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Brionvega TS 505 – Buon “Brioso” Ferragosto 2017

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

Con un breve sguardo dentro all’italianissima Brionvega TS 505 vi auguro di passare un piacevole Ferragosto assieme ai Vostri parenti ed amici all’insegna della buona compagnia !!!

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

Oggi nessuna descrizione tecnica al riguardo : E’ festa !!!! Quindi solo foto seguite da concise delucidazioni per non farsi mancare il piacere di constatare come certi oggetti , oggi definiti “di consumo” , fossero all’epoca ben costruiti ed ingegnerizzati sul nostro territorio.

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

Circuiti stampati estremamente ben realizzati per una radiolina portatile ; Un piccolo capolavoro racchiuso in un cubetto di materiale termoplastico . Il classico esempio di “value for money” per contenuto tecnologico oltre che per la felice matita di Zanuso & Sapper !!

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

Lo strumentino poteva aiutare a centrare la sintonia in Fm e mostrava la qualità del segnale captato in AM . Un semplice tocco alla levetta rosso/verde permetteva però l’immediato monitoraggio dello stato di carica delle Pile ; Evitando così di rimanere senza musica , sul più bello , quando utilizzata fuori dalle mura casalinghe !

Robusti e al pari di componentistica degna dei migliori impianti Hi-Fi i funzionali deviatori ALPS presenti nella piccola Brionvega TS 505

L’altoparlante montato all’interno è un largabanda da 80mm fornito dalla Genovese IREL , il cui acronimo significa  : Industrie Radio Elettriche Liguri . Di questa ditta ormai rimane solo il bel ricordo in quel di Molassana….Manco a doverlo sottolineare 🙁   è un’altra realtà meramente scomparsa dal panorama manufatturiero italiano.

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

A servire degnamente il piccolo altoparlantino ligure un ruggente integrato TCA 830 nel suo curioso contenitore ad alette tipo DIL 16 Similare pin-to-pin al più recente TBA 810 ! Grintosissimi 1,6W  🙂

Assai interessante la demoltiplicazione sintonia del condensatore variabile a ruotismi concentrici con indice integrato

Brionvega TS 505 - Moltisuoni

La sezione FM/AM/OL conta la sua buona ricezione grazie alla presenza dell’ottimo TDA 1220 che assolve egregiamente tutte le funzioni richieste da un serio radioricevitore , annoverando fra le altre cose il controllo AGC per la sezione Am e il controllo AFC per quanto riguarda la Fm ( e le stazioni non si muovono più 🙂 ) .

Lo schema riporta il vecchio integrato IF tipo TAA991 il quale verrò poi rimpiazzato per obsolescenza dal più performante TDA1220

Con lo schema elettrico concludo la breve carrellata utile per stemperare il clima di mangiate e bagordi onnipresenti come da buona tradizione italiana . Un caro saluto a tutti e buone ferie!!

Andrea Moltisuoni

 

 


NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.


Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Brionvega

https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Zanuso

https://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Sapper

https://it.wikipedia.org/wiki/Industrie_Radio_Elettriche_Liguri

http://www.radiomuseum.org/tubes/tube_tca830.html

http://www.radiomuseum.org/tubes/tube_tba1220.html

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) , ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi

ESB CDX-SB2 ( Il tempo non è galantuomo parte 1°)

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La classica noia prima delle agoniate ferie estive. Un paio di sere fà le mie ESB CDX2 non suonano più uguale a prima . Tolta la griglia , fatta l’amara scoperta : Foam sbriciolati da tutte le parti !

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ma come ?? Le avevo appena ribordate ?!?!?! Passato lo stupore e fatta mente locale , si : Le avevo ribordate ….Ma ormai più di 8 anni fà or sono e il tempo non è galantuomo! Smonto e rimpiazzo provvisoriamente con due Ciare HW 131 , parenti alla lontana degli altoparlanti di primo impiego!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

ESB infatti si faceva fornire da CIARE  i trasduttori dei propri progetti . I tweeter (a seconda) spaziavano dai nostrani a quelli di terze ditte note a seconda del caso e del progetto (Nel caso delle CDX3 infatti è un Vifa DT19 a far capolino).

Gli HW131 citati poc’anzi sono la versione upgradata  di quanto  montato dalla ditta di Aprilia . Nonostante le migliori prestazioni , non suonano però altrettanto bene come i suoi originali a causa di una differente frequenza di risonanza .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2
Sede ex Ciare a Senigallia (AN)

Montati provvisoriamente i sostituti  , inizio a guardare cosa offre il mercato in tema di sospensioni . Va considerato che nonostante il Ø nominale di 130mm , in realtà il cono ha superficie utile di circa 124mm …. il bacino di ricambi quindi si restringe . Preso atto della scarsa longevità , avevo intenzione di utilizzare stavolta un paio di sospensioni di gomma in luogo del solito foam .

 

 


Perchè il foam tende a deteriorarsi ??

 

Prettamente per ragioni chimiche ! Il foam è  formato da molecole a struttura aperta di poliuretano le quali tendono a subire l’aggressione da parte di agenti esterni quali principalmente ossigeno , radiazioni UV ( Irraggiamento solare detto anche “foto-ossidazione”) e umidità relativa nell’ambiente . Questa esposizione porta in un certo lasso di tempo alla rottura delle loro catene polimeriche .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La capacità di immagazzinare umidità da parte del poliuretano , favorisce oltremodo la proliferazione di batteri e muffe che in un primo momento risultano invisibili all’occhio umano . Tale presenza,  velocizza il degrado dei legami chimici dissociandoli strutturalmente in ammine primarie , anidride carbonica e olefini (la morchia appiccicosa per gli addetti ai lavori )

Moltisuoni - ESB CDX SB 2
Muffe presenti sulla sospensione in foam di un mio Woofer Philips Match-Line


Ribordare un altoparlante : Tips & Tricks

 

“Suggerimenti e trucchi” per il tema di cui parlerò a breve . Non vuole essere un tutorial , perchè il web ne è pieno , ma un insieme di “dritte” su cui porre attenzione per ambire a risultati impeccabili e duraturi su un lavoro quantomai utile .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La prima operazione è quella di rimuovere il foam degradato. Questa è la fase più importante e noiosa che definisce una ribordatura fatta bene. In questa fase non va rimossa la cupola para-polvere , diversamente tutta la “rumenta” finirà nel traferro della bobina . E’ un operazione dove si sporca parecchio , quindi bisogna prendere tutte le misure del caso!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Con utensili affilati quali cutter e bisturi , aiutandosi con dell’acetone si rimuove la morchia . Ci vuole pazienza , un ambiente sufficientemente ventilato e “tatto” per non rovinare il cono . Un requisito è fondamentale : Non avere fretta!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La nuova sospensione in gomma calzerà sopra la vecchia “sede” : Tutta la sporcizia non rimossa degraderà il risultato finale estetico limitando di conseguenza anche la presa della colla che tratterrà la sospensione!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ripulito il cono , si passa al cestello, con la stessa regola di pulizia .

L’acetone è un solvente volatile . Asciuga in breve senza aloni e senza decolorare la cellulosa , ha inoltre proprietà decapanti nei confronti delle colle vecchie . C’è un rovescio della medaglia : Possiede odore pungente e non può essere impiegato su altoparlanti con il cono in mylar o resine sinterizzate (per esempio quelli in carbonio / kevlar) pena l’alterazione irrimediabile ! Se dovete ribordare un altoparlante di questo tipo dovrete trovare un solvente alternativo tipo l’alcool isopropilico.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Rimosso tutto il foam , si presenta la nuova sospensione sull’altoparlante ; Questo permetterà di capire se bisogna rifilare il lato esterno che andrà incollato sul cestello. Essa si adatterà inoltre alle geometrie dell’altoparlante , prendendone pian piano forma . E’ consigliabile lasciarle “presentate” almeno una notte .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Se le dimensioni collimano favorevolmente , si procede a rimuovere la cupola parapolvere . Per scollarla basta passarci intorno un pennellino imbevuto di acetone facendo leva gentilmente con un idoneo utensile … sempre con estrema gentilezza nei gesti !

