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Philips Match-Line 22AV1993

L’anno nuovo lo battezzo con un i Philips Match-line 22AV1993! Un curioso sistema di altoparlanti a forma piramidale ed emissione omnidirezionale , parte integrante della serie “Match-Line” audio-video di Philips.

Nascevano come satelliti da affiancare a due unità sub-woofer . Possono però  essere usati come sistema a se stante ponendo in essere poche , ma mirate , modifiche atte a migliorare seriamente le qualità soniche!

moltisuoni - philips match line 22av1993 -2

E’ oltretutto una buona occasione per “giocare” con un sistema omnidirezionale senza svenarsi : Ciò permette di farsi una idea precisa sui pregi e difetti che tale sistema offre , per poi passare un domani a progetti più ambiziosi !

Photo courtesy: MFB Freaks.nl

Meritano senz’altro un plauso per il loro insolito design a piramide , che ben si presta ad una integrazione in qualsiasi odierno salotto…


Costruzione , altoparlanti …. smontaggio!

 

Dal basso si svitano le quattro parker a croce , e la piramide di rete nera viene via , lasciando a nudo il cabinet che ospita woofer e tweeter. Il volume interno  è di circa 1,5 litri al netto.

Altre 6 viti (Cerchiate in rosso…Due sulla flangia tweeter e quattro sulle flange del Woofer) e il tronco di piramide  si apre in due semi-metà .

I foam del woofer sono  belli marci , ma si sà, Il tempo non è galantuomo !  All’interno un primordiale filtro cross-over provvede al taglio frequenze nei due altoparlanti.

Si tratta di un semplice filtro passa alto a 6 dB per ottava ( A dirla tutta in realtà la cella del tweeter ha un comportamento in pendenza riconducibile ad filtro del terzo ordine) con i cut-off fissati in 200hz per il woofer e circa 9000Hz per il tweeter . Via , pedalare senza troppi complimenti ! Qua sotto , avete lo schema elettrico !

Va bene che le Philips Match-Line erano concepite e parte di un sistema AudioVideo , va bene la qualità dei condensatori Roederstein …. Ma si poteva fare sicuramente di meglio!

Philips match line 22av1993 tweeter

Il tweeter è un componente da 19mm a cupola rigida in Mylar (dotata di rifasatore acustico)  con magnete in alnico.

moltisuoni - philips match-line 22av1993

Il woofer (Sarebbe molto più corretto chiamarlo largabanda) è un componente da 120mm con bobina da 15mm in alluminio e gruppo magnetico schermato come di prassi negli impianti “AV” per non “turbare” il crt nelle immediate circostanze.

I dati di “targa” dichiarano una tenuta nominale di 30 watt con picchi di 60 su un’impedenza di 8 ohm . Nella prima serie non era prevista la morsettiera : I diffusori avevano un cavo uscente come unica terminazione casse-ampli ! Le serie successive per fortuna sopperiranno di grazia , con una coppia di morsetti a molla.


Buoni propositi e migliorie :

Quello che propongo è frutto di una serie di esperienze personali , derivate dall’aver torchiato le due Philips Match-Line per settimane in diversi ambienti . Di base tale modifica fa cardine sul cross-over e nella sostituzione del tweeter con un’ottimo Ciare-SEC . Nulla da ridire sul Philips nativo , che è di buona fattura , ma non c’è paragone!

philips match-line

Il cross-over rivisitato  vanta ora celle del 2° ordine con una frequenza d’incrocio pari a circa 6000hz . La scelta del tweeter sec a 4 ohm è una precisa scelta che mira ad avere un fronte acuti ritagliabile a misura d’ambiente. La motivazione verrà spiegata poco più avanti.

moltisuoni - philips match-line crossover 22av1993

La basetta si riutilizza quindi per ospitare i componenti del nuovo cross-over essendo in pratica un circuito stampato universale.

Il nuovo “cut-off” permette ora al woofer di salire in gamma medio-alta senza però accusare la distorsione negli estremi acuti del programma musicale  .

Parimenti egli si trova ora a non avere più vincoli in gamma bassa.

La qualità dei componenti va scelta nella media senza svenarsi…Gli induttori però, è sempre meglio siano avvolti in aria 😉 !

Il volume interno si riempe di fonoassorbente , in origine non prevista . A scelta : lana di vetro o (molto meglio!) cascame d’ovatta ; L’importante è che non rimanga compresso dagli altoparlanti quando in sede…nel caso rimuovetene  l’eccesso!

I cavi devono avere una lunghezza che permetta una manovra agevole nelle operazioni di ri-assemblaggio . Sotto si può vedere il woofer ribordato in gomma  con un nuovo dust cap in carbonio 🙂

L’attenuatore L-PAD si fissa sul fondo delle cassa , in un foro esistente , allargato al Ø di 9mm . A posteri  è necessario accorciare il perno di comando in modo sia sottomesso al piano d’appoggio .

La foto a sinistra sottolinea il fondello della cassa originale . Quella di destra  mostra l’intervento, dove spicca la morsettiera e l’attenuatore  . Il foro passacavo viene reso cieco da una idonea vite conica M4 .

Ho riposizionato l’etichetta (Prima si trovava a coprire il foro dove ora compare l’attenuatore). I serra-cavo a vite sono invece una “reinterpretazione” delle affidabili morsettiere da quadri elettrici , con jumper in rame OFC .


Malizie nel ri-assemblaggio del tutto:

 

Nei profili di mezzeria come evidenziato in giallo , si utilizza una colla a contatto (tipo bostik o simili) rispettando scrupolosamente i salti maschio / femmina degli incastri (attenzione al cavo del tweeter che rimanga in sede , altrimenti non riuscirete a richiudere il tutto) Questo lavoro permette una tenuta d’aria stagna al volume del woofer.

Il tweeter Ciare visto nella sua sede al vertice della piramide ; Il volume interno al difrattore va riempito di fonoassorbente .

La faccia superiore va coibentata con uno strato di poliuretano che scherma l’emissione del woofer.

Il woofer è buona prassi dotarlo di una guarnizione in neoprene sul cestello ,  da garantire la tenuta quando sarà  in sede.

 


Cosa cambia dopo le modifiche ?

Le Philips Match-Line , alla stregua di tanti piccoli diffusori ,hanno ora una gamma bassa presente seppur risicata nei registri più gravi .

Sentir suonare un diffusore omnidirezionale è una novità. La musica si disperde a 360° e in linea teorica ogni ascoltatore gode di un punto d’ascolto corretto a prescindere posizione nella stanza. Colpisce una “ariosità” sconosciuta ai convenzionali diffusori acustici.

Il mio giudizio è che per fruire appieno di tale tecnologia costruttiva , la piramide debba essere posizionata in spazi sufficientemente aperti e senza oggetti riflettenti posti nelle vicinanze per potersi esprimere al meglio .

Una parete , o una tenda ad esempio enfatizzano o attenuano in larga misura l’emissione medio acuta (Qui si scopre il perché di avere un tweeter che possa all’occorrenza farsi “sentire” regolandolo caso per caso) alterando le qualità acustiche del sistema. La modifica proposta permette  di interfacciarsi quindi al meglio nell’ambiente .  Adatte ora per una amplificazione contenuta ma di qualità . In ragione delle modifiche proposte è corretto riconsiderare la loro tenuta in potenza in un 15 Watt nominali e grossomodo 40w di picco con un modulo di impedenza prossimo ai 6Ω . Una piccola rinuncia da contrapporre però al vantaggio di una qualità sonora acquisita!

 

Alla prossima egregi!

Andrea Moltisuoni

 

 


 

NOTA BENE:
I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento

 

http://pokazywarka.pl/3yg2to/

https://www.audiovintage.fr/leforum/viewtopic.php?t=53209

http://obsoletetellyemuseum.blogspot.it/2011/05/philips-25ml876608b-idtv-100hz-match_14.html

 


Disclaimer :

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna scadenza periodica . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) : Se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. I commenti dei lettori, sono soggetti a moderazione.

JBL 4301B Control Monitor

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

Secondo appuntamento col “tempo poco galantuomo” questa volta protagoniste una coppia di casse JBL 4301B  Control Monitor  ,  gelosamente conservate negli anni da mio padre . Trentaquattro anni suonati in tutti i sensi!

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

A dirla tutta i foam avevano oltretutto “ceduto” nei primi anni ’90 e da allora  era stato un susseguirsi di interventi posticci tra la sostituzione dei woofer in un’epoca dove non vi erano ricambi per ribordare e riconare …. Che brutte cose !  🙂

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

 


 La serie Monitor secondo JBL!

moltisuoni brochure jbl

Probabilmente è la serie più apprezzata a livello planetario : Per la loro estetica e per le notevoli prestazioni che all’epoca ( Come del resto ancora oggi ) sapevano sfoderare …

James Bullogh Lansing

Frutto di molta esperienza maturata dal signor Lansing nel settore professionale , soprattutto grazie a cinema e sale teatro nel territorio statunitense .

Photo courtesy : http://www.hifido.co.jp

Su internet la letteratura in merito è ampia se si vuole approfondire l’argomento . Pertinente affermare che la  “Altec Lansing” abbia insegnato ai rivali cosa voleva dire costruire altoparlanti professionali …

Moltisuoni - Fabbrica jbl-altec

La serie “Monitor” nasceva come precisa volontà di aprire una nicchia di mercato tra i semplici appassionati , spesso nemmeno addetti ai lavori . Le meticolose ricostruzioni sceniche di questi diffusori permettono il poter apprezzare pregi e difetti delle incisioni con un livello di dettaglio sconosciuto all’epoca!

L’offerta dell’azienda di Northridge era ricca: Si partiva dalle più piccole JBL 4301B Control monitor per concludere con le opulente 4350 Broadcast . Ad oggi è ancora abbastanza facile scorgere negli studi di registrazione un paio di JBL !

Photo Courtesy : Homestudioitalia.com

Le versioni messe in produzione furono sostanzialmente due : La prima serie 4301 (riconoscibile dal baffle frontale in nero satinato) ,la quale montava woofer 116A in Alnico e tweeter tipo LE25-2 con anello esterno rifasatore in foam .

