieme alla possibilità di collegare un altoparlante sono le dotazione di questa Saba Lindau.

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Cinque le valvole in totale ( ECC 85 – ECH81 – EBF 89 – ECL 86 e l’occhio magico -EM84-)  abbinate ad un altoparlante largabanda “green cone” da 18 cm che regala un timbro possentemente corposo e gradevole !

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in virtù della sensibilità propria dei “green cone” , i circa 2,5 watt resi dalla ECL86 hanno una resa acustica davvero notevole in termini pressione sonora . Di seguito lo schema elettrico diviso in due sezioni distinte.

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Problemi e rimedi:

 

Il mio esemplare non se la passava bene : Il suo funzionamento era al limite ,con ricezione povera e audio altrettanto scarso. Inoltre qualcuno nel passato aveva avuto noie con l’interruttore d’accensione e l’indice della scala parlante. Di seguito quindi alcune indicazioni sui rimedi da intraprendere:

 

Interruttore d’accensione:

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Senza pensarci due volte , l’ex proprietario aveva fatto un bel foro da 12mm  per mettere un interruttore a levetta su un lato del mobile.

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L’interruttore di accensione originale risulta essere esterno alla tastiera ed è comandato tramite un cavetto di nylon .

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Photo courtesy : http://personal.inet.fi/koti/reel/project.html

Sopra è possibile osservare la cordicella che trasmette il comando della tastiera all’interruttore posto a sinistra dello chassis , mentre nella foto sotto vedete dove quest’ultimo era ubicato.

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Con un “pelo” di ingegno mi sono  premurato di mettere in atto un qualcosa di migliore .

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Un interruttore bipolare classico da Hi-Fi completo dei due condensatori snubber è il salto di qualità atteso .

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Una staffetta costruita su misura permette il fissaggio allo chassis del nuovo interruttore.

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L’ottone ben si presta ad essere modellato in base alle necessità!

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Questa soluzione è di gran lunga migliore dell’originale e permette di mantenere l’utilizzo della tastiera per accendere la radio .

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Se decidete di costruirne una simile optate per materiali rigidi , ma tutto sommato teneri da lavorare meccanicamente!

 


Scala parlante:

Uno dei due indici aveva subìto delle barbarie : Ed era stato meramente sostituito da un pezzo di fil di ferro verniciato rosso qui immortalato . Gli originali della Saba Lindau hanno invece una forma triangolare.

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Per ricreare qualcosa di simile il rame in questa occasione è stato determinante : Permette di ricreare figure geometriche ed essendo saldabile garantisce una certa rigidità meccanica a lavoro ultimato.

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Una volta sagomato e vincolato alla cordina andrà verniciato di nero (o meglio di grigio scuro) . L’indice deve essere a forma di ” V ” quindi si piega il rame un pò per volta prendendo come riferimento l’altro indicatore . Dovrà avere colore verde e una guaina termoretraibile può essere la scelta azzeccata per ricoprire il tutto.

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Quando completato  ,a mezzo di una radio nota (o ancor meglio di un generatore RF) gli si deve dare la giusta “collocazione”  rispetto alla scala parlante : Quando “tarato” , un punto di colla lo fisserà definitivamente alla cordina per non fargli perdere la posizione .

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Per quanto riguarda la scala parlante : Nel tempo i caratteri si infragiliscono : Se spolverarla con aria compressa o pennellino è sufficiente a pulirla dalla sporcizia non andate oltre! Se è necessaria una pulizia più radicale usate solo acqua fredda . Risciaquate e asciugate subito con un phon  scegliendo una temperatura media. Non usate mai un panno per levare l’eccesso di acqua in quanto i caratteri rischiano di essere rimossi dalla azione abrasiva frammista alla loro fragilità!

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Nel rimontarla bisogna prestare cura a rimettere come di origine i tamponi di gomma

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Questi permettono di non avere contatto diretto con le clips che trattengono la scala al telaio. Si deve sempre porre attenzione a non serrare troppo le suddette pena la scheggiatura del vetro!

 


 

Stadio finale :

Per sanare la scarsa potenza in uscita si controllano relativamente un paio di componenti tra cui i condensatori elettrolitici presenti sul segnale.

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La griglia della ECL86 viene alimentata da una resistenza a impasto che ,se interrotta, può essere la causa di un’audio povero (1,2K – 2 W a filo) .

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Si trova nel trasformatore di uscita e  tende a “cuocersi” con gli anni  : Nel cambio, prevedete di montarne una con  3w di dissipazione

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Può spesso capitare che l’ECL86 sia prossima alla fine del suo ciclo vitale. E’ un tubo delicato per via della sua particolare costruzione interna ed è meno longevo alla sua corrispettiva ECL82.

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Se avete attuato quanto fin’ora descritto e vi ritrovate ancora col problema ,  dubitate di qualche resistenza a carbone negli stadi AF : Potrebbe essersi interrotta o aver falsato il suo valore a causa , per esempio , dell’umidità negli anni.