 


Assemblaggio della sospensione sul cono:

 

Nonostante alcuni affermino sia possibile ribordare un altoparlante  senza centrare la bobina mobile (utilizzando solo un “tone test” a 50hz durante l’incollatura della sospensione sul cestello) , ho opinione differente e consiglio vivamente di spessorare la suddetta per avere la certezza essa sia equidistante dal traferro .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Gli spessori vanno disposti in croce e senza MAI sovrapporsi ; Su bobine mobili di grande Ø è consigliabile coprire tutta la circonfenza della stessa . Tali spessori devono essere di acetato  ! Ogni altoparlante ha il suo “gap” ,dunque  volta per volta dovrete cercare spessori che permettono il moderato  “bloccaggio” dell’equipaggio mobile.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Alzando il cono per la massima escursione esterna si inizia incollando il labbro interno della sospensione per poi posizionarla sul cono e centrarla. Questa operazione necessita di un pelo d’esperienza , cosa che arriverà solo nel tempo utilizzando altoparlanti “cavia” e prendendo confidenza con i gesti

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Una volta evaporato il solvente e verificata la buona presa , si passa all’incollaggio del bordo sul cestello. Questo farà in modo che il labbro esterno della nuova bordatura appoggi poi  sulla porzione precedentemente spalmata di colla abbassando semplicemente il cono in posizione di riposo, attendendo l’evaporazione del solvente.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Le due operazioni vanno fatte SEMPRE con spessori ben saldi nel traferro . Se anche solo uno dei quattro si scalza , l’equipaggio mobile sarà decentrato . Lasciate riposare il tutto almeno 12 ore prima di rimuovere gli spessori .


Pulizia del traferro

Oltre all’attenzione a non farci finire sporcizia durante il tempo in cui il para-polvere è rimosso , nel traferro c’è la tendenza da parte della polvere a sedimentarsi durante il funzionamento nel trasduttore .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Un trucchetto furbo per pulire bobina e traferro è utilizzare dei “post-it” ritagliando alcune striscette e passando il loro lato adesivo nel traferro . Cattureranno tutta la microspazzatura presente !

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Prima di rimettere la cupola parapolvere vanno controllati i collegamenti della bobina mobile . Se la colla è secca , rinnovatela con una spennelata di adesivo vinilico . Eventualmente potete renderla nera con gli appositi pigmenti . Questo è importante per evitare che i transienti elettrici e le vibrazioni interrompano il collegamento  tra morsetti e bobina mobile. Se tutto è ok si procederà dunque ad incollare il parapolvere!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Il collaudo si effettua verificando a basso volume l’assenza di “grattate” e contemporaneamente osservando non vi siano deformazioni nel lavoro della sospensione. E’ utile in questa circostanza avere un generatore di segnali BF settato su diverse frequenze (30-50-70-100-120hz)

 


Adesivi consigliati per il lavoro:

 

Validi risultati si possono ottenere con le colle viniliche in altoparlanti con diametro sino a 200mm  . Hanno l’enorme vantaggio di non avere solventi legati al petrolio e di essere “riposizionabili” entro una ragionevole tempistica . Le consiglio al neofita!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Per maggiori diametri sono consigliabili adesivi neoprenici più tenaci dato che le forze meccaniche in gioco divengono notevoli : Hanno lo svantaggio di essere adesivi “a contatto” quindi non danno grosso margine ad errori dovuti al mal posizionamento . Sotto una carrellata di “papabili” al lavoro in questione.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

 


 

Ribordare : Considerazioni (personali) in tema.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Un altoparlante con 15 o più anni di vita “normale” alle spalle , mutua lentamente le sue caratteristiche rispetto al cabinet in cui lavora. Questo è meglio tenerlo a mente!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ribordare un altoparlante ad oggi è l’unica  soluzione che darà risultati molto vicini a quello che doveva essere il trasduttore in origine ed è “via” più conforme per mantenere il “suono” di un determinato sistema di altoparlanti . Il rodaggio meccanico (100-150 ore grossomodo a volumi normali) permetterà alla sospensione di eliminare eventuali sue rigidità di fabbricazione , quindi passato questo periodo non si noteranno ad orecchio differenze tangibili  . E’ possibile passare dal foam alla gomma solo nel caso  essa abbia un’alta cedevolezza (spessori da 2 ai 4 decimi di millimetro sono idonei allo scopo) . Se si possiedono i dati di fabbrica è possibile fare delle misure di risonanza a conferma di ciò!


Upgrade e migliorie :

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Con l’occasione  , è sempre consigliabile controllare il crossover

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

L’attenzione cade sulle capacità elettrolitiche ,se presenti . E utile verificare anche le parti saldate : Le vibrazioni possono invalidarle nel tempo . Ai cavi “dimessi” si può porre rimedio perdendo 10 minuti alla sostituzione con nuovi cablaggi OFC  . Rivestirli di nastro felpato è garanzia non generino rumori all’interno

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Il nastro felpato è utilizzato nel settore “automotive” per eliminare le vibrazioni . Si trova in ferramenta fornite e su internet!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Riporto lo schema elettrico  del crossover , estrapolato per “reverse engineering”

Sul termine va fatto un plauso meritevole al compianto Giussani : Direttore dello sviluppo e ricerca alla ESB  dal ’79 fino al 1986 circa  . La sua esperienza  ha permesso all’azienda di Aprilia – guidata poi dal suo successore Francesco Sorino – il concepire un piccolo diffusore da libreria con  prestazioni da “grande” .  Tutta la componentistica è di ottima qualità e questo restituisce ancor oggi prestazioni notevoli , sinonimo di una accurata messa a punto del progetto .

Moltisuoni - Renato Giussani ESB
Pagina tratta dalla rivista Audioreview N°44 – Novembre 1985

 

Con questo , cari signori , concludo e vi auguro buone ferie !

 

 

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento :

 

http://www.giussani-research.it/renato-giussani/?lang=it

http://www.ciare.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Crossover_(elettronica)

https://it.wikipedia.org/wiki/Diffusore_acustico

http://www.audioreview.it/prove/storiche/esb-7-07ii.html

 


Caratteristiche e ricambio Tweeter :

 

https://www.madisoundspeakerstore.com/seas-soft-dome-tweeters/seas-prestige-19tff1-h0737-3/4-textile-dome-tweeter/

 

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi

 

 

 

Beomaster 900 – Bang&Olufsen

Meritevole tappa  su questo bel sinto-ampli della Bang & Olufsen , progettato e concepito rigorosamente in Danimarca verso il 1964  .

Raffinato , compatto  e ben costruito , meritava un passaggio veloce su queste pagine , con qualche proposta di semplice “abarthizzazione” da leggersi  tra poco!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Il Beomaster 900   , veniva commercializzato in due versioni distinte : Quello che vedete (Serie M) , sinto-ampli a tutti gli effetti , e il gemello (Serie K) con due altoparlanti doppio cono (150x90mm) integrati nel mobile ligneo con tanto di griglie rimovibili .

Photo credits : Forum.beomaster.org

Una delle capostipiti a stato solido della casa Danese, e impiega su larga scala il prodigio (per l’epoca) di una tecnologia in piena ascesa : I transistor. Nello specifico vengono impiegati solo semiconduttori al germanio (Serie AF , AC , e AD nello stadio finale) . Sorpassata quindi la tassa sul numero di valvole negli apparecchi radioriceventi c’era il bisogno di inventarsi subito un nuovo orpello!

Troneggia nel posteriore la scritta “All transistor” , per seppellire prontamente il vecchiume delle valvole appena dimenticate dietro l’angolo …..

 


Breve descrizione circuitale:

Particolare abbastanza inusuale risulta  l’alimentazione stabilizzata (24 Volt)  a tutti i livelli di tensioni : Dal tuner allo stadio finale.

In verità  è stata una scelta progettuale dettata dalla natura “delicata” dei semiconduttori al germanio . Come in quasi tutte le prime elettroniche a transistor, ha chassis positivo  . Di questo va tenuto conto nella riparazione! Guardate lo schema , qua di seguito riportato , per le debite considerazioni

La Radio ha 3 gamme d’onda con decoder Fm stereo (opzionale, incorporato però di fabbrica in quei paesi dove il servizio di stereofonia era regolarmente in uso) con sistema AFC per “bloccare” la stazione sintonizzata  Vu-Meter per valutare l’intensità di quanto ricevuto .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Molto sensibile tiene egregiamente il passo con quanto oggi si trova nell’affollato etere Fm …. Decorosa e degna di lode, la separazione stereo  . Curiosità : il controllo di bilanciamento è posto sul retro!

In tema di versatilità , è fattibile collegare al Beomaster 900 due sorgenti esterne : Un giradischi (purtroppo solo cartucce ceramiche , niente stadio Riaa) e un registratore a nastro .

Questo fa del Beomaster 900 Bang & Olufsen  un prodotto versatile a tutto tondo , al pari di sinto-ampli di maggior caratura.

Lo stadio finale , da 6+6 watt nominali è  un “emitter follower” in simmetria quasi complementare , annovera il controllo di tonalità (bassi – acuti) implementati nella controreazione e agiscono in misura corretta (10 dB)  senza essere esagerati .  Il filtro “contour” presente sul potenziometro del volume è autonomo nel suo intervenire : Nella prima metà della corsa le note basse sono mostruosamente in esaltate rispetto al resto del programma musicale

Immancabile sul retro il “cambio tensione”, che lo rende internazionale a tutt’oggi

 


Proposte di “Abarthizzazione” :

 

1) Iniziamo subito con il cuore del Beomaster 900 : L’alimentatore !