Photo courtesy : Audiostereo.pl

La “seconda serie”  (4301B) differiva dalla prima per l’adozione del woofer 116H (con magnete in ferrite) , flangia plastica anteriore sul tweeter tipo LE26 e frontale colorato nel celeberrimo blu cielo ,  nota distintiva della serie “Professional Monitor”

Per concludere la panoramica le 4301B  potevano essere offerte “Attive” (Sigla 4301B-E) . Montavano al loro interno un ruggente amplificatore da 15 watt a simmetria complementare , dotato del comodo sistema “auto On/Off” in base al segnale d’ingresso . Nessuna differenza all’esterno se non la flangia di alluminio nel posteriore per dissipare il calore generato dai finali .

 

Qui un breve estratto circa le caratteristiche tecniche:

 

 


 Presupposti di ripristino e spunti inerenti:

 

Altoparlanti

Poco tempo fa ho scritto su come ribordare al meglio un paio di ESB CDX 2 , stavolta prenderò in considerazione altri aspetti riguardanti il restauro di un diffusore , maturati con l’esperienza (e con altrettanti insuccessi) negli anni.

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

La prima cosa è smontare tutto, avendo cura di annotarsi ogni particolare , perchè la memoria inganna anche in brevi lassi temporali.

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

I woofer sono stati ribordati  in gomma a bassa cedevolezza (4 decimi di spessore) . In questa particolare circostanza ,visto la cupola parapolvere concava , ho utilizzato il metodo dell’auto-centratura utilizzando un tone test a 50hz . Tecnica mai tentata prima d’ora dal sottoscritto per la quale ho sempre nutrito parecchie riserve sulla sua reale efficacia .

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor

Lo ammetto candidamente : il molto pregiudizio non aveva solide motivazioni . Esso infatti ha funzionato , centrando la bobina mobile e aggirando l’onere di dover rimuovere il grosso parapolvere . I settori di neoprene sono stati acquistati negli USA e contribuiscono a donare una estetica migliore al tutto! La sospensione è stata incollata all’esterno del cono per celare i “danni” di una ribordatura effettuata nel passato da terzi in maniera molto approssimativa.

I tweeter ( Tipo LE26 ) erano funzionanti : Si è reso necessario solo ripulirli attentamente per riportarli alla originale livrea . La flangia esterna è incollata , ed è utile verificare sia ben aderente per evitare vibrazioni indesiderate ed estetiche posticce .

Moltisuoni - JBL 4301B control monitor tweeter LE25

Un prodotto rinnova plastiche (di quelli utilizzati in carrozzeria) aiuta a ridare il color nero opaco alla flangia in materiale plastico.


Cross-over “3103”  :

Lo schema è un semplice filtro con pendenze a 6 e 12 dB per ottava e taglio fissato a 2500 hz , lo schema è qua sotto . Va posta attenzione sui condensatori e sull’attenuatore del tweeter , normalmente soggetti ad usura . Con minime varianti ( Cambia solo il condensatore sulla rete di Zobel da 16,5 a 18 μF)  è lo stesso schema che equipaggia le Decade L19 ,  in pratica la versione “home edition” delle 4301B .  Si procede alla verifica in due “step” distinti , di seguito trattati :

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor crossover

Step 1Verifica condensatori elettrolitici.

Il primo da 7uF è responsabile del taglio passa alto (Quindi è delicato : Qualsiasi anomalia mette a repentaglio la bobina mobile del tweeter) . Se fuori tolleranza (10% max) cestinatelo senza remore di nessun tipo ! Un buon componente al poliestere sarà la scelta più azzeccata come sostituto . Il tweeter dovrà essere verificato : La resistenza in CC dovrà “cadere” nella forbice  tra 3.7 – 4.2 Ω  . Vistose discrepanze da questo valore potrebbero significare un sovraccarico nel passato… Molta attenzione pertanto !

moltisuoni - jbl 4301B control monitor crossover tweeter

Il secondo condensatore da 16,5 μF (assieme alla resistenza)  è parte integrante della rete Zobel che di mitiga l’impedenza del woofer intorno alla frequenza di risonanza  . Il suo malfunzionamento è molto meno avvertibile. Tutte le verifiche vanno condotte scollegando i condensatori dal resto per non falsare le misure lette!

moltisuoni - jbl 4301B control monitor crossover woofer

I condensatori impiegati in questi diffusori hanno valori “custom made” su specifica JBL e sono stati prodotti dalla Sangamo Inc. Possiedono normalmente una tolleranza del 10% sul nominale.

Moltisuoni - crossover jbl 3103

Nonostante l’estetica da petardi di S.Silvestro , sono componenti di ottima qualità in carta e olio!

Di solito il loro elettrolita non da problemi e viene generalmente ben conservato nel tempo grazie proprio al contenitore in cartone . Va controllata la cera di sigillo sia integra : Nel caso di crepe , si rinnova semplicemente intiepidendo la superfice con un asciugacapelli . Non usate assolutamente colle o resine!

Step 2Attenuatore LPAD

Niente più che un grosso reostato di potenza a resistenza costante

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor LPAD

Come tutti i potenziometri va disossidato con cura e verificato non sia “cotto”  . Sono ancora in catalogo ALPS e si trovano come ricambi . Dovrà avere 8Ω  e reggere almeno 15 W .

I cavi è sempre un bene”rivestirli” di nastro felpato per scongiurare ogni vibrazione interna .

Moltisuoni JBL 4301

Moltisuoni - jbl crossover 4301

Come si può intuire la nastratura ridona un tocco di ordine al tutto….

 


Mobile , minuterie e qualche “skills” :

moltisuoni jbl 4301B control monitor cabinet

Il cabinet delle JBL 4301B  Control Monitor  ha volume interno di circa 30 litri e consiste in un parallelepipedo di truciolare da ben 20mm  , impiallicciato nelle fiancate laterali di essenza pregiata .

E’ abbastanza facile trovare quelle del woofer arrugginite e durante lo smontaggio tenderanno a sgranare . In questo caso conviene sostituire le madreviti  con nuove a passo ISO europeo  e relative viti M5 a croce brunite come le originali JBL !

Crimpatura della nuova madrevite sul cabinet

Il tweeter utilizza semplici viti parker , una guarnizione sagomata assicura la tenuta all’aria delle flange.

Il frontale , è verniciato in tinta blu opaca ( RAL 426 opaco ) : Difficilmente troverete una coppia di JBL 4301B  senza aloni o scoloriture. Nell’ ottica di restauro , è tappa riverniciare il baffle . Per un buon lavoro vanno levati i pioli  griglia e la decal di alluminio posta sull’attenuatore.

I pioli a pressione : Rimangono nelle loro sedi mediante alette in stile fisher da muro . Per estrarli vanno tirati e ruotati verso l’esterno . Non occorrono pinze , vengono via a mano ! Per l’etichetta  le cose si fanno invece un pò più complicate :

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor badge

Per una rimozione senza danni  serve una lama da cutter (nuova) : Si sposta verso l’interno dell’etichetta , al contempo scaldata con una pistola termica : L’adesivo risulterà meno tenace , permettendo la rimozione senza far pieghe . Si è pronti quindi per verniciare!

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor paint

Sulle procedure di verniciatura non mi dilungo : Ognuno ha i suoi metodi oppure si affiderà alle esperte mani di un professionista, dunque sorvolo . Pioli e i morsetti d’ingresso meritano un giro nella lavatrice ad ultrasuoni!

 


Upgrade?

Nel restauro di una elettronica , vi sono sempre delle migliorie da apportare, vuoi perchè alcuni componenti sono fuori uso, vuoi perchè oggi la componentistica è migliore .

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor
JBL 4301 B – Le viti di fissaggio in inox sono provvisorie

Tuttavia è saggio valutarne il contesto come in questo caso, dove tutti i componenti funzionano ancora impeccabilmente 

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor
JBL 4301 B – Le viti di fissaggio in inox sono provvisorie

Una coppia di JBL 4301B  Control Monitor in ottimo stato, oggi ha impegni economici vicini ai 1000€ , qualsiasi lavoro di modifica ne inficia il valore collezionistico benchè le prestazioni siano magari migliorate . L’unica raccomandazione è quella di sostituire il fonoassorbente (lana di vetro) con un equivalente in cascami di ovatta del tipo Acupor 10/700 . La lana di vetro ha proprietà cancerogene nella lunga esposizione  , il moto del woofer tende a spingerla fuori mediante il bass-reflexEsiste un metodo se volete conservare a tutti i costi il fonoassorbente originale : Si tratta di applicare nelle superfici interne un velo di tessuto-non-tessuto traforato che copra il perimetro del cabinet : Esso tratterrà i filacci vetrosi senza che questi vadano liberi in aria . In tutte le operazioni usate sempre  i DPI :  Guanti e mascherine!

Moltisuoni - JBL 4301B Control monitor 3
JBL 4301 B – Le viti di fissaggio in inox sono provvisorie

Sul finire di Novembre con l’incombere  imminente delle feste Natalizie si conclude  la retrospettiva di questi ottimi monitor : Un -best buy- da avere almeno una volta nella vita per godersi il suono tipico della scuola “Americana” …..

 

Un caro saluto e.. Alla prossima!

 

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/JBL_(azienda)

http://www.jblpro.com/pub/obsolete/4301b.pdf

 

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza periodicità. Non può considerarsi quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) : Se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. I commenti sono sottoposti a moderazione.

 

 

ESB CDX-SB2 ( Il tempo non è galantuomo parte 1°)

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La classica noia prima delle agoniate ferie estive. Un paio di sere fà le mie ESB CDX2 non suonano più uguale a prima . Tolta la griglia , fatta l’amara scoperta : Foam sbriciolati da tutte le parti !

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ma come ?? Le avevo appena ribordate ?!?!?! Passato lo stupore e fatta mente locale , si : Le avevo ribordate ….Ma ormai più di 8 anni fà or sono e il tempo non è galantuomo! Smonto e rimpiazzo provvisoriamente con due Ciare HW 131 , parenti alla lontana degli altoparlanti di primo impiego!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

ESB infatti si faceva fornire da CIARE  i trasduttori dei propri progetti . I tweeter (a seconda) spaziavano dai nostrani a quelli di terze ditte note a seconda del caso e del progetto (Nel caso delle CDX3 infatti è un Vifa DT19 a far capolino).