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I fruscii e le incertezze sulla tastiera si superano con la classica de-ossidata fatta bene

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In linea di pricipio la sezione radio rimane allineata  e i tubi dovrebbero conservare (Complici i punti di lavoro ben ragionati) ancora una buona efficienza pur a distanza di 50 anni …. Allo stato delle cose non dovreste incontrare noie particolari

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Alcuni test-point della scheda sintonizzatrice possono essere comodamente rilevati tramite la “presa diagnostica”

 


L’alimentatore:

 

PRESTATE SEMPRE LA MASSIMA ATTENZIONE : LE TENSIONI SONO NELL’ORDINE DEI 300 – 350V  quindi NON PERMETTETE  MAI A PERSONE o ANIMALI DI AVVICINARSI quando in FUNZIONE!!

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Il doppio condensatore di filtro sull’alimentazione,essendo di qualità, potrebbe essere in decenti condizioni funzionali ancor oggi . Valutate quindi con un capacimetro il dafarsi!

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Nello chassis della  Lindau vi sono due fori per ospitare altrettanti condensatori a vitone : Siccome oggi sono di reperibilità ridotta , si può ovviare utilizzando due normali condensatori HT standard 385v/100uF.

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Per il piano di massa è possibile ricorrere ad una piccola schedina in vetronite ramata , da collegarsi direttamente al terminale negativo del ponte .

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Raccomando di dotare l’apparecchio della “terra” : Dopo 50 anni gli isolamenti del trasformatore potrebbero non essere poi così rigorosi e “beccarsi” uno spiffero di 230v è una probabilità tutt’altro che remota!

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La presa di terra favorisce spesso la qualità di ricezione aumentando la differenza di potenziale  tra antenna e massa! Il nuovo cavo di alimentazione dovrà avere una sezione minima di 3x 0,50 mmq … Controllate sempre tutti i cavi interessati alla tensione di rete : Se vedete roba secca o “incarugnita” dal tempo non indugiate alla sostituzione!

 


Il mobilio :

 

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In origine è laccato scuro lucido in stile piano black   : Nel mio caso, è devastato da colpi,buchi e innumerevoli sbeccature , quindi la cosa più logica è procedere ad una nuova impiallacciatura previo gli “stucchini” di rito!

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una volta posati i nuovi piallacci vanno carteggiati e impregnati

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L’essenza potrà essere identica per rispettare l’originalità del progetto oppure una di vostro gusto per adattarsi meglio all’ambiente famigliare in cui troverà posto!

 

Modifiche e migliorie

 

1) Illuminazione verde della scala parlante : In origine la serigrafia della Saba Lindau è di un verde acqua che mitiga la tonalità giallina delle lampadine. Usando due filtri verdi (Provenienza ex contakm Fiat) si accentua il contrasto rendendo ancora più intelleggibili i caratteri sullo sfondo nero….

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Mediante una strisciolina di ottone si salda ad un reoforo del portalampada e così facendo , complice il suo limitato peso,il filtro colorato rimane in sede sfruttando un attacco dei due presenti.

2) Deviatore su presa punto e linea per altoparlante esterno : La saba lindau prevede la possibilità di un altoparlante esterno:

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L’inserzione di quest’ultimo non esclude quello incorporato in origine. Sostituendo la presa con una analoga dotata di deviatore interno avremo la possibilità di escludere l’altoparlante principale in favore di quello esterno.

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Vi sono sul mercato prese punto e linea che annoverano due posizioni : Se la spina viene inserita col -punto- a sinistra mantiene collegato altoparlante interno + esterno . Se la spina viene girata e inserita col -punto- a destra , si esclude l’altoparlante interno in beneficio solo di quello esterno!

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Sul finire la consueta panoramica della componentistica sostituita

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Conclusioni :

 

La Lindau 19 è un apparecchio bello ancora oggi , da utilizzarsi quotidianamente in cucina o in sala per farsi compagnia mentre si fa dell’altro grazie alla sua capacità di una precisa sintonia e soprattuto al suo timbro caldo e ricco di bassi . Volendo gli ingressi oltretutto danno spazio ad una sorgente moderna quale un telefono o un ipod . Pertanto almeno stavolta l’obsolescenza programmata c’è la dimentichiamo rimanendo ammaliati dalla bellissima scala parlante!

 

Un caro saluto e alla prossima! …. Andrea “Moltisuoni”

 


 

NOTA BENE:

 

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://personal.inet.fi/koti/reel/index.html

 

http://www.radiomuseum.org/r/saba_lindau_e.html

 

elektrotanya.com/saba_lindau.zip/download.html

 

http://www.teenagewasteland.de/technik/rad_saba_lindau_LI18.html

 

http://www.rmrl.de/radios/60/66_67/saba/lindau_18/li_18_e.htm

 

 


 

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