Alimentatore d’origine Beomaster 900

Usando l’apparecchio vi accorgerete subito che la tensione stabilizzata , in realtà è altalenante ; Il tester ve lo confermerà  . La misura correttiva consiste nell’aggiornamento del ponte raddrizzatore al selenio (30 volt 1,6 Ampere) . Si può pensare di inserire il ponte dentro il contenitore metallico ,convenientemente svuotato, del vecchio raddrizzatore…per mantenere un canone estetico conforme all’originale.

L’upgrade con un ponte in silicio da 3 Ampere darà il vantaggio di poter utilizzare capacità di filtro maggiorate , passando dagli attuali 1000μF a 6600μF (2 x 3300 μF 50 V e bypass) .  Un bel lavoro è prevedere il fissaggio sul fondo dell’apparecchio interponendo un velo di grasso al silicone . Darete così modo al calore di essere smaltito .

Ho utilizzato un circuito stampato per rendere più ordinata la soluzione ma non è strettamente indispensabile .

Il valore di quasi 7000 μF  può apparire esagerato per le potenze in gioco , ma negli alimentatori stabilizzati ciò permette di avere sempre a “scorta” una riserva di energia a monte del transistor di regolazione , questo ridimensiona il lavoro del circuito adibito alla stabilizzazione .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Notare l’ottima fattura del trasformatore di alimentazione a doppio nucleo.


 

2) Sostituzione degli elettrolitici di uscita .

Stranamente di scarsa qualità e  ben oltre il loro valore nominale come si può osservare dal capacimetro .

Una miglioria viene dall’adozione di nuovi condensatori da 1000 μF/35v in tandem ad una rete R-L di compensazione . Utile disaccoppiare gli elettrolitici con un ulteriore bypass verso le alte frequenze, da 0.1μF .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Con un piccolo circuitino stampato eliminerete oltretutto la discutibile soluzione di fissaggio originale a pregio di un layout che predilige la razionalità .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

L’introduzione di una rete L-C permette di contrastare i picchi di corrente che si generano nei diffusori con cross-over  e nello specifico caso metterà a maggior riparo i finali al germanio da strapazzi a volumi sostenuti .

I valori dei componenti di tale rete  : RS =10 Ω / 5 W  , l’induttanza (da auto-costruirsi) L = 15 spire con rame Ø 0.40mm . L’avvolgimento può essere eseguito direttamente sopra il resistore  bloccando poi il tutto con guaina termoretraibile. Per dovere di chiarezza : C1  avrà valore di 0.1 μF (al poliestere) mentre C2 sarà pari a 1000μF 35v  di buona qualità e bassa ESR .

Le altre capacità presenti (marca Philips) godevano  di ottima salute .

 


 

3)  il filtro “contour” presente sul volume ha un’ intervento molto deciso. Si possono intraprendere due scelte :

La prima ( Da puristi 🙂 ) è disinserirlo del tutto , scollegando il filtro R-C , e inserendo al suo posto altrettante due resistenze da 15KΩ

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

La seconda , risulta essere un ridimensionamento vero e proprio delle costanti di tempo unito all’upgrade di farlo diventare un loudness a tutti gli effetti . Sotto il dafarsi , con la raccomandazione di fare attenzione dove collegate la rete passa-alto ; Diversamente metterete in mono l’apparecchio fino ad almeno metà corsa del volume!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

I valori indicati danno luogo ad un “loudness”  blando  il quale enfatizza leggermente gli estremi del programma musicale , lasciando inalterate le qualità acustiche del Beomaster 900 . Anche qui un ritaglio di millefori o un piccolo circuito stampato sarà all’uopo per avere una soluzione ordinata .

 


 

4) Altro beneficio (di natura pratica) è dotare il transistor AC153  di fili rispetto ai suoi reofori originali .

Questa attenzione permetterà di poter sollevare comodamente il telaio finale – decoder senza doverlo rimuovere dalla sua squadretta ogni volta …

Ultime parole in favore della lampadina presente nella sopracitata spia “stereo” : E’ dedicata : 19 Volt 0,1 A  (quindi oramai introvabile) .

In caso di fulminazione , è ben calzante  la diretta sostituzione con le odierne miniature E10 a 24 volt tipicamente usate per illuminare i pulpiti citofonici  ( preferibilmente da 1W )

Ne giova anche una minore dissipazione di calore del transistor AC153 deputato alla sua accensione  . Un escamotage per evitare la sua perenne illuminazione “traballante” ( l’accensione viene pilotata amplificando una porzione della portante a 38Khz nel decoder quindi influenzata talvolta da spurie e disturbi vari ) è prevedere un condensatore da 1000μF/35V in parallelo alla lampadina .

 

 


Sul finire  un’ultimo consiglio per il Beomaster 900 …  preferite sempre le viti in inox per il fissaggio nel mobile !


Pregi e difetti…..

 

Gli aspetti sconvenienti : Principalmente una certa difficoltà a pilotare diffusori impegnativi ,  . Di sé , i 6 Watt nominali per canale sarebbero sufficienti per ottenere volumi di ascolto normali : Se si vuole ottenere di più , è necessario agevolare lo stadio finale con diffusori sensibili ma soprattutto di facile pilotaggio . Reputo questo l’unico grosso difetto di questo apparecchio , specie senza interventi migliorativi all’alimentatore . Volendo essere pignoli segnalo l’impossibilità di collegare una cuffia .

I pregi : L’estetica del Beomaster 900  : La scala parlante viene dolcemente illuminata indirettamente per trasparenza dal plexiglass ed è notevole il contrasto col mobile in legno . Il mix risultante ha  un’impatto scenico notevolissimo  . Riceve bene e ha una ottima separazione stereo! Può nel frattempo può accettare sorgenti esterne ed è piacevolmente brioso a maggior ragione dopo l’aggiornamento del  “contour” .

Potete anche sperimentare colorazioni differenti della scala parlante se vi garbano i nuovi accostamenti cromatici.


Meglio Germanio o Silicio? :

 

Una breve digressione : I transistor al germanio NON suonano meglio di quelli al silicio … Anzi! Vi sono molteplici ragioni per cercare di evitarli come la peste nonostante una nuova ondata “vitale” ( Complici i distorsori per chitarre elettriche) .

Photo credits: Slideplayer.it

Spezzo solo una lancia a favore di questi transistor ai quali riconosco come unico vantaggio , quello di avere una soglia di 0,2 volt (rispetto ai canonici 0,6-0,8 V necessari agli odierni  “siliciosi” ). Questa qualità si traduce -negli apparecchi alimentati a batterie- in uno sfruttare al meglio le pile . Per tutto il resto hanno solo una marea di svantaggi : Elevata deriva e sensibilità termica , linearità discutibile , tolleranze mostruose a parità di sigla , povere capacità di erogare corrente e ,non per ultimo, il problema del “thin wiskers” ovvero una formazioni di cristalli al loro interno che nel tempo li manda in cortocircuito!

Pietre miliari dell’evoluzione a stato solido ,ma stanno bene nel loro passato!

 


Conclusioni finali:

Vale dunque la pena possederlo questo Beomaster 900 ? Assolutamente Si!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Non fatevi impressionare da quanto poco fa scritto…Ho semplicemente esposto (a mio giudizio tecnico) la realtà dei fatti riguardanti una tecnologia del passato !

I pregi di questo apparecchio si ripercuotono favorevolmente rispetto ai difetti e la sua robusta costruzione (sommata ad una sapiente progettazione circuitale) permette anni di ascolti senza noie . Riceve e suona decorosamente  . A tutto ciò va aggiunto il  “non plus ultra” di un’estetica mozzafiato che ben va a nozze con qualsiasi ambiente moderno .

 

Un caro saluto “estivo” … e per chi le inizia … Buone Ferie!

 

Andrea Moltisuoni

 


 

 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 

 


 

 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Bang_%26_Olufsen

https://www.beoworld.org/prod_details.asp?pid=378

https://beocentral.com/beomaster900k

http://www.radiomuseum.org/r/bang_beomaster_900_rll_tonmeis.html

https://www.hifiengine.com/manual_library/bang-and-olufsen/beomaster-900.shtml

http://audiovideo.fi/testi/bang-olufsen-beomaster-900k-transistoriradio-testissa

https://it.wikipedia.org/wiki/Transistor

http://www.carlobramantiradio.it/1934.htm

 

 


 

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Hornyphon Souveran 61

Devo essere sincero: Nutro una certa passione per questo confine….Dove la radio d’epoca si trasforma in apparecchiatura Hi-Fi mantenendo tuttavia canoni estetici tipici .

Questo sinto-radio era costruito da due ditte dell’Est Europa nei primi anni ’60 (Horny Radio e Verdik)  su licenza Philips , tecnicamente infatti  risulta identica alla Philips Premiere 61

La Souveran 61 è un imponente sintonizzatore supereterodina a 5 valvole con doppia sintonia contornata da un valido stadio finale dotato di due EL84 in single ended  . L’amplificatore a sua volta foraggia una coppia di ottimi bicono philips in alnico.