Gli HW131 citati poc’anzi sono la versione upgradata  di quanto  montato dalla ditta di Aprilia . Nonostante le migliori prestazioni , non suonano però altrettanto bene come i suoi originali a causa di una differente frequenza di risonanza .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2
Sede ex Ciare a Senigallia (AN)

Montati provvisoriamente i sostituti  , inizio a guardare cosa offre il mercato in tema di sospensioni . Va considerato che nonostante il Ø nominale di 130mm , in realtà il cono ha superficie utile di circa 124mm …. il bacino di ricambi quindi si restringe . Preso atto della scarsa longevità , avevo intenzione di utilizzare stavolta un paio di sospensioni di gomma in luogo del solito foam .

 

 


Perchè il foam tende a deteriorarsi ??

 

Prettamente per ragioni chimiche ! Il foam è  formato da molecole a struttura aperta di poliuretano le quali tendono a subire l’aggressione da parte di agenti esterni quali principalmente ossigeno , radiazioni UV ( Irraggiamento solare detto anche “foto-ossidazione”) e umidità relativa nell’ambiente . Questa esposizione porta in un certo lasso di tempo alla rottura delle loro catene polimeriche .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La capacità di immagazzinare umidità da parte del poliuretano , favorisce oltremodo la proliferazione di batteri e muffe che in un primo momento risultano invisibili all’occhio umano . Tale presenza,  velocizza il degrado dei legami chimici dissociandoli strutturalmente in ammine primarie , anidride carbonica e olefini (la morchia appiccicosa per gli addetti ai lavori )

Moltisuoni - ESB CDX SB 2
Muffe presenti sulla sospensione in foam di un mio Woofer Philips Match-Line


Ribordare un altoparlante : Tips & Tricks

 

“Suggerimenti e trucchi” per il tema di cui parlerò a breve . Non vuole essere un tutorial , perchè il web ne è pieno , ma un insieme di “dritte” su cui porre attenzione per ambire a risultati impeccabili e duraturi su un lavoro quantomai utile .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La prima operazione è quella di rimuovere il foam degradato. Questa è la fase più importante e noiosa che definisce una ribordatura fatta bene. In questa fase non va rimossa la cupola para-polvere , diversamente tutta la “rumenta” finirà nel traferro della bobina . E’ un operazione dove si sporca parecchio , quindi bisogna prendere tutte le misure del caso!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Con utensili affilati quali cutter e bisturi , aiutandosi con dell’acetone si rimuove la morchia . Ci vuole pazienza , un ambiente sufficientemente ventilato e “tatto” per non rovinare il cono . Un requisito è fondamentale : Non avere fretta!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

La nuova sospensione in gomma calzerà sopra la vecchia “sede” : Tutta la sporcizia non rimossa degraderà il risultato finale estetico limitando di conseguenza anche la presa della colla che tratterrà la sospensione!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ripulito il cono , si passa al cestello, con la stessa regola di pulizia .

L’acetone è un solvente volatile . Asciuga in breve senza aloni e senza decolorare la cellulosa , ha inoltre proprietà decapanti nei confronti delle colle vecchie . C’è un rovescio della medaglia : Possiede odore pungente e non può essere impiegato su altoparlanti con il cono in mylar o resine sinterizzate (per esempio quelli in carbonio / kevlar) pena l’alterazione irrimediabile ! Se dovete ribordare un altoparlante di questo tipo dovrete trovare un solvente alternativo tipo l’alcool isopropilico.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Rimosso tutto il foam , si presenta la nuova sospensione sull’altoparlante ; Questo permetterà di capire se bisogna rifilare il lato esterno che andrà incollato sul cestello. Essa si adatterà inoltre alle geometrie dell’altoparlante , prendendone pian piano forma . E’ consigliabile lasciarle “presentate” almeno una notte .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Se le dimensioni collimano favorevolmente , si procede a rimuovere la cupola parapolvere . Per scollarla basta passarci intorno un pennellino imbevuto di acetone facendo leva gentilmente con un idoneo utensile … sempre con estrema gentilezza nei gesti !

 


Assemblaggio della sospensione sul cono:

 

Nonostante alcuni affermino sia possibile ribordare un altoparlante  senza centrare la bobina mobile (utilizzando solo un “tone test” a 50hz durante l’incollatura della sospensione sul cestello) , ho opinione differente e consiglio vivamente di spessorare la suddetta per avere la certezza essa sia equidistante dal traferro .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Gli spessori vanno disposti in croce e senza MAI sovrapporsi ; Su bobine mobili di grande Ø è consigliabile coprire tutta la circonfenza della stessa . Tali spessori devono essere di acetato  ! Ogni altoparlante ha il suo “gap” ,dunque  volta per volta dovrete cercare spessori che permettono il moderato  “bloccaggio” dell’equipaggio mobile.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Alzando il cono per la massima escursione esterna si inizia incollando il labbro interno della sospensione per poi posizionarla sul cono e centrarla. Questa operazione necessita di un pelo d’esperienza , cosa che arriverà solo nel tempo utilizzando altoparlanti “cavia” e prendendo confidenza con i gesti

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Una volta evaporato il solvente e verificata la buona presa , si passa all’incollaggio del bordo sul cestello. Questo farà in modo che il labbro esterno della nuova bordatura appoggi poi  sulla porzione precedentemente spalmata di colla abbassando semplicemente il cono in posizione di riposo, attendendo l’evaporazione del solvente.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Le due operazioni vanno fatte SEMPRE con spessori ben saldi nel traferro . Se anche solo uno dei quattro si scalza , l’equipaggio mobile sarà decentrato . Lasciate riposare il tutto almeno 12 ore prima di rimuovere gli spessori .


Pulizia del traferro

Oltre all’attenzione a non farci finire sporcizia durante il tempo in cui il para-polvere è rimosso , nel traferro c’è la tendenza da parte della polvere a sedimentarsi durante il funzionamento nel trasduttore .

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Un trucchetto furbo per pulire bobina e traferro è utilizzare dei “post-it” ritagliando alcune striscette e passando il loro lato adesivo nel traferro . Cattureranno tutta la microspazzatura presente !

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Prima di rimettere la cupola parapolvere vanno controllati i collegamenti della bobina mobile . Se la colla è secca , rinnovatela con una spennelata di adesivo vinilico . Eventualmente potete renderla nera con gli appositi pigmenti . Questo è importante per evitare che i transienti elettrici e le vibrazioni interrompano il collegamento  tra morsetti e bobina mobile. Se tutto è ok si procederà dunque ad incollare il parapolvere!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Il collaudo si effettua verificando a basso volume l’assenza di “grattate” e contemporaneamente osservando non vi siano deformazioni nel lavoro della sospensione. E’ utile in questa circostanza avere un generatore di segnali BF settato su diverse frequenze (30-50-70-100-120hz)

 


Adesivi consigliati per il lavoro:

 

Validi risultati si possono ottenere con le colle viniliche in altoparlanti con diametro sino a 200mm  . Hanno l’enorme vantaggio di non avere solventi legati al petrolio e di essere “riposizionabili” entro una ragionevole tempistica . Le consiglio al neofita!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Per maggiori diametri sono consigliabili adesivi neoprenici più tenaci dato che le forze meccaniche in gioco divengono notevoli : Hanno lo svantaggio di essere adesivi “a contatto” quindi non danno grosso margine ad errori dovuti al mal posizionamento . Sotto una carrellata di “papabili” al lavoro in questione.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

 


 

Ribordare : Considerazioni (personali) in tema.

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Un altoparlante con 15 o più anni di vita “normale” alle spalle , mutua lentamente le sue caratteristiche rispetto al cabinet in cui lavora. Questo è meglio tenerlo a mente!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Ribordare un altoparlante ad oggi è l’unica  soluzione che darà risultati molto vicini a quello che doveva essere il trasduttore in origine ed è “via” più conforme per mantenere il “suono” di un determinato sistema di altoparlanti . Il rodaggio meccanico (100-150 ore grossomodo a volumi normali) permetterà alla sospensione di eliminare eventuali sue rigidità di fabbricazione , quindi passato questo periodo non si noteranno ad orecchio differenze tangibili  . E’ possibile passare dal foam alla gomma solo nel caso  essa abbia un’alta cedevolezza (spessori da 2 ai 4 decimi di millimetro sono idonei allo scopo) . Se si possiedono i dati di fabbrica è possibile fare delle misure di risonanza a conferma di ciò!


Upgrade e migliorie :

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Con l’occasione  , è sempre consigliabile controllare il crossover

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

L’attenzione cade sulle capacità elettrolitiche ,se presenti . E utile verificare anche le parti saldate : Le vibrazioni possono invalidarle nel tempo . Ai cavi “dimessi” si può porre rimedio perdendo 10 minuti alla sostituzione con nuovi cablaggi OFC  . Rivestirli di nastro felpato è garanzia non generino rumori all’interno

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Il nastro felpato è utilizzato nel settore “automotive” per eliminare le vibrazioni . Si trova in ferramenta fornite e su internet!

Moltisuoni - ESB CDX SB 2

Riporto lo schema elettrico  del crossover , estrapolato per “reverse engineering”

Sul termine va fatto un plauso meritevole al compianto Giussani : Direttore dello sviluppo e ricerca alla ESB  dal ’79 fino al 1986 circa  . La sua esperienza  ha permesso all’azienda di Aprilia – guidata poi dal suo successore Francesco Sorino – il concepire un piccolo diffusore da libreria con  prestazioni da “grande” .  Tutta la componentistica è di ottima qualità e questo restituisce ancor oggi prestazioni notevoli , sinonimo di una accurata messa a punto del progetto .

Moltisuoni - Renato Giussani ESB
Pagina tratta dalla rivista Audioreview N°44 – Novembre 1985

 

Con questo , cari signori , concludo e vi auguro buone ferie !

 

 

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento :

 

http://www.giussani-research.it/renato-giussani/?lang=it

http://www.ciare.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Crossover_(elettronica)

https://it.wikipedia.org/wiki/Diffusore_acustico

http://www.audioreview.it/prove/storiche/esb-7-07ii.html

 


Caratteristiche e ricambio Tweeter :

 

https://www.madisoundspeakerstore.com/seas-soft-dome-tweeters/seas-prestige-19tff1-h0737-3/4-textile-dome-tweeter/

 

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi

 

 

 

Beomaster 900 – Bang&Olufsen

Meritevole tappa  su questo bel sinto-ampli della Bang & Olufsen , progettato e concepito rigorosamente in Danimarca verso il 1964  .

Raffinato , compatto  e ben costruito , meritava un passaggio veloce su queste pagine , con qualche proposta di semplice “abarthizzazione” da leggersi  tra poco!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Il Beomaster 900   , veniva commercializzato in due versioni distinte : Quello che vedete (Serie M) , sinto-ampli a tutti gli effetti , e il gemello (Serie K) con due altoparlanti doppio cono (150x90mm) integrati nel mobile ligneo con tanto di griglie rimovibili .

Photo credits : Forum.beomaster.org

Una delle capostipiti a stato solido della casa Danese, e impiega su larga scala il prodigio (per l’epoca) di una tecnologia in piena ascesa : I transistor. Nello specifico vengono impiegati solo semiconduttori al germanio (Serie AF , AC , e AD nello stadio finale) . Sorpassata quindi la tassa sul numero di valvole negli apparecchi radioriceventi c’era il bisogno di inventarsi subito un nuovo orpello!

Troneggia nel posteriore la scritta “All transistor” , per seppellire prontamente il vecchiume delle valvole appena dimenticate dietro l’angolo …..

 


Breve descrizione circuitale:

Particolare abbastanza inusuale risulta  l’alimentazione stabilizzata (24 Volt)  a tutti i livelli di tensioni : Dal tuner allo stadio finale.

In verità  è stata una scelta progettuale dettata dalla natura “delicata” dei semiconduttori al germanio . Come in quasi tutte le prime elettroniche a transistor, ha chassis positivo  . Di questo va tenuto conto nella riparazione! Guardate lo schema , qua di seguito riportato , per le debite considerazioni

La Radio ha 3 gamme d’onda con decoder Fm stereo (opzionale, incorporato però di fabbrica in quei paesi dove il servizio di stereofonia era regolarmente in uso) con sistema AFC per “bloccare” la stazione sintonizzata  Vu-Meter per valutare l’intensità di quanto ricevuto .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Molto sensibile tiene egregiamente il passo con quanto oggi si trova nell’affollato etere Fm …. Decorosa e degna di lode, la separazione stereo  . Curiosità : il controllo di bilanciamento è posto sul retro!

In tema di versatilità , è fattibile collegare al Beomaster 900 due sorgenti esterne : Un giradischi (purtroppo solo cartucce ceramiche , niente stadio Riaa) e un registratore a nastro .

Questo fa del Beomaster 900 Bang & Olufsen  un prodotto versatile a tutto tondo , al pari di sinto-ampli di maggior caratura.

Lo stadio finale , da 6+6 watt nominali è  un “emitter follower” in simmetria quasi complementare , annovera il controllo di tonalità (bassi – acuti) implementati nella controreazione e agiscono in misura corretta (10 dB)  senza essere esagerati .  Il filtro “contour” presente sul potenziometro del volume è autonomo nel suo intervenire : Nella prima metà della corsa le note basse sono mostruosamente in esaltate rispetto al resto del programma musicale

Immancabile sul retro il “cambio tensione”, che lo rende internazionale a tutt’oggi

 


Proposte di “Abarthizzazione” :

 

1) Iniziamo subito con il cuore del Beomaster 900 : L’alimentatore !

Alimentatore d’origine Beomaster 900

Usando l’apparecchio vi accorgerete subito che la tensione stabilizzata , in realtà è altalenante ; Il tester ve lo confermerà  . La misura correttiva consiste nell’aggiornamento del ponte raddrizzatore al selenio (30 volt 1,6 Ampere) . Si può pensare di inserire il ponte dentro il contenitore metallico ,convenientemente svuotato, del vecchio raddrizzatore…per mantenere un canone estetico conforme all’originale.

L’upgrade con un ponte in silicio da 3 Ampere darà il vantaggio di poter utilizzare capacità di filtro maggiorate , passando dagli attuali 1000μF a 6600μF (2 x 3300 μF 50 V e bypass) .  Un bel lavoro è prevedere il fissaggio sul fondo dell’apparecchio interponendo un velo di grasso al silicone . Darete così modo al calore di essere smaltito .

Ho utilizzato un circuito stampato per rendere più ordinata la soluzione ma non è strettamente indispensabile .

Il valore di quasi 7000 μF  può apparire esagerato per le potenze in gioco , ma negli alimentatori stabilizzati ciò permette di avere sempre a “scorta” una riserva di energia a monte del transistor di regolazione , questo ridimensiona il lavoro del circuito adibito alla stabilizzazione .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Notare l’ottima fattura del trasformatore di alimentazione a doppio nucleo.


 

2) Sostituzione degli elettrolitici di uscita .

Stranamente di scarsa qualità e  ben oltre il loro valore nominale come si può osservare dal capacimetro .

Una miglioria viene dall’adozione di nuovi condensatori da 1000 μF/35v in tandem ad una rete R-L di compensazione . Utile disaccoppiare gli elettrolitici con un ulteriore bypass verso le alte frequenze, da 0.1μF .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Con un piccolo circuitino stampato eliminerete oltretutto la discutibile soluzione di fissaggio originale a pregio di un layout che predilige la razionalità .

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

L’introduzione di una rete L-C permette di contrastare i picchi di corrente che si generano nei diffusori con cross-over  e nello specifico caso metterà a maggior riparo i finali al germanio da strapazzi a volumi sostenuti .

I valori dei componenti di tale rete  : RS =10 Ω / 5 W  , l’induttanza (da auto-costruirsi) L = 15 spire con rame Ø 0.40mm . L’avvolgimento può essere eseguito direttamente sopra il resistore  bloccando poi il tutto con guaina termoretraibile. Per dovere di chiarezza : C1  avrà valore di 0.1 μF (al poliestere) mentre C2 sarà pari a 1000μF 35v  di buona qualità e bassa ESR .

Le altre capacità presenti (marca Philips) godevano  di ottima salute .

 


 

3)  il filtro “contour” presente sul volume ha un’ intervento molto deciso. Si possono intraprendere due scelte :

La prima ( Da puristi 🙂 ) è disinserirlo del tutto , scollegando il filtro R-C , e inserendo al suo posto altrettante due resistenze da 15KΩ

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

La seconda , risulta essere un ridimensionamento vero e proprio delle costanti di tempo unito all’upgrade di farlo diventare un loudness a tutti gli effetti . Sotto il dafarsi , con la raccomandazione di fare attenzione dove collegate la rete passa-alto ; Diversamente metterete in mono l’apparecchio fino ad almeno metà corsa del volume!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

I valori indicati danno luogo ad un “loudness”  blando  il quale enfatizza leggermente gli estremi del programma musicale , lasciando inalterate le qualità acustiche del Beomaster 900 . Anche qui un ritaglio di millefori o un piccolo circuito stampato sarà all’uopo per avere una soluzione ordinata .

 


 

4) Altro beneficio (di natura pratica) è dotare il transistor AC153  di fili rispetto ai suoi reofori originali .

Questa attenzione permetterà di poter sollevare comodamente il telaio finale – decoder senza doverlo rimuovere dalla sua squadretta ogni volta …

Ultime parole in favore della lampadina presente nella sopracitata spia “stereo” : E’ dedicata : 19 Volt 0,1 A  (quindi oramai introvabile) .

In caso di fulminazione , è ben calzante  la diretta sostituzione con le odierne miniature E10 a 24 volt tipicamente usate per illuminare i pulpiti citofonici  ( preferibilmente da 1W )

Ne giova anche una minore dissipazione di calore del transistor AC153 deputato alla sua accensione  . Un escamotage per evitare la sua perenne illuminazione “traballante” ( l’accensione viene pilotata amplificando una porzione della portante a 38Khz nel decoder quindi influenzata talvolta da spurie e disturbi vari ) è prevedere un condensatore da 1000μF/35V in parallelo alla lampadina .

 

 


Sul finire  un’ultimo consiglio per il Beomaster 900 …  preferite sempre le viti in inox per il fissaggio nel mobile !


Pregi e difetti…..

 

Gli aspetti sconvenienti : Principalmente una certa difficoltà a pilotare diffusori impegnativi ,  . Di sé , i 6 Watt nominali per canale sarebbero sufficienti per ottenere volumi di ascolto normali : Se si vuole ottenere di più , è necessario agevolare lo stadio finale con diffusori sensibili ma soprattutto di facile pilotaggio . Reputo questo l’unico grosso difetto di questo apparecchio , specie senza interventi migliorativi all’alimentatore . Volendo essere pignoli segnalo l’impossibilità di collegare una cuffia .

I pregi : L’estetica del Beomaster 900  : La scala parlante viene dolcemente illuminata indirettamente per trasparenza dal plexiglass ed è notevole il contrasto col mobile in legno . Il mix risultante ha  un’impatto scenico notevolissimo  . Riceve bene e ha una ottima separazione stereo! Può nel frattempo può accettare sorgenti esterne ed è piacevolmente brioso a maggior ragione dopo l’aggiornamento del  “contour” .

Potete anche sperimentare colorazioni differenti della scala parlante se vi garbano i nuovi accostamenti cromatici.


Meglio Germanio o Silicio? :

 

Una breve digressione : I transistor al germanio NON suonano meglio di quelli al silicio … Anzi! Vi sono molteplici ragioni per cercare di evitarli come la peste nonostante una nuova ondata “vitale” ( Complici i distorsori per chitarre elettriche) .

Photo credits: Slideplayer.it

Spezzo solo una lancia a favore di questi transistor ai quali riconosco come unico vantaggio , quello di avere una soglia di 0,2 volt (rispetto ai canonici 0,6-0,8 V necessari agli odierni  “siliciosi” ). Questa qualità si traduce -negli apparecchi alimentati a batterie- in uno sfruttare al meglio le pile . Per tutto il resto hanno solo una marea di svantaggi : Elevata deriva e sensibilità termica , linearità discutibile , tolleranze mostruose a parità di sigla , povere capacità di erogare corrente e ,non per ultimo, il problema del “thin wiskers” ovvero una formazioni di cristalli al loro interno che nel tempo li manda in cortocircuito!