Non da meno , le molte soluzioni meccaniche per attuare tutte le funzioni di cui è dotato questo ricevitore (cito i cavi bowden tra tutti) valeva quindi  sicuramente la pena scriverci dietro qualcosa

 


 Hornyphon Souveran 61 : Progettazione elettronica e peculiarità meccaniche.

 

Lo stadio ricevente è tipico dell’epoca : Due i front-end separati per FM e OM – OL -OC . Nel primo la soluzione di accordo sintonia è a nucleo magnetico permeabile , mentre per le restanti gamme d’onda si ricorre al più classico condensatore variabile . Adeguatamente demoltiplicati , entrambi fanno capo ad un unico comando meccanico dove spicca la  presa di forza “mobile” azionata da un riinvio a cavo bowden posto sulla tastiera selettrice.

A seconda della gamma prescelta sulla tastiera, il cavo azionava due distinte pulegge spostandole assialmente . Questo permetteva di avere quindi due indici sulla scala parlante e un unico comando.

La sezione Fm concentra nella ECC 85 le funzioni di oscillatore e mixer-amplificatore AF accordato  .

Le sezioni OM-OL-OC invece sfruttano il collaudato trio formato dalle arcinote   ECH 81 – EF183 – EABC 80 in unione a convenienti stadi accordati L – C  selezionati dalla tastiera : La commutazione delle varie bobine sulla sezione AF avveniva mediante commutatori multivia azionati da cavi Bowden facenti capolino ai tasti di selezione.

L’antenna OM-OL-OC poteva essere selezionata tra Interna / Esterna  grazie a eleganti scelte meccaniche poteva essere ruotata per captare al meglio il segnale .

Coassialmente al comando di sintonia principale troviamo un controllo di “sintonia fine” seppur non sia corretto definirlo così . Permetteva di allineare l’antenna al segnale ricevuto discriminando i rumori nell’etere , senza dover ruotare la radio sul suo asse (come avveniva in passato) .

Inoltre una camma presente alla base del “Ferroceptor” azionava un deviatore che escludeva la ferrite interna in favore del dipolo esterno a seconda dell’uso.

Il tuner è arricchito da un occhio magico EM84 per avere una interfaccia uomo-macchina circa l’intensità del segnale ricevuto.

Una uscita pre-amplificata dava infine la possibilità di collegare un registratore a nastro per incidere le trasmissioni .

 

Stadio finale

Un classico della EL84 :  Single ended  ultralineare da circa 2,5 watt continui per canale .

Il trattamento di segnale è curiosamente insolito : Una sezione triodo di EABC 80 per il canale sinistro e una EBC 81 per il segnale destro (Che è copia conforme del triodo dentro la EABC 80) .

I controlli di tono sono asserviti in maniera mista :  Intervenendo sull’anello di controreazione dello stadio finale per quanto riguarda i toni bassi …

Per i toni toni acuti invece vengono apportate modifiche alla banda passante del segnale in ingresso , qua sotto riportato nei riquadri! Immancabile la presa fisiologica sulla corsa del volume per rendere corposo l’ascolto sui moderati volumi (riquadri rossi) . Degna di menzione la possibilità di escludere l’intervento dei controlli di tono con i tasti “Mixer bass / hohen”…Precursore del tasto “direct” di molti amplificatori odierni.

Il registro sonoro della radio poteva contare anche a 2+2 preselezioni a tastiera aventi funzione di esaltare un determinato programma musicale

Coassialmente al controllo volume , trova posto il comando “Balance” responsabile del bilanciamento .

Non poteva mancare anche qui la particolarità : Una rappresentazione ottica del bilanciamento.

Mosso da due carrucole  Bowden , l’alberino del potenziometro fa capo ad una ruota dentata su cui cremaliera un filtro ottico (retroilluminato ) a due colori divisi diagonalmente da un sottile profilo bianco  .

Questo permetteva un’idea visiva di quando gli amplificatori lavoravano equamente.

Gli altoparlanti (Philips AD3700) nella Hornyphon Souveran 61 sono appannaggio di molti appassionati di sistemi a valvole . Molto sensibili ,coprono egregiamente lo spettro audio con un brio piacevole . Hanno magnete in Alnico con diametro utile intorno ai 150mm : Permettono un ascolto equilibrato e qualitativamente appagante su ogni genere musicale!

Anomalie , noie e fastidi vari :

Prima di procedere oltre, vi ricordo sempre di porre la massima attenzione : Gli apparecchi valvolari “viaggiano” con tensioni interne elevate, prossime  in questa circostanza ai 300 Volt in corrente continua dunque potenzialmente letali per animali e persone . Prendete sempre tutte le distanze necessarie affinché non vi siano pericoli per Voi e i Vostri cari !!!!

Difficilmente una radio usata con più di mezzo secolo funzionerà bene …. Questa in mio possesso pativa diversi lustri di letargo in qualche scantinato Olandese ed era arrivata a me quasi distrutta causa imballo ridicolo.

i 3/4  delle le capacità (elettrolitiche e ceramiche) erano praticamente “defunte” o quando funzionanti ,in parecchia deriva nominale …..

Tra le altre , ho potuto  riscontrato l’anomala interruzione delle piste in molti potenziometri come da foto.

Casistica abbastanza rara, perché questi componenti solitamente patiscono solo il fermo-azione e generalmente anche i più ossidati con buona pazienza tornano a rivivere .

Sostituirli può essere un problema legato alle dimensioni dell’alberino  .Si trovano a fatica in giro come “n.o.s.”(Soprattutto oltre il valore di  500kΩ)

Altri fastidi venivano provocato gli zoccoli delle finali : Essendo “cotti” ed economici in sottile bachelite , tendevano a generare scariche tra i reofori .

Infine ,uno dei due riinvi a cordina era usurato: Si è pertanto reso necessario il cambio con una odierno cordino in Nylon da 1mm .

Le valvole presenti facevano ancora la loro parte , eccezion fatta per la EZ81 , la EABC 80 e l’occhio magico : Il giudizio del mio severissimo provavalvole -Mercurio- decretava come “stanco” il loro operato !

In totale quindi solo 3 tubi sostituiti e qualche lampadina …. Tutti contenti , nessun salasso al bilancio familiare !

Rivisto in parte il cablaggio interno, ho preferito rifare in RG174 tutti i transiti di segnale debole visto la fattura discutibile dei cavetti originali . Nell’ottica del riordino prevedete anche il cavo di rete . Un buon 3 x 0.75 garantisce sicurezza e ascolti maggiormente selettivi : La presa di terra aumenta il coefficiente di segnale ricevuto in antenna.

Le parti in ottone e le manopole ( Nel mio esemplare non originali benché carine esteticamente )  vanno ripulite dal sudiciume .

Merita la solita attenzione dedicata alla scala parlante : Spolveratela solo se potete , e fate attenzione pure all’acqua ! Le serigrafie se invecchiate o secche possono esser cancellate in un sol colpo!

Evito di parlare circa il restauro del mobile , essendo un argomento abbastanza complesso . Discorso differente se avete parenti o amici “impelagati” nella sfera della falegnameria  !

 


Considerazioni finali :

 

Un appassionato di radio d’epoca non avrà bisogno di sentirsi tessere lodi sulle potenzialità della Hornyphon Souveran 61 perché molto probabilmente le conoscerà da sè .

Queste poche righe sono rivolte a chi non ne ha mai posseduta una e si vuole levare lo sfizio perché incuriosito da quanto si vede o si legge in rete . Sono scoperte piacevoli! E’ vero non si possono magari definire del tutto Hi-Fi (almeno questa in particolare) ,ma il suono riprodotto è davvero gradevole . Difficile poter fare paragoni con oggetti odierni fatti di bassi roboanti e dinamiche compresse!

Questo genere di radio danno la possibilità di collegare apparecchi di moderna estrazione quali (Pc , lettori Mp3 ,cellulari) per sfruttare le proprie playlist musicali al solo impegno di costruirgli un cavetto di connessione ad hoc .

In particolare la Hornyphon 61 è succulenta per la presenza di comandi e caratteristiche  . Non per ultima la possibilità  (visto lo stadio finale stereo) di arricchirla eventualmente di un decoder Fm Stereo . l’ultima foto è dedicata alla “spazzatura” sostituita nel ripristino

 

Qui si conclude! Un caro saluto “estivo” !

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://www.radiomuseum.org/r/hornyphon_souveraen_w671a_w_671_a.html

 

http://www.hifi-forum.de/viewthread-84-24716.html

 

http://www.radiomuseum.org/r/philips_premiere_61_b6a04a.html

 

http://ev.stiftswiese.at/web/1102_Philips/Philips_Premiere61.htm

 


Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet : se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post e sono soggetti a moderazione!

 

Buon 1° Maggio !!!!