Pietre miliari dell’evoluzione a stato solido ,ma stanno bene nel loro passato!

 


Conclusioni finali:

Vale dunque la pena possederlo questo Beomaster 900 ? Assolutamente Si!

beomaster 900 bang&olufsen - moltisuoni

Non fatevi impressionare da quanto poco fa scritto…Ho semplicemente esposto (a mio giudizio tecnico) la realtà dei fatti riguardanti una tecnologia del passato !

I pregi di questo apparecchio si ripercuotono favorevolmente rispetto ai difetti e la sua robusta costruzione (sommata ad una sapiente progettazione circuitale) permette anni di ascolti senza noie . Riceve e suona decorosamente  . A tutto ciò va aggiunto il  “non plus ultra” di un’estetica mozzafiato che ben va a nozze con qualsiasi ambiente moderno .

 

Un caro saluto “estivo” … e per chi le inizia … Buone Ferie!

 

Andrea Moltisuoni

 


 

 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 

 


 

 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Bang_%26_Olufsen

https://www.beoworld.org/prod_details.asp?pid=378

https://beocentral.com/beomaster900k

http://www.radiomuseum.org/r/bang_beomaster_900_rll_tonmeis.html

https://www.hifiengine.com/manual_library/bang-and-olufsen/beomaster-900.shtml

http://audiovideo.fi/testi/bang-olufsen-beomaster-900k-transistoriradio-testissa

https://it.wikipedia.org/wiki/Transistor

http://www.carlobramantiradio.it/1934.htm

 

 


 

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Hornyphon Souveran 61

Devo essere sincero: Nutro una certa passione per questo confine….Dove la radio d’epoca si trasforma in apparecchiatura Hi-Fi mantenendo tuttavia canoni estetici tipici .

Questo sinto-radio era costruito da due ditte dell’Est Europa nei primi anni ’60 (Horny Radio e Verdik)  su licenza Philips , tecnicamente infatti  risulta identica alla Philips Premiere 61

La Souveran 61 è un imponente sintonizzatore supereterodina a 5 valvole con doppia sintonia contornata da un valido stadio finale dotato di due EL84 in single ended  . L’amplificatore a sua volta foraggia una coppia di ottimi bicono philips in alnico.

Non da meno , le molte soluzioni meccaniche per attuare tutte le funzioni di cui è dotato questo ricevitore (cito i cavi bowden tra tutti) valeva quindi  sicuramente la pena scriverci dietro qualcosa

 


 Hornyphon Souveran 61 : Progettazione elettronica e peculiarità meccaniche.

 

Lo stadio ricevente è tipico dell’epoca : Due i front-end separati per FM e OM – OL -OC . Nel primo la soluzione di accordo sintonia è a nucleo magnetico permeabile , mentre per le restanti gamme d’onda si ricorre al più classico condensatore variabile . Adeguatamente demoltiplicati , entrambi fanno capo ad un unico comando meccanico dove spicca la  presa di forza “mobile” azionata da un riinvio a cavo bowden posto sulla tastiera selettrice.

A seconda della gamma prescelta sulla tastiera, il cavo azionava due distinte pulegge spostandole assialmente . Questo permetteva di avere quindi due indici sulla scala parlante e un unico comando.

La sezione Fm concentra nella ECC 85 le funzioni di oscillatore e mixer-amplificatore AF accordato  .

Le sezioni OM-OL-OC invece sfruttano il collaudato trio formato dalle arcinote   ECH 81 – EF183 – EABC 80 in unione a convenienti stadi accordati L – C  selezionati dalla tastiera : La commutazione delle varie bobine sulla sezione AF avveniva mediante commutatori multivia azionati da cavi Bowden facenti capolino ai tasti di selezione.

L’antenna OM-OL-OC poteva essere selezionata tra Interna / Esterna  grazie a eleganti scelte meccaniche poteva essere ruotata per captare al meglio il segnale .

Coassialmente al comando di sintonia principale troviamo un controllo di “sintonia fine” seppur non sia corretto definirlo così . Permetteva di allineare l’antenna al segnale ricevuto discriminando i rumori nell’etere , senza dover ruotare la radio sul suo asse (come avveniva in passato) .

Inoltre una camma presente alla base del “Ferroceptor” azionava un deviatore che escludeva la ferrite interna in favore del dipolo esterno a seconda dell’uso.

Il tuner è arricchito da un occhio magico EM84 per avere una interfaccia uomo-macchina circa l’intensità del segnale ricevuto.

Una uscita pre-amplificata dava infine la possibilità di collegare un registratore a nastro per incidere le trasmissioni .

 

Stadio finale

Un classico della EL84 :  Single ended  ultralineare da circa 2,5 watt continui per canale .

Il trattamento di segnale è curiosamente insolito : Una sezione triodo di EABC 80 per il canale sinistro e una EBC 81 per il segnale destro (Che è copia conforme del triodo dentro la EABC 80) .

I controlli di tono sono asserviti in maniera mista :  Intervenendo sull’anello di controreazione dello stadio finale per quanto riguarda i toni bassi …

Per i toni toni acuti invece vengono apportate modifiche alla banda passante del segnale in ingresso , qua sotto riportato nei riquadri! Immancabile la presa fisiologica sulla corsa del volume per rendere corposo l’ascolto sui moderati volumi (riquadri rossi) . Degna di menzione la possibilità di escludere l’intervento dei controlli di tono con i tasti “Mixer bass / hohen”…Precursore del tasto “direct” di molti amplificatori odierni.

Il registro sonoro della radio poteva contare anche a 2+2 preselezioni a tastiera aventi funzione di esaltare un determinato programma musicale

Coassialmente al controllo volume , trova posto il comando “Balance” responsabile del bilanciamento .

Non poteva mancare anche qui la particolarità : Una rappresentazione ottica del bilanciamento.

Mosso da due carrucole  Bowden , l’alberino del potenziometro fa capo ad una ruota dentata su cui cremaliera un filtro ottico (retroilluminato ) a due colori divisi diagonalmente da un sottile profilo bianco  .

Questo permetteva un’idea visiva di quando gli amplificatori lavoravano equamente.

Gli altoparlanti (Philips AD3700) nella Hornyphon Souveran 61 sono appannaggio di molti appassionati di sistemi a valvole . Molto sensibili ,coprono egregiamente lo spettro audio con un brio piacevole . Hanno magnete in Alnico con diametro utile intorno ai 150mm : Permettono un ascolto equilibrato e qualitativamente appagante su ogni genere musicale!

Anomalie , noie e fastidi vari :

Prima di procedere oltre, vi ricordo sempre di porre la massima attenzione : Gli apparecchi valvolari “viaggiano” con tensioni interne elevate, prossime  in questa circostanza ai 300 Volt in corrente continua dunque potenzialmente letali per animali e persone . Prendete sempre tutte le distanze necessarie affinché non vi siano pericoli per Voi e i Vostri cari !!!!

Difficilmente una radio usata con più di mezzo secolo funzionerà bene …. Questa in mio possesso pativa diversi lustri di letargo in qualche scantinato Olandese ed era arrivata a me quasi distrutta causa imballo ridicolo.

i 3/4  delle le capacità (elettrolitiche e ceramiche) erano praticamente “defunte” o quando funzionanti ,in parecchia deriva nominale …..

Tra le altre , ho potuto  riscontrato l’anomala interruzione delle piste in molti potenziometri come da foto.

Casistica abbastanza rara, perché questi componenti solitamente patiscono solo il fermo-azione e generalmente anche i più ossidati con buona pazienza tornano a rivivere .

Sostituirli può essere un problema legato alle dimensioni dell’alberino  .Si trovano a fatica in giro come “n.o.s.”(Soprattutto oltre il valore di  500kΩ)

Altri fastidi venivano provocato gli zoccoli delle finali : Essendo “cotti” ed economici in sottile bachelite , tendevano a generare scariche tra i reofori .

Infine ,uno dei due riinvi a cordina era usurato: Si è pertanto reso necessario il cambio con una odierno cordino in Nylon da 1mm .

Le valvole presenti facevano ancora la loro parte , eccezion fatta per la EZ81 , la EABC 80 e l’occhio magico : Il giudizio del mio severissimo provavalvole -Mercurio- decretava come “stanco” il loro operato !

In totale quindi solo 3 tubi sostituiti e qualche lampadina …. Tutti contenti , nessun salasso al bilancio familiare !

Rivisto in parte il cablaggio interno, ho preferito rifare in RG174 tutti i transiti di segnale debole visto la fattura discutibile dei cavetti originali . Nell’ottica del riordino prevedete anche il cavo di rete . Un buon 3 x 0.75 garantisce sicurezza e ascolti maggiormente selettivi : La presa di terra aumenta il coefficiente di segnale ricevuto in antenna.

Le parti in ottone e le manopole ( Nel mio esemplare non originali benché carine esteticamente )  vanno ripulite dal sudiciume .

Merita la solita attenzione dedicata alla scala parlante : Spolveratela solo se potete , e fate attenzione pure all’acqua ! Le serigrafie se invecchiate o secche possono esser cancellate in un sol colpo!

Evito di parlare circa il restauro del mobile , essendo un argomento abbastanza complesso . Discorso differente se avete parenti o amici “impelagati” nella sfera della falegnameria  !

 


Considerazioni finali :

 

Un appassionato di radio d’epoca non avrà bisogno di sentirsi tessere lodi sulle potenzialità della Hornyphon Souveran 61 perché molto probabilmente le conoscerà da sè .

Queste poche righe sono rivolte a chi non ne ha mai posseduta una e si vuole levare lo sfizio perché incuriosito da quanto si vede o si legge in rete . Sono scoperte piacevoli! E’ vero non si possono magari definire del tutto Hi-Fi (almeno questa in particolare) ,ma il suono riprodotto è davvero gradevole . Difficile poter fare paragoni con oggetti odierni fatti di bassi roboanti e dinamiche compresse!

Questo genere di radio danno la possibilità di collegare apparecchi di moderna estrazione quali (Pc , lettori Mp3 ,cellulari) per sfruttare le proprie playlist musicali al solo impegno di costruirgli un cavetto di connessione ad hoc .

In particolare la Hornyphon 61 è succulenta per la presenza di comandi e caratteristiche  . Non per ultima la possibilità  (visto lo stadio finale stereo) di arricchirla eventualmente di un decoder Fm Stereo . l’ultima foto è dedicata alla “spazzatura” sostituita nel ripristino

 

Qui si conclude! Un caro saluto “estivo” !

Andrea Moltisuoni

 


 

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Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://www.radiomuseum.org/r/hornyphon_souveraen_w671a_w_671_a.html

 

http://www.hifi-forum.de/viewthread-84-24716.html

 

http://www.radiomuseum.org/r/philips_premiere_61_b6a04a.html

 

http://ev.stiftswiese.at/web/1102_Philips/Philips_Premiere61.htm

 


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Buon 1° Maggio !!!!

Un caloroso augurio di Buon 1° Maggio a tutti i lavoratori , con l’auspicio contemporaneo che in questa malandata Italia possano cambiare le cose anche per chi attualmente è in faticosa cerca di occupazione !

A. Moltisuoni

 

 

Per saperne di più circa la radio nelle due fotografie:

Produttore : Philips / Hornyphon 

Modello : Souveran 61 Stereo

 

Charlie Chaplin – Tempi Moderni (1936)

 

 

NOTA BENE:

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Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per l’anno nuovo , apro con un classico dell’amplificazione giapponese  , collocabile nella lunga lista degli integrati Hi-Fi entry level . Il Pioneer SA-508 è l’austero debuttante nella famiglia  fluoroscan  . Il mio esemplare è  un “brutto anatroccolo” che nasconde al suo interno la possibilità di trasformarsi in cigno con pochissime modifiche (reversibili e poco costose) a breve descritte!

Moltisuoni - Pioneer SA-508 catalogo

 


 Introduzione al Pioneer SA-508 :

 

Dotato di funzioni basilari , ha quello che occorre per poterlo ammettere nel “calderone” degli integrati . L’economia di progetto ha comunque risparmiato quei componenti cruciali tipici di un amplificatore fatto bene : All’interno spicca  quindi un trasformatore ben dimensionato  , una sezione di filtro da 8000+8000 uF e transistor finali da 6A per ramo.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Il pannello frontale è di alluminio rettificato / spazzolato con spessore esiguo rispetto alle versioni costose (infatti ha solo il bordo del lato superiore da 4mm,ma il resto è tutto da 2mm)

Moltisuoni Pioneer SA508

Le manopole di alluminio hanno all’interno un anima di plastica per renderle solide al tatto . Sotto una comparazione tra quelle del SA-508  e quelle riprese dal pieno del SA-8500

Moltisuoni Pioneer SA508

Il telaio è in lamiera zincata di buon spessore : Annovera la possibilità di levare il fondello permettendo l’accesso al circuito stampato in caso di riparazioni .

Moltisuoni Pioneer SA-508

In passato anche negli oggetti economici vi era la coscienza di poterli riparare e tenere in vita al contrario di quanto si costruisce oggi!

Moltisuoni Pioneer SA508

Frutto dell’economia , la circuitazione è molto semplice ed è raggruppabile in 4 blocchi attivi : Alimentatore , stadio phono , amplificatore e vu-meter . Se una volta poteva sembrare spartano , ai giorni d’oggi è dogma progettuale di apparecchi costosi . Lo schema a blocchi qua sotto illustra  i vari stadi del Pioneer SA-508 .

Moltisuoni - Pioneer Sa508 schema a blocchi

I controlli di tono e il filtro subsonico in questo ampli sono passivi ed implementati dell’anello di controreazione dello stadio finale (Evidenziato nel quadrato rosso) evitando quindi rumore e degrado aggiuntivi , una eleganza progetturale usata spesso in elettroniche di  pregio ( Luxman ad esempio Con la serie L 510 -530 – 550 ).

Moltisuoni Pioneer SA-508

I 25 watt nominali garantiscono un corretto ascolto senza doversi preoccupare più di tanto per i diffusori  ad esso collegati . Tranne alcune eccezioni , il Pioneer SA-508 è in grado di pilotare correttamente il 90% delle casse in circolazione , da 4 a 16 Ohm . Sotto le specifiche di casa madre (negli stati uniti il “508” era venduto con la dicitura commerciale  SA5800)

moltisuoni - pioneer SA508 specification

 

Moltisuoni Pioneer SA-508

 


Cosa migliorare nel Pioneer SA-508 ?

 

moltisuoni - Pioneer SA-508

Preciso che non è mia intenzione stravolgere l’apparecchio . Detto ciò  , gli interventi proposti modificano solo alcune scelte circuitali che per mero marketing sono state poste  . Quello che andrò a proporre , seppur nella sua semplicità, è comunque rivolto alle persone che possiedono una familiarità con tali circuitazioni. Di conseguenza ognuno deciderà cosa fare (e cosa non fare) sotto la propria responsabilità ed arbitrio   .

Mi raccomando,sempre attenzione ad apparecchio aperto !

Moltisuoni Pioneer SA-508

 


1° Modifica :

 

Stadio alimentatore

In parallelo ad ogni diodo del ponte ,si aggiunge un condensatore in mylar da 1,5nF . Serviranno a smorzare i rumori di commutazione quando la tensione alternata viene raddrizzata in continua. Vanno bene anche quelli ceramici se non c’è il mylar. La loro tensione nominale deve essere di 100V

Moltisuoni Pioneer SA508

Gli elettrolitici di filtro sono già ben dimensionati di loro . Verrà utile  dotarli solo di un bypass … In ragione di ciò si mette in parallelo una coppia di condensatori al poliestere da 0,1uF / 100V.

Moltisuoni Pioneer SA-508

In questo stadio trova posto il regolatore delle tensioni di “servizio” (foraggia il pre-phono e il preamplificatore) : Opportuno aumentare leggermente la capacità  al valore di 470 uF /63V : Questa attenzione contribuisce a “limare” ulteriormente il ripple con vantaggio sul rapporto segnale/rumore.

 

2° Modifica :

 

Loudness

Curiosando lo schema elettrico nel “service manual” si evince che il deviatore in questione inserisce solo un filtro passa-basso sulla presa intermedia del potenziometro . A moderati volumi di riproduzione l’audio risulta dunque eccessivamente ricco solo di basse frequenze .

moltisuoni-loudness

L’aggiunta di una rete R-C (in foto) permette di aggirare il problema. Attenzione ai valori e soprattutto a non invertire i canali , diversamente metterete in MONO l’apparecchio entro una certa corsa del potenziometro . I condensatori impiegati dovranno essere tassativamente al poliestere .

Moltisuoni Pioneer SA508

Abbiate cura inoltre di scollegare  i due condensatori da 120pF che limitano l’estremo acuto  . La cosa migliore è sollevarli da un reoforo e lasciarli li in loco …. Potrete poi ripristinarli come e quando volete senza problemi !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se non siete fanatici del “loudness”  potete evitare questo passaggio!

 

3° Modifica :

Qualità componentistica sul segnale

 

moltisuoni pioneer sa508 condensatori

Senza accendere un mutuo , si può avere un buon miglioramento sonico sostituendo le piccole capacità elettrolitiche ( 0.1 – 0.47 – 2.2 uF ) interessate dal  segnale , con altrettanta componentistica in poliestere!

moltisuoni - pioneer SA-508 - elettrolitici

Moltisuoni Pioneer SA508

Ne risulterà un miglior dettaglio in tutta la banda passante e il maggior beneficiario di tal upgrade sarà  lo stadio Phono . A riguardo  prestate attenzione al flat cable :  Non sopporta l’essere strapazzato più di un tot …

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - stadio phono

4° Modifica :

 

Schermatura scheda Phono e Ingressi linea

Una graziosa miglioria consiste nel creare la schermatura lato piste per minimizzare ogni possibile interferenza spuria .

Il lato piste del circuito rimane esposto alla griglia superiore e tende nel tempo a ricoprirsi di polvere. Un ritaglio di rame (circa 100×80 mm) distanziato circa 10mm dalle piste risulterà perfetto!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Lo schermo si collegherà al telaio (gnd) dell’amplificatore avendo cura di utilizzare dei cubetti di neoprene bi-adesivo per garantire la stabilità meccanica!

Moltisuoni Pioneer SA-508

A lavoro ultimato dona una gradevole estetica nel contrasto con il nero della griglia.

 


 Controlli e verifiche:

 

Pur se tutto funziona , è sempre utile dare un’occhiata alla corrente di riposo per evitare brutte sorprese . Nel Pioneer SA508 il bias è fisso : La tensione ai capi del test point  >TP 1-2 e 3-4< deve essere compresa nella forbice tra  4 e 35 milliVolt  ! Questo dopo aver acceso  l’apparecchio da almeno 10 minuti a volume  a zero per poter stabilizzare le derive termiche , con un carico da 8Ω collegato ai morsetti diffusori  .

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - idle current

E da considerarsi normale una certa differenza sui valori letti tra canale destro e canale sinistro come da foto sopra e sotto … Questo “gap” è dovuto al  ß dei transistor finali.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Fate attenzione : La temperatura ambiente della Vostra stanza  e gli eventuali sbalzi termici dovuti a finestre aperte o condizionatori condizionano la lettura e possono essere la variabile capace di rendere altalenante la lettura !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se il valore letto  fosse inferiore ai 4 mV occorre tagliare il ponticello in foto  per inserire una resistenza atta a “sollevare” la tensione nei finali . Questa necessità  la avvertite  sotto forma di una distorsione crescente  a basso volume che tende a strappare il segnale !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se viceversa la lettura eccede (nell’ordine di un 30-50%)  oltre i 35mV indicati nel service manual , vanno controllati valori Hfe dei driver Q107-108-109-110  passibili di qualche anomalia e stessa attenzione sarà posta sui  i pre-driver Q105 e Q106  e diodi di rilevazione sul dissipatore  . Tale avaria è generalmente  subdola perché tutto sembra funzionare  normalmente . Potete accorgervi di questa problematica se fate caso ad una eccessiva mole  di temperatura dissipata  senza amplificare nulla.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Un altro controllo guarda la taratura del  vu-meter . Questo display è di tipo termoionico a bassa tensione . Viene pilotato da una serie di comparatori per canale (Tanti quanti sono i segmenti da accendere) preceduto da un compressore costruito attorno all’integrato TA7318P . Di suo , la scheda , ha un piccolo trasformatore per l’accensione dei filamenti .

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni - Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

La verifica consiste nell’applicare un segnale da 1Khz all’ingresso destro e sinistro (per convenzione su AUX)  . Alle uscite diffusori va connesso un carico fittizio da 8 ohm . Dando volume si dovrà arrivare a leggere una tensione alternata di 9 volt sul carico ; Fatto questo si tarano i due trimmer fino a far illuminare i segmenti relativi alla potenza di 10 Watt  . Se faticano a tenere la taratura , rimpiazzateli!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Questa operazione completa la “messa a punto” del vu-meter come da dettami del service manual. Pulite e disossidate i potenziometri , i commutatori e la presa cuffia al bisogno!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Finisco con un’attenzione spesso tralasciata : Il settaggio della tensione di rete : Quasi tutte le elettroniche del secolo scorso hanno a bordo il cambio tensioni impostato di default sul valore di 220Volt nel nostro territorio . Dal 1993 in poi  l’Enel  ha gradualmente innalzato la tensione , dagli storici 217-223 V agli attuali 227-235V a seconda della regione in cui si vive , pertanto è corretto ripristinare la tolleranza su tale tensione . Per mettere in pratica quanto sopra , dovrete spostare ( A spina disconnessa ) un fusibile internamente dalla sede 220V a quella 240V come in foto . Il valore rimane sempre lo stesso!

Moltisuoni Pioneer SA508


 Pulizia del frontale in alluminio

 

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

In queste circostanze uno sgrassatore (che profuma di sapone marsigliese) è utile a levare il grosso del sudiciume , passando poi ad un successivo risciacquo in acqua calda .  Vale sempre il consiglio di fare una prova sulle serigrafie nascoste per evitare brutte sorprese dovute a inchiostri deboli . La scritta sul selettore di funzioni (N° di serie del frontale ) viene comoda allo scopo !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Se  presenti righine o macchioline superficiali , si procedere ad una successiva lucidatura … Scordatevi di eliminarle : La superficie è rettificata dunque non arriverete mai manualmente a tal grado di finitura . Accontentatevi di renderle meno visibili senza farsene una malattia !

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per attuare la lucidatura , si utilizza un abrasivo fine per vetri (ma può comunque venire utile anche un buon polish di finizione da carrozzerie, applicandolo con un tampone di cotone … Scegliete tagli fini con grana >5000)  . Un particolare è importante : Nel lucidare seguite sempre la direzione delle linee di rettifica , diversamente andrete a creare graffi ulteriori al frontale!

Moltisuoni Pioneer SA-508

Moltisuoni Pioneer SA-508

Per comodità , consiglio di togliere le guide dei selettori e il filtro blu del display ; Questo accorgimento  permette di non avere residui di abrasivo negli interstizi e semplifica il lavoro. Tutto ciò che avrete levato si ripristina con un velo di bostik trasparente.

Moltisuoni Pioneer SA-508

Le manopole ricevono la stessa procedura di pulizia con sgrassatore , utilizzando una spazzolina per raggiungere tutti gli spazi angusti di smussi e spigoli e bassifondi .

Moltisuoni Pioneer SA-508 - manopole

Moltisuoni - Pioneer SA-508 - frontale lucido

Il frontale a lavoro ultimato , rimane di una lucentezza imbarazzante; Dispiace fin metterci le mani per utilizzare i vari comandi…. 🙂

 


Prima e dopo:

 

Se l’avete ascoltato un po’ di tempo in formazione originale, noterete dopo le modifiche , un suono meno sbracato e più preciso , (nulla di eclatante per carità) che sulla distanza di ascolto fa la differenza  . Il loudness (se lo utilizzate) ora funziona dome dovrebbe e compensa la naturale carenza logaritmica dell’orecchio . Tutto sommato pur essendo un entry level senza troppe pretese , lo si può utilizzare in abbinamento ad elettroniche d’ interesse con una certa libidine .  Considerate che a livello di ingressi di linea , vi collegate direttamente allo stadio finale ,cosa non da poco in questa fascia di prezzo!

 

Alla prossima egregi !

 

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 

 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Pioneer

https://www.hifiengine.com/manual_library/pioneer/sa-508.shtml

http://www.radiomuseum.org/r/pioneer_stereo_amplifier_sa_508.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Standard_elettrici_nel_mondo

https://en.wikipedia.org/wiki/Vacuum_fluorescent_display

https://it.wikipedia.org/wiki/Bassissima_tensione

 

 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi.

 

 

 

Buon 2017!!!

Moltisuoni - Pioneer SA7800

Egregi Signori , a cavallo delle ultime ore del Duemilasedici , vi auguro di iniziare il nuovo Anno con tanti bei progettini uniti ad altrettanta Serenità …….

Moltisuoni - Pioneer TX7800

 

BUON 2017!!! … e … BUON CENONE !!!!!!

Andrea Moltisuoni

Moltisuoni - Buon 2017!!! - Stracotto al vino

Acquolina o semplice curiosità di provare un piatto diverso ? Ricetta dello stracotto al vino rosso qua sotto :

https://www.vinook.it/cucina-e-vino/vino-rosso-in-cucina/stracotto-al-vino-rosso.asp

 

 

 

 

 

Augusta Stereo Tuner 740

 

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 27

Passate le agoniate ferie estive ci si ritrova a Settembre !!! Si  torna presto sui banchi di scuola e …. sui banchi di laboratorio!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 26

Sul banco , oggi è  il momento di questo Augusta stereo tuner 740 .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 9

Pensato espressamente come complemento all’amplificatore Augusta 240 ( http://moltisuoni.altervista.org/tag/augusta-240/ ) anche questa realizzazione Trentina ha peculiarità e soluzioni  originali pur in un contesto marcatamente economico .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 11

La caratteristica di avere una sola gamma di ricezione (FM)  è un’altra scelta progettuale che denota la volontà di un prodotto ben fatto a prescindere dal costo finale contenuto.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 29

Il frontale , oltre alla scenografica quanto originale scala parlante verde, ospita i comandi per l’accensione , AFC , muting e selettore Stereo/Mono . Le manopole sono di plastica verniciata…. un sacrificio a vantaggio della qualità posta in altre parti.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 8

Sul retro spartano , trova posto l’ingresso a 75 Ohm per antenna esterna e uscita audio (Standard DIN) con la possibilità di inserire o meno ,un’attenuatore sul percorso segnale.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 12

Al solito , razionalità e pulizia di esecuzione regnano sovrane nonostante la classe economica del prodotto ….

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 13

La prima caratteristica che non passa inosservata è il modulo tuner “all-in-one” della  Lares , al quale fanno capo tutte le funzioni sopra descritte . Del tutto similare ad un comune tuner TV , assolve tutte le funzioni richieste ad un moderno sintonizzatore supereterodina Hi-Fi … Decodifica stereo compresa!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 14

 Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 19

40 anni fa era una vera e propria novità d’avanguardia oltre a rappresentare una certa innovazione nel modo di progettare una radio . L’utilizzo di circuiti a diodi varicap permettono precise sintonie  e una certa libertà costruttiva non avendo il vincolo del condesatore variabile . Di fatto , il circuito stampato ospita solamente un certo numero di componenti relegati principalmente all’alimentazione , sintonia e deenfasi del segnale .  Gli unici trimmer presenti sullo stampato servono per  : Sensibilità di aggancio AFC , fondo scala strumentino S-Meter , il “centraggio” della sintonia rispetto alla scala parlante e per ultimo , la soglia d’intervento del muting.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 16

La sezione di alimentazione impiega curiosamente  un circuito integrato per stabilizzare la tensione

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 17

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 3

Il modulo Lares, possiede al suo interno  il decoder FM stereo , pertanto propone in uscita , un segnale  stereofonico al quale va applicata solamente la giusta deenfasi!

DEENFASI 50 uSec - MOLTISUONI

La sintonia fa fido tramite il potenziometro demoltiplicato! In fronte ad esso si trova il circuito stampato ospitante le 3 lampadine di illuminazione

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 20

 

Qualche modifica …. ? …. Si , grazie!!!

 

Senza stravolgere l’economicità , è tuttavia possibile apportare qualche piccola miglioria sul piano acustico – funzionale, senza spese eccessive  . Prima fra tutte quelle consigliate : I due condensatori di disaccoppiamento sul segnale audio da 10 uF ; Sicuramente un ottimo beneficio è passare al poliestere, di pari valore!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 25

Le dimensioni in gioco non permettono il montaggio “lato componenti” , pertanto una volta levato il fondello dell’apparecchio dovrete farceli stare dal “lato rame”.

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 2

Sempre in tema di condensatori,  un’altra miglioria è intervenire sul filtraggio dell’alimentatore . Il passaggio a 680uF  con bassa ESR porta un beneficio in termini di ripple residuo . Altrettanto consigliato è dotare il regolatore di un dissipatore . A regime di funzionamento risulta piuttosto caldo ! Può essere conveniente sostituire il potenziometro  della sintonia con qualcosa di più recente . Nella giostra dei controlli includete anche i trimmer…Se “traballano” nel tenere le tarature , cambiateli con altrettanti di pari valore , nuovi!

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 4

Conclusioni sul finire…..

Senza spenderci grosse parole , l’Augusta stereo tuner 740 è un prodotto onesto , funziona bene e riceve con brio tutte le stazioni , mantenendo allo stesso tempo  una buona selettività . Ottimo se accoppiato col suo amplificatore Augusta 240 , ma altrettanto valido inserito in una catena audio qualsiasi . Sulle varie piattaforme “on-line” lo si trova di solito a prezzi stracciatissimi …. Sarà un’ulteriore occasione (Semmai fosse il caso) per accertarsi della bontà di un prodotto tutto italiano 🙂 .

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 7

Augusta stereo tuner 740 - Moltisuoni 5

 

Alla prossima……tanti cari saluti da Moltisuoni !!!

 


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Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://scuoladigiornalismo.blogspot.it/2010/07/cera-una-volta-la-lares.html

 


 

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Steelphon Phantom

moltisuoni - steelphon phantom 03

Ritorniamo a parlare di valvole con lo Steelphon Phantom! Una testata realizzata in Italia dall’ingegner Ferrarotti , prodotto maturo con carattere distintive e prerogative tali da non renderla obsoleta nella distanza di 45 anni dal debutto .

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moltisuoni - steelphon phantom 03

Un mio caro amico è riuscito a rintracciarne uno Steelphon Phantom fermo da almeno 20/25 anni in qualche scantinato genovese . La mossa  era capire in che condizioni versasse . Ci vediamo quindi un pomeriggio di questo febbraio e me lo porto a casa!

moltisuoni - steelphon phantom 02

Il Phantom è una “testata” tutta valvolare , dotata  di :  Riverbero , vibrato e distorsore. Possiede due coppie di canali di cui uno prioritario (Channel 1) in termini di pulizia sonora . Il cuore dello stadio finale fa cardine su un brioso quartetto di  EL84 in push pull parallelo , per una potenza nominale di oltre 30 Watt

moltisuoni - steelphon phantom 22222

Qui nella loro livrea fresca di letargo! Al suo interno ogni stadio è a sè stante , cablato manualmente utilizzando già cavi di qualità (in silicone) . Il notevole peso da oltre 13kg  rende giustizia alla  qualità costruttiva, specialmente per quanto concerne il dimensionamento dei trasformatori

moltisuoni - steelphon phantom 88888

E’ corretto valutare lo Steelphon Phantom  come alternativa abbordabile ai mostri sacri statunitensi, quindi con un occhio alla qualità e sempre uno al portafogli in piena austerity anni ’70  . Ma nonostante i compromessi ha parecchia stoffa da vendere  …..

moltisuoni - steelphon phantom 01

I condensatori di filtro sono in perdità ( I Facon non si smentiscono mai) mentre nel fondo dell’apparecchio si fanno sentire gli anni di fermo : L’ossidazione in certi punti ha raggiunto anche gli zoccoli delle finali . Non sono cose drammatiche…Molti apparecchi con 45 anni presentano bene o male queste problematiche .

moltisuoni - steelphon phantom 00

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moltisuoni - steelphon phantom 44

 


Principio di funzionamento:

 

Prenderò come riferimento lo schema dello Steelphon Pioneer (Trovato in rete e ridisegnato da un certo sig. Valmer che ringrazio per il suo lavoro) essendo grossomodo identico allo Steelphon Phantom eccezion fatta per alcuni particolari minori.

moltisuoni - steelphon phantom schema Valmer

I doppi (2+2 parelleli) canali d’ingresso fanno capo ad altrettanti identici stadi di segnale ,completi del controllo bassi/acuti/bright (Quest’ultimo ne esalta l’estremo acuto del segnale)  costruiti attorno a due triodi ECC83 . Sotto una delle due schede prima e dopo la cura

moltisuoni - steelphon phantom 4444

moltisuoni - steelphon phantom 5555

L’uscita della coppia di preampli fa poi capo rispettivamente : Per il –channel1- Al riverbero con la possibilità di esclusione tramite un deviatore bypass per avere una sorta di canale prioritario. Per il –channel 2- : Al circuito distorsore (BEND) disinseribile anche qui mediante un deviatore . La differenza rispetto al canale prioritario  consiste nell’essere vincolato  al riverbero / vibrato in maniera permanente ; Infatti solo l’attenuazione del relativo potenziometro esclude totalmente gli effetti . Le uscite di questi stadi , (Riverbero + vibrato e distorsore) fanno finalmente il loro ingresso  nell’amplificatore finale ; Qui un quartetto di EL 84 pilotate dal driver/sfasatore ECC81 su schema Williamson, riversa oltre 30 watt nominali nel trasformatore d’uscita .

 


Il riverbero / vibrato : Come funziona…..

moltisuoni - steelphon phantom 33333

E’ impiegata una unità a molle costruita dalla statunitense Hammond . Sfrutta il principio della trasmissione meccanico-sonora prodotta da due avvolgimenti (Uno trasmittente e uno ricevente) correlati l’uno all’altro per l’appunto da lunghe molle .

moltisuoni - steelphon phantom 11111

L’avvolgimento trasmettitore è pilotato da uno stadio di “potenza” basato sul triodo-pentodo ECL86 . Una volta applicato il segnale , il trasduttore  mette in risonanza le molle presenti al suo capo.

moltisuoni - steelphon phantom 99999

Questa risonanza viene  captata dall’avvolgimento “ricevente” e tal segnale viene amplificato da una ECC83. A mezzo di un potenziometro si dosa l’applicazione sul segnale esistente creando quindi un eco/riverbero nel suono originario.

moltisuoni - steelphon phantom 777

A costola vi è il “vibrato” . Questo effetto -per i non addetti ai lavori- è una funzione di attenuazione/esaltazione periodica dell’ampiezza nel segnale . Si ottiene variando il guadagno di uno stadio amplificatore tramite una fotoresistenza (LDR) ed una lampadina in una camera oscura . La lampadina viene pilotata da un oscillatore che cadenzia più o meno velocemente il suo lampeggiare . l’LDR  di conseguenza varia la sua resistenza interna su questo andamento , modulando l’anello di guadagno . L’intervento del vibrato può essere  gestito in remoto con un pedale .

presa vibrato steelphon phantom - moltisuoni

 

moltisuoni - steelphon phantom 013

Un paio di controlli passivi definiscono la velocità e la profondità del segnale modulato .


Il “distorsore” :

moltisuoni - steelphon phantom 8888

Due diodi, uno per semionda , tosano brutalmente il segnale  nella maglia amplificatrice della ECC83 donando un suono “saturato”.  Una serie di filtri passa alto provvedono a rendere più marcato l’effetto .La scheda “BEND”  condivide l’amplificazione del riverbero…Qua sopra la potete osservare nel bel mezzo del “refurbishment”

 


Cosa e come ripristinare:

 

La dovuta raccomandazione :

I valvolari hanno tensioni interne molto elevate (>450 volt) potenzialmente letali per animali e persone. In ragione di ciò modifiche ,riparazioni,controlli e quanto di altro devono essere messi in pratica solo da chi ha una solida conoscenza dell’argomento.

Siate sempre obiettivi verso Voi stessi prima di procedere…

moltisuoni - steelphon phantom 00000

In via preliminare si controlleranno nello Steelphon Phantom tutte le valvole (a mezzo provavalvole) annotando le varie posizioni delle medesime , soprattutto delle finali.

moltisuoni - steelphon phantom 1

Seconda operazione: il controllo dei due trasformatori .In quello di alimentazione si  verificano le tensioni presenti ai secondari ( 300  volt anodica  – 40 volt bias – 6,5 volt per i filamenti).

moltisuoni - steelphon phantom 07

Per tutti questi valori osservare un 10-15% di scarto ± rispetto allo schema è cosa normale. A riguardo ,sul trafo d’uscita si verificano le impedenze primario/secondario mediante un multimetro ( 5+5 Kohm sull’avvolgimento primario – 6 ohm sul secondario … circa) .

moltisuoni - steelphon phantom 08

Avendo la certezza di funzionamento nei trasformatori è lecito procedere oltre. Si inizia a verificare (ed eventualmente sostituire) i condensatori elettrolitici stanchi , estendendo il controllo anche a tutte le capacità ceramiche o poly-ceramiche  . Il rimpiazzo con equivalenti in poliestere è doveroso se ambite ad avere una testata performante e affidabile!

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Per gli elettrolitici solo marche note …Elna, Nippon Chemicon, Rubycon, Sanyo!

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Per quello che riguarda l’alimentatore è conveniente sostituire i 4 diodi “anodici” con un ponte per meglio sopperire al numero di condensatori da caricare.

moltisuoni - steelphon phantom 77

Stessa sorte per il diodo adibito al bias delle le finali….un moderno 1N4007 con un piccolo condensatore in parallelo (Atto a smorzare le commutazioni) sarà garanzia di una tensione negativa stabile .

moltisuoni - steelphon phantom 88

Nello schema avrete notato che i voltaggi riguardanti le varie schede vengono ricavati in cascata da un certo numero di pi-greco resistivi. Verificate quindi che tali resistori siano in buona efficienza . Utile prevedere l’aumento  dello scambio convettivo di quelle soggette a maggior dissipazione…

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Le quattro capacità anodiche di livello  dovranno avere tensione nominale di 400 volt . Si parla invece di 500Volt nominali per il condensatore a valle del ponte raddrizzatore : Quando l’apparecchio è in stand-by , risulta essere l’unico sempre interessato dalla tensione anodica e si becca circa 460 volt a vuoto. L’utilizzo di due capacità in parallelo da 250 volt lavoro ,abbinate ad altrettanti resistori di bilanciamento risulta la soluzione più idonea  nel primo grossolano livellamento…Ricordatevi sempre che in serie le capacità  si dimezzano !!

moltisuoni - steelphon phantom 00

Il condensatore al poliestere in parallelo al secondario dovrà avere valore di 0.33uF e almeno 630volt lavoro,il suo scopo è sopprimere i residui transienti e commutazioni provenienti dalla linea elettrica.

moltisuoni - steelphon phantom 05

Merita una verifica funzionale  anche  il “fotocoupler” del riverbero/vibrato .  Una tensione di circa 65/70 volt continui deve far accendere brillantemente il bulbetto al neon senza incertezze.

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Appurato il  funzionamento si ripristina la schermatura della camera oscura . A questo punto è doveroso  spendere un paio di parole sui reostati  / trimmer : Se in buone condizioni (Non ossidati o rovinati) lasciateli in loco pulendoli solo con del pulisci-contatti in unione ad una soffiata d’aria compressa .

moltisuoni - steelphon phantom 22

moltisuoni - steelphon phantom 9996

moltisuoni - steelphon phantom 321

Sono elementi oggi di scarsa reperibilità , per valore resistivo e per potenza dissipata  .Quelli presenti sopportano 2,5 watt e sono in filo  avvolto … Un trimmer in cermet sopporta al massimo ½