Un caloroso augurio di Buon 1° Maggio a tutti i lavoratori , con l’auspicio contemporaneo che in questa malandata Italia possano cambiare le cose anche per chi attualmente è in faticosa cerca di occupazione !

A. Moltisuoni

 

 

Per saperne di più circa la radio nelle due fotografie:

Produttore : Philips / Hornyphon 

Modello : Souveran 61 Stereo

 

Charlie Chaplin – Tempi Moderni (1936)

 

 

NOTA BENE:

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Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per l’anno nuovo , apro con un classico dell’amplificazione giapponese  , collocabile nella lunga lista degli integrati Hi-Fi entry level . Il Pioneer SA-508 è l’austero debuttante nella famiglia  fluoroscan  . Il mio esemplare è  un “brutto anatroccolo” che nasconde al suo interno la possibilità di trasformarsi in cigno con pochissime modifiche (reversibili e poco costose) a breve descritte!

Moltisuoni - Pioneer SA-508 catalogo

 


 Introduzione al Pioneer SA-508 :

 

Dotato di funzioni basilari , ha quello che occorre per poterlo ammettere nel “calderone” degli integrati . L’economia di progetto ha comunque risparmiato quei componenti cruciali tipici di un amplificatore fatto bene : All’interno spicca  quindi un trasformatore ben dimensionato  , una sezione di filtro da 8000+8000 uF e transistor finali da 6A per ramo.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Il pannello frontale è di alluminio rettificato / spazzolato con spessore esiguo rispetto alle versioni costose (infatti ha solo il bordo del lato superiore da 4mm,ma il resto è tutto da 2mm)

Moltisuoni Pioneer SA508

Le manopole di alluminio hanno all’interno un anima di plastica per renderle solide al tatto . Sotto una comparazione tra quelle del SA-508  e quelle riprese dal pieno del SA-8500

Moltisuoni Pioneer SA508

Il telaio è in lamiera zincata di buon spessore : Annovera la possibilità di levare il fondello permettendo l’accesso al circuito stampato in caso di riparazioni .

Moltisuoni Pioneer SA-508

In passato anche negli oggetti economici vi era la coscienza di poterli riparare e tenere in vita al contrario di quanto si costruisce oggi!

Moltisuoni Pioneer SA508

Frutto dell’economia , la circuitazione è molto semplice ed è raggruppabile in 4 blocchi attivi : Alimentatore , stadio phono , amplificatore e vu-meter . Se una volta poteva sembrare spartano , ai giorni d’oggi è dogma progettuale di apparecchi costosi . Lo schema a blocchi qua sotto illustra  i vari stadi del Pioneer SA-508 .

Moltisuoni - Pioneer Sa508 schema a blocchi

I controlli di tono e il filtro subsonico in questo ampli sono passivi ed implementati dell’anello di controreazione dello stadio finale (Evidenziato nel quadrato rosso) evitando quindi rumore e degrado aggiuntivi , una eleganza progetturale usata spesso in elettroniche di  pregio ( Luxman ad esempio Con la serie L 510 -530 – 550 ).

Moltisuoni Pioneer SA-508

I 25 watt nominali garantiscono un corretto ascolto senza doversi preoccupare più di tanto per i diffusori  ad esso collegati . Tranne alcune eccezioni , il Pioneer SA-508 è in grado di pilotare correttamente il 90% delle casse in circolazione , da 4 a 16 Ohm . Sotto le specifiche di casa madre (negli stati uniti il “508” era venduto con la dicitura commerciale  SA5800)

moltisuoni - pioneer SA508 specification

 

Moltisuoni Pioneer SA-508

 


Cosa migliorare nel Pioneer SA-508 ?

 

moltisuoni - Pioneer SA-508

Preciso che non è mia intenzione stravolgere l’apparecchio . Detto ciò  , gli interventi proposti modificano solo alcune scelte circuitali che per mero marketing sono state poste  . Quello che andrò a proporre , seppur nella sua semplicità, è comunque rivolto alle persone che possiedono una familiarità con tali circuitazioni. Di conseguenza ognuno deciderà cosa fare (e cosa non fare) sotto la propria responsabilità ed arbitrio   .

Mi raccomando,sempre attenzione ad apparecchio aperto !

Moltisuoni Pioneer SA-508

 


1° Modifica :

 

Stadio alimentatore

In parallelo ad ogni diodo del ponte ,si aggiunge un condensatore in mylar da 1,5nF . Serviranno a smorzare i rumori di commutazione quando la tensione alternata viene raddrizzata in continua. Vanno bene anche quelli ceramici se non c’è il mylar. La loro tensione nominale deve essere di 100V

Moltisuoni Pioneer SA508

Gli elettrolitici di filtro sono già ben dimensionati di loro . Verrà utile  dotarli solo di un bypass … In ragione di ciò si mette in parallelo una coppia di condensatori al poliestere da 0,1uF / 100V.

Moltisuoni Pioneer SA-508

In questo stadio trova posto il regolatore delle tensioni di “servizio” (foraggia il pre-phono e il preamplificatore) : Opportuno aumentare leggermente la capacità  al valore di 470 uF /63V : Questa attenzione contribuisce a “limare” ulteriormente il ripple con vantaggio sul rapporto segnale/rumore.

 

2° Modifica :

 

Loudness

Curiosando lo schema elettrico nel “service manual” si evince che il deviatore in questione inserisce solo un filtro passa-basso sulla presa intermedia del potenziometro . A moderati volumi di riproduzione l’audio risulta dunque eccessivamente ricco solo di basse frequenze .

moltisuoni-loudness

L’aggiunta di una rete R-C (in foto) permette di aggirare il problema. Attenzione ai valori e soprattutto a non invertire i canali , diversamente metterete in MONO l’apparecchio entro una certa corsa del potenziometro . I condensatori impiegati dovranno essere tassativamente al poliestere .

Moltisuoni Pioneer SA508

Abbiate cura inoltre di scollegare  i due condensatori da 120pF che limitano l’estremo acuto  . La cosa migliore è sollevarli da un reoforo e lasciarli li in loco …. Potrete poi ripristinarli come e quando volete senza problemi !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se non siete fanatici del “loudness”  potete evitare questo passaggio!

 

3° Modifica :

Qualità componentistica sul segnale

 

moltisuoni pioneer sa508 condensatori

Senza accendere un mutuo , si può avere un buon miglioramento sonico sostituendo le piccole capacità elettrolitiche ( 0.1 – 0.47 – 2.2 uF ) interessate dal  segnale , con altrettanta componentistica in poliestere!

moltisuoni - pioneer SA-508 - elettrolitici

Moltisuoni Pioneer SA508

Ne risulterà un miglior dettaglio in tutta la banda passante e il maggior beneficiario di tal upgrade sarà  lo stadio Phono . A riguardo  prestate attenzione al flat cable :  Non sopporta l’essere strapazzato più di un tot …

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - stadio phono

4° Modifica :

 

Schermatura scheda Phono e Ingressi linea

Una graziosa miglioria consiste nel creare la schermatura lato piste per minimizzare ogni possibile interferenza spuria .

Il lato piste del circuito rimane esposto alla griglia superiore e tende nel tempo a ricoprirsi di polvere. Un ritaglio di rame (circa 100×80 mm) distanziato circa 10mm dalle piste risulterà perfetto!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Lo schermo si collegherà al telaio (gnd) dell’amplificatore avendo cura di utilizzare dei cubetti di neoprene bi-adesivo per garantire la stabilità meccanica!

Moltisuoni Pioneer SA-508

A lavoro ultimato dona una gradevole estetica nel contrasto con il nero della griglia.

 


 Controlli e verifiche:

 

Pur se tutto funziona , è sempre utile dare un’occhiata alla corrente di riposo per evitare brutte sorprese . Nel Pioneer SA508 il bias è fisso : La tensione ai capi del test point  >TP 1-2 e 3-4< deve essere compresa nella forbice tra  4 e 35 milliVolt  ! Questo dopo aver acceso  l’apparecchio da almeno 10 minuti a volume  a zero per poter stabilizzare le derive termiche , con un carico da 8Ω collegato ai morsetti diffusori  .

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - idle current

E da considerarsi normale una certa differenza sui valori letti tra canale destro e canale sinistro come da foto sopra e sotto … Questo “gap” è dovuto al  ß dei transistor finali.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Fate attenzione : La temperatura ambiente della Vostra stanza  e gli eventuali sbalzi termici dovuti a finestre aperte o condizionatori condizionano la lettura e possono essere la variabile capace di rendere altalenante la lettura !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se il valore letto  fosse inferiore ai 4 mV occorre tagliare il ponticello in foto  per inserire una resistenza atta a “sollevare” la tensione nei finali . Questa necessità  la avvertite  sotto forma di una distorsione crescente  a basso volume che tende a strappare il segnale !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se viceversa la lettura eccede (nell’ordine di un 30-50%)  oltre i 35mV indicati nel service manual , vanno controllati valori Hfe dei driver Q107-108-109-110  passibili di qualche anomalia e stessa attenzione sarà posta sui  i pre-driver Q105 e Q106  e diodi di rilevazione sul dissipatore  . Tale avaria è generalmente  subdola perché tutto sembra funzionare  normalmente . Potete accorgervi di questa problematica se fate caso ad una eccessiva mole  di temperatura dissipata  senza amplificare nulla.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Un altro controllo guarda la taratura del  vu-meter . Questo display è di tipo termoionico a bassa tensione . Viene pilotato da una serie di comparatori per canale (Tanti quanti sono i segmenti da accendere) preceduto da un compressore costruito attorno all’integrato TA7318P . Di suo , la scheda , ha un piccolo trasformatore per l’accensione dei filamenti .

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni - Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

La verifica consiste nell’applicare un segnale da 1Khz all’ingresso destro e sinistro (per convenzione su AUX)  . Alle uscite diffusori va connesso un carico fittizio da 8 ohm . Dando volume si dovrà arrivare a leggere una tensione alternata di 9 volt sul carico ; Fatto questo si tarano i due trimmer fino a far illuminare i segmenti relativi alla potenza di 10 Watt  . Se faticano a tenere la taratura , rimpiazzateli!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Questa operazione completa la “messa a punto” del vu-meter come da dettami del service manual. Pulite e disossidate i potenziometri , i commutatori e la presa cuffia al bisogno!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Finisco con un’attenzione spesso tralasciata : Il settaggio della tensione di rete : Quasi tutte le elettroniche del secolo scorso hanno a bordo il cambio tensioni impostato di default sul valore di 220Volt nel nostro territorio . Dal 1993 in poi  l’Enel  ha gradualmente innalzato la tensione , dagli storici 217-223 V agli attuali 227-235V a seconda della regione in cui si vive , pertanto è corretto ripristinare la tolleranza su tale tensione . Per mettere in pratica quanto sopra , dovrete spostare ( A spina disconnessa ) un fusibile internamente dalla sede 220V a quella 240V come in foto . Il valore rimane sempre lo stesso!

Moltisuoni Pioneer SA508


 Pulizia del frontale in alluminio

 

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

In queste circostanze uno sgrassatore (che profuma di sapone marsigliese) è utile a levare il grosso del sudiciume , passando poi ad un successivo risciacquo in acqua calda .  Vale sempre il consiglio di fare una prova sulle serigrafie nascoste per evitare brutte sorprese dovute a inchiostri deboli . La scritta sul selettore di funzioni (N° di serie del frontale ) viene comoda allo scopo !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se  presenti righine o macchioline superficiali , si procedere ad una successiva lucidatura … Scordatevi di eliminarle : La superficie è rettificata dunque non arriverete mai manualmente a tal grado di finitura . Accontentatevi di renderle meno visibili senza farsene una malattia !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per attuare la lucidatura , si utilizza un abrasivo fine per vetri (ma può comunque venire utile anche un buon polish di finizione da carrozzerie, applicandolo con un tampone di cotone … Scegliete tagli fini con grana >5000)  . Un particolare è importante : Nel lucidare seguite sempre la direzione delle linee di rettifica , diversamente andrete a creare graffi ulteriori al frontale!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per comodità , consiglio di togliere le guide dei selettori e il filtro blu del display ; Questo accorgimento  permette di non avere residui di abrasivo negli interstizi e semplifica il lavoro. Tutto ciò che avrete levato si ripristina con un velo di bostik trasparente.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Le manopole ricevono la stessa procedura di pulizia con sgrassatore , utilizzando una spazzolina per raggiungere tutti gli spazi angusti di smussi e spigoli e bassifondi .

Moltisuoni Pioneer SA-508 - manopole

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - frontale lucido

Il frontale a lavoro ultimato , rimane di una lucentezza imbarazzante; Dispiace fin metterci le mani per utilizzare i vari comandi…. 🙂

 


Prima e dopo:

 

Se l’avete ascoltato un po’ di tempo in formazione originale, noterete dopo le modifiche , un suono meno sbracato e più preciso , (nulla di eclatante per carità) che sulla distanza di ascolto fa la differenza  . Il loudness (se lo utilizzate) ora funziona dome dovrebbe e compensa la naturale carenza logaritmica dell’orecchio . Tutto sommato pur essendo un entry level senza troppe pretese , lo si può utilizzare in abbinamento ad elettroniche d’ interesse con una certa libidine .  Considerate che a livello di ingressi di linea , vi collegate direttamente allo stadio finale ,cosa non da poco in questa fascia di prezzo!

 

Alla prossima egregi !

 

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 

 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Pioneer

https://www.hifiengine.com/manual_library/pioneer/sa-508.shtml

http://www.radiomuseum.org/r/pioneer_stereo_amplifier_sa_508.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Standard_elettrici_nel_mondo

https://en.wikipedia.org/wiki/Vacuum_fluorescent_display

https://it.wikipedia.org/wiki/Bassissima_tensione

 

 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi.

 

 

 

Buon 2017!!!

Moltisuoni - Pioneer SA7800

Egregi Signori , a cavallo delle ultime ore del Duemilasedici , vi auguro di iniziare il nuovo Anno con tanti bei progettini uniti ad altrettanta Serenità …….

Moltisuoni - Pioneer TX7800

 

BUON 2017!!! … e … BUON CENONE !!!!!!

Andrea Moltisuoni

Moltisuoni - Buon 2017!!! - Stracotto al vino

Acquolina o semplice curiosità di provare un piatto diverso ? Ricetta dello stracotto al vino rosso qua sotto :

https://www.vinook.it/cucina-e-vino/vino-rosso-in-cucina/stracotto-al-vino-rosso.asp

 

 

 

 

 

Augusta Stereo Tuner 740

 

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 27

Passate le agoniate ferie estive ci si ritrova a Settembre !!! Si  torna presto sui banchi di scuola e …. sui banchi di laboratorio!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 26

Sul banco , oggi è  il momento di questo Augusta stereo tuner 740 .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 9

Pensato espressamente come complemento all’amplificatore Augusta 240 ( http://moltisuoni.altervista.org/tag/augusta-240/ ) anche questa realizzazione Trentina ha peculiarità e soluzioni  originali pur in un contesto marcatamente economico .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 11

La caratteristica di avere una sola gamma di ricezione (FM)  è un’altra scelta progettuale che denota la volontà di un prodotto ben fatto a prescindere dal costo finale contenuto.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 29

Il frontale , oltre alla scenografica quanto originale scala parlante verde, ospita i comandi per l’accensione , AFC , muting e selettore Stereo/Mono . Le manopole sono di plastica verniciata…. un sacrificio a vantaggio della qualità posta in altre parti.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 8

Sul retro spartano , trova posto l’ingresso a 75 Ohm per antenna esterna e uscita audio (Standard DIN) con la possibilità di inserire o meno ,un’attenuatore sul percorso segnale.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 12

Al solito , razionalità e pulizia di esecuzione regnano sovrane nonostante la classe economica del prodotto ….

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 13

La prima caratteristica che non passa inosservata è il modulo tuner “all-in-one” della  Lares , al quale fanno capo tutte le funzioni sopra descritte . Del tutto similare ad un comune tuner TV , assolve tutte le funzioni richieste ad un moderno sintonizzatore supereterodina Hi-Fi … Decodifica stereo compresa!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 14

 Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 19

40 anni fa era una vera e propria novità d’avanguardia oltre a rappresentare una certa innovazione nel modo di progettare una radio . L’utilizzo di circuiti a diodi varicap permettono precise sintonie  e una certa libertà costruttiva non avendo il vincolo del condesatore variabile . Di fatto , il circuito stampato ospita solamente un certo numero di componenti relegati principalmente all’alimentazione , sintonia e deenfasi del segnale .  Gli unici trimmer presenti sullo stampato servono per  : Sensibilità di aggancio AFC , fondo scala strumentino S-Meter , il “centraggio” della sintonia rispetto alla scala parlante e per ultimo , la soglia d’intervento del muting.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 16

La sezione di alimentazione impiega curiosamente  un circuito integrato per stabilizzare la tensione

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 17

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 3

Il modulo Lares, possiede al suo interno  il decoder FM stereo , pertanto propone in uscita , un segnale  stereofonico al quale va applicata solamente la giusta deenfasi!

DEENFASI 50 uSec - MOLTISUONI

La sintonia fa fido tramite il potenziometro demoltiplicato! In fronte ad esso si trova il circuito stampato ospitante le 3 lampadine di illuminazione

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 20

 

Qualche modifica …. ? …. Si , grazie!!!

 

Senza stravolgere l’economicità , è tuttavia possibile apportare qualche piccola miglioria sul piano acustico – funzionale, senza spese eccessive  . Prima fra tutte quelle consigliate : I due condensatori di disaccoppiamento sul segnale audio da 10 uF ; Sicuramente un ottimo beneficio è passare al poliestere, di pari valore!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 25

Le dimensioni in gioco non permettono il montaggio “lato componenti” , pertanto una volta levato il fondello dell’apparecchio dovrete farceli stare dal “lato rame”.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 2

Sempre in tema di condensatori,  un’altra miglioria è intervenire sul filtraggio dell’alimentatore . Il passaggio a 680uF  con bassa ESR porta un beneficio in termini di ripple residuo . Altrettanto consigliato è dotare il regolatore di un dissipatore . A regime di funzionamento risulta piuttosto caldo ! Può essere conveniente sostituire il potenziometro  della sintonia con qualcosa di più recente . Nella giostra dei controlli includete anche i trimmer…Se “traballano” nel tenere le tarature , cambiateli con altrettanti di pari valore , nuovi!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 4

Conclusioni sul finire…..

Senza spenderci grosse parole , l’Augusta stereo tuner 740 è un prodotto onesto , funziona bene e riceve con brio tutte le stazioni , mantenendo allo stesso tempo  una buona selettività . Ottimo se accoppiato col suo amplificatore Augusta 240 , ma altrettanto valido inserito in una catena audio qualsiasi . Sulle varie piattaforme “on-line” lo si trova di solito a prezzi stracciatissimi …. Sarà un’ulteriore occasione (Semmai fosse il caso) per accertarsi della bontà di un prodotto tutto italiano 🙂 .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 7

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 5

 

Alla prossima……tanti cari saluti da Moltisuoni !!!

 


NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.


 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://scuoladigiornalismo.blogspot.it/2010/07/cera-una-volta-la-lares.html

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi.

 

Shell e Testine : Il loro giusto collegamento!

Moltisuoni Denon DL110

Un brevissimo “Express Cut” sul collegamento di Shell  con standard SME, verso i fonorivelatori con l’aggiunta di qualche consiglio per una buona resa . Lo spunto di questo post è il regolare afflusso di domande da parte di molte persone che , alle prese col proprio giradischi non trova riscontro su come collegare la testina quando lo Shell è privo dei cavetti d’origine.

 

1 – Collegamenti visti dallo Shell

Moltisuoni - Shell Technics

Questo qui sopra è quanto vi appare in sostanza alla vista quando guardate lo Shell “SME”  dal davanti .

Moltisuoni-Shell-Technics MOD

Questo che vedete , è lo schema delle connessioni che devono assumere i jumper tra shell portatestina e testina . Ponete attenzione ai pin sullo Shell ,che siano scevri da ossidazione e patine in genere: Il segnale in ballo è nell’ordine dei millivolt ,quindi suscettibile di alterazioni , rumori o falsi contatti se le connessioni non sono più che “pulite” . Provvedete al ripristino prima di montare la testina nel caso!

 

2 – Connessioni Testina

A seconda del costruttore , sarà possibile generalmente incontrare due “famiglie” di connessioni : Per colori o per lettere abbreviate ( LS – LG – RS – RG)

2.1 – Connessioni testina per colore

Moltisuoni - ADC

Sui colori ci sono poche parole da spendere : Si seguono parimenti i colori dei jumper abbinandoli ai pallini colorati presenti sulla testina . Nella foto una ADC  con cavetti troppo lunghi . Si nota il groviglio …. Una situazione se possibile da evitare !!

 

2.2 – Connessione testina per lettere abbreviate

Moltisuoni - Shure M75

Anche stavolta di difficile …. Basta tenere a mente il presente schemino qui sotto che svela il significato delle lettere alle quali si dovrà fare riferimento con i colori dei cavetti .

L -oppure- LS  (Left – Left Signal) = Segnale canale sinistro (Bianco)

LG – (Left Ground)  = Massa segnale canale sinistro

R -oppure- RS  (Right – Right Signal) = Segnale canale destro

RG – (Right Ground)  = Massa segnale destro

 

Malizie e curiosità

A volte  è possibile osservare la presenza di una piazzola la quale scherma alcune parti interne della testina , di norma più sensibili. Impiegando Jumper di buona qualità e lunghezza corretta non avrete mai problemi di sorta legati ai rumori captati . Se capita un forte ronzio di alternata quando riproducete un disco , dubitate del collegamento a massa nello shell rispetto al braccio (Cosa abbastanza usuale nei Thorens) o di entrambi non correttamente collegati alla massa dell’amplificatore : Se toccando con le dita il braccio o il portatestina , “modulate” il ronzio di alternata siete davanti a questa casistica .

 

3 – Casi particolari di Shell fuori standard “SME”

Shell Garrard - moltisuoni

L’argomento è per dare una dritta a chi si trova per le mani un giradischi con shell proprietario . Generalmente tipico dei britannici Garrard e BSR , e anche in qualche caso di  Philips . Nella foto sopra, a seconda del modello  , le connessioni cambiavano! Per venirne a capo , il mio consiglio è quello di “battere” con un tester i fili tra RCA e Shell … Individuando le giuste connessioni per sequenza logica . Fate sempre uno schemino per i riferimenti futuri!

Giradischi BSR - Moltisuoni

Termino  con un link ad un ottimo articolo redatto da Suono (FdS)  su come procedere alla -messa in opera- della testina e braccio, necessario per eseguire un corretto set-up del vostro giradischi e godervi i Vostri cari ed amati dischi!

 

Un caro saluto !!!

 

Andrea Moltisuoni

 

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Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://www.atelierdelsuono.it/Suono/suo392_bracci.pdf

https://it.wikipedia.org/wiki/Giradischi

 

 

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Williamson AIE 2000

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 59

Chi non ha mai ascoltato musica all’aperto!!! Credo e penso quasi tutti almeno una volta nella vita , e molto probabilmente giusto con un radioregistratore! Dunque quale meglio contesto per presentare questo Williamson AIE2000?  Un boombox sicuramente atipico per tipologia di progetto!

Boombox moltisuoni

 


 Boombox o Ghettoblaster ?

 

Una piena involuzione ( Al pari di quanto accadde nel mondo delle autoradio ) colpì questa frangia merceologica, facendo sì che il semplice radioregistratore mono di bassa qualità , incominciasse ad avere caratteristiche sempre più allineate a quelle di Hi-Fi . Tecnici e ingegneri si impegnarono a migliorarli sino al punto di compromesso tra un portatile e un vero impianto Hi-Fi  . La moda prese campo verso il finire dei ’70 e il massimo splendore lo si  osserva verso la metà degli ’80 supportati dalla Breakdance che si diffuse a livello planetario , diventando lo status symbol di una generazione !

Sony Boombox APM - moltisuoni

Sharp , Hitachi , Sanyo, JVC , Philips , Sony e molte altre ambirono al podio di miglior radioregistratore sul mercato , proponendo soluzioni raffinate e complesse (Il Sony CFS 9000 qua sopra ne è un esempio). Erano proposti con un impegno economico non del tutto trascurabile per l’epoca.

mars jr 600 - moltisuoni

Prerogative dei radioregistratori “big size” doveva essere : Avere altoparlanti a due o più vie di generoso diametro (130 o 160mm) con finali dai 5 Watt a canale in su! Radio a 4 gamme d’onda, controlli di tono e sezione cassette con possibilità di registrazione su nastri Cr02/Metal. Le scale parlanti dovevano essere illuminate e comprensive di Vu-Meter a lancette oppure a led!

nordmende globecorder - moltisuoni

Le dimensioni di tali radioregistratori erano imponenti (Mediamente dai 30 ai 50 cm di larghezza)….Come imponenti erano il numero di batterie torcia “D” necessarie al loro funzionamento lontani dalla rete. Quasi tutti i boombox, lavorano a regime con tensioni comprese tra 9 e 15 volt ; Tale tensione è dovuta alla presenza dei finali audio impiegati di solito nelle autoradio. E’ abbastanza usuale infatti trovare una presa a 12 volt per alimentare il boombox tramite la batteria di una auto.

pioneer boombox- moltisuoni

Dopo quasi 30 anni , il rincalco sulle scene di tali elettroniche è dovuto principalmente ad una cultura Hip-Hop (Prodromo,anche se di genere musicale differente , un famoso video di Madonna del 2005 che la ritraeva assieme ad un famoso “Vela Disco-lite”

madonna-vela discolite-moltisuoni

Considerate  che tutti questi radioregistratori portatili hanno nel 99% dei casi un ingresso AUX che permette la connessione di elettroniche moderne quali Ipod ,telefonini et similia

Sharp GF 777 - Moltisuoni

 


 Il Williamson AIE 2000

 

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 57

Il Williamson AIE 2000 Enviro Stereo, non è noto ai più, principalmente per la marca sconosciuta . Veniva prodotto dalla Emperor inc. di Hong Kong ,ditta che all’epoca commercializzava elettroniche consumer sia col proprio nome sia , sotto diversa marca (Williamson , Aitron etc etc) .

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 56

Spicca tuttavia il fatto impieghi  ben 7 altoparlanti : 2 Full-range frontali da 13cm ; 2 Tweeter da 5cm ; 2 Squawker ellittici laterali da 7x4cm e infine un succulento Woofer da 23x16cm montato sul pannello posteriore.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 7

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 6

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 48

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 9

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 3

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 5

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 4

Viene difficile pensare di farceli stare tutti in un unico apparecchio!  Notate inoltre la marca dei medesimi: Hokutone! … Se non vi suonasse famigliare il nome ,tanto vi basti pensare che sono ottimi altoparlanti di fattura al pari di Foster, Diatone, JRC et similia .

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 10

Per pilotare agevolmente sette altoparlanti si è scelto l’uso di tre amplificatori TA7205AP ( Quasi 6 Watt @ 13.2 Volt)

TA7205AP - moltisuoni

Due dedicati all’amplificazione dei canali destro/sinistro ,e uno dedicato solo al Woofer .

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 31

La dotazione del Williamson AIE 2000 viaggia al pari della concorrenza,pertanto troviamo una sezione tuner a 6 gamme d’onda con AFC, cassette con possibilità di utilizzare nastri Ferro/Cromo e vu-meter per monitorare i livelli di segnale + batteria!

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 63

Il controllo di tono mostra una particolarità : Il controllo acuti ha potenziometro doppio e il controllo di Bassi invece no….

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 61

Il motivo è presto svelato : il controllo di tonalità è stato concepito con ragionamenti totalmente differenti dagli schemi tipici e si avvicina al princìpio di un cross-over : Il controllo -acuti-  è un filtro che attenua o enfatizza in una certa misura la gamma medio-acuta del programma musicale sugli altoparlanti principali ,mentre controllo -bassi-  varia l’ampiezza del segnale che giunge al finale del woofer . Qua sotto trovate uno schemino semplificato a mano libera relativo alla circuitazione accennata che meglio spiega il funzionamento.

Williamson aie2000 schema controllo toni - moltisuoni

 

Pregi e Difetti !

 

I Pregi si fanno notare su: Altoparlanti e loro qualità , Suono e singolari scelte circuitali! I difetti : Difficilmente ne troverete uno in efficienza ! Oltre alle consuete cinghie nella sezione “cassette” ,dovrete preventivare un certo numero di condensatori da sostituire!

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 1

Tutti i selettori vanno disossidati dai malfunzionamenti in parte dovuta alla schietta fattura economica dei suddetti

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 39

Va meglio nei potenziometri dove è stato fatto utilizzo di componenti economici Alps.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 28

Segnalo come vi sia un abbondante cablaggio disordinato rispetto alle altre radio che ho avuto modo di ispezionare nel passato

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 41

Purtroppo non si è fatto  uso di connettori per facilitare la manutenzione, quindi si lavora scomodi. La costruzione nell’insieme è caotica, si possono intravedere parecchi errori di progettazione nel layout dei circuiti stampati , corretti poi in fase di montaggio per non dover rifare i master .

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 52

Una lancia va spezzata in favore di un progetto ambizioso ,che era mirato probabilmente alla competizione con i mostri sacri di allora!

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 27

La robustezza in generale dell’oggetto è comunque apprezzabile  considerando il “gap” di essere costruito a Taiwan In un’epoca dove il loro know-how era ancora agli albori!


 

Upgrade:

 

1) Altoparlanti :

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 11

I 6 altoparlanti dedicati alle frequenze medio acute,vengono filtrati da componenti passivi in serie. Tale filtraggio riguarda i due Tweeter (Foto sotto : Condensatore da 47uF)

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 37

e i due Squawker laterali ( Foto sotto : Condensatore da 10uF).

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 36

Se leggete le capacità penserete ad un errore di trascrizione….No! Nessun errore: I Tweeter sono “tagliati” con 47uF (Strillando fastidiosamente) e i due Squawker invece sono relegati alla riproduzione degli acuti in maniera molto fiacca . L’uso inoltre di normali componenti polarizzati è un’altro aspetto bizzarro! Il suono emesso non è dei più felici come equilibrio. Vanno quindi ridimensionati  i ruoli di lavoro questo modo : 8,2 uF sui tweeter e 68uF per gli ellittici laterali . Le polarità  rimaste come d’origine per favorire una certa “spazialità” del suono giocando sullo sfasamento capacitivo introdotto…Sotto ne avete uno schema.

schema 2.1 - moltisuoni

 


 

2) Motorino cassette:

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 25

E’ uno dei primi modelli a controllo elettronico integrato e patisce parecchio le fluttuazioni di tensione. E’ preceduto quindi da un (brutto e malfatto) regolatore di tensione nel tentativo di migliorarne la sua stabilità . Il passaggio con un elemento di odierna produzione è garanzia di rotazioni accurate anche al variare della tensione d’alimentazione.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 26

Si omette quindi quell’obbrobrio di regolatore che non ha più utilità!

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 23

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 21

Per tarare la velocità ci si avvale di una cassetta “test tape NAB” in unione ad un frequenzimetro, regolando il trimmer fino a leggere sul display la medesima frequenza registrata sulla cassetta (generalmente 1000Hz)

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 18

Controllate sempre la testina di lettura e registrazione: Con tutta probabilità la troverete al capolinea : Una testina usurata porta sempre alla rovina dei nastri ascoltati . Se è necessaria la sostituzione ,ci sarà poi da tarare l’azimuth (cioè l’allineamento della testina vs nastro) . Per fare questa operazione si possono percorrere diverse strade : La via “empirica” di affidarsi a cassette pre-registrate in fabbrica come riferimento ufficiale di allineamento ; Ruotando la vitina di registro si cercherà semplicemente la posizione dove il suono risulta più nitido e aperto all’orecchio.

Azimuth -Moltisuoni

La seconda opzione ufficiale è quella di utilizzare la solita cassetta “tape test” : Selezionato un segnale di 10-15khz si andrà a trovare la posizione tramite la solita vitina, dove il segnale visto sull’oscilloscopio viene massimizzato. Trovato questo punto , si  blocca con un punto di Loctite tale vitina per evitare essa possa nel tempo allentarsi.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 20

Pulite sempre il capstan , il pinch roller (e prestate attenzione non sia deformato) , la testina di cancellazione e infine il tendinastro  ubicato tra le due testine , che è responsabile a fine cassetta dell’autostop! Verificate pure che la sezione “trascinamento” (frizioni avvolgitori bobine, idler etc etc) siano in ordine. Le cinghie of course saranno da mettere nuove!

 

3) Alimentatore :

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 33

Sono presenti due elementi da 4700 uF in parallelo. Il semplice upgrade consiste nell’impiegare un solo elemento da 10.000uF 25v disaccoppiato in parallelo con una capacità al poliestere da 0,47uF.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 32

Cercando al contempo di dare un ordine al caos

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 29

E’ conveniente fissare meccanicamente il condensatore con un goccio di colla a caldo. La tensione ai sui terminali deve dare una lettura di 13,6- 14 Volt con alimentazione di rete ,in caso di letture inferiori, dubitate del ponte di diodi che potrebbe avere un elemento in corto.

 

4)  Vu-Meter e scala parlante :

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 43

Tremenda mancanza del williamson AIE2000 è non avere nessuna sorta di illuminazione.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 15

Ecco come procedere : Si prendono due led ad alta efficienza collegati in serie con l’aggiunta di una resistenza da  680Ω / 1W. Un led sarà relegato alla illuminazione dei due vu-meter, il secondo invece si occuperà di rendere leggibili al buio i caratteri della scala parlante.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 16

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 14

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 13

Una sezione del pulsante “check battery” non viene utilizzato,pertanto ciò faciliterà la modifica…..L’alimentazione dei led verrà prelevata direttamente dal condensatore di filtro/disaccoppiamento alimentazione .Per mitigare l’assenza di inerzia viene implementato un elettrolitico da 470uF a valle del resistore per assomigliare nel funzionamento a quello di una lampadina rendendo più verosimile la modifica .

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 60

Per consuetudine la panoramica di tutta la componentistica sostituita! …..

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 2

E alcune foto a restauro concluso

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 106

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 107

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 108

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 104

Gli ingressi servono per collegare : Una sorgente esterna preamplificata (line in-out)  in standard sia DIN che RCA . Una coppia di microfoni esterni e per finire una coppia di RCA per collegare una coppia di altoparlanti esterni lasciando attivo solo il woofer posto sul retro.

Williamson AIE 2000 - Moltisuoni 101

Non resta che l’occasione di ascoltarlo dal vivo!

 

 

Un caro saluto !!!! Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

 

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Link per sapere di più sull’argomento:

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Ghetto_blaster

www.stereo2go.com

www.shizaudio.ru

www.stereo80s.com

 


 

Disclaimer:

 

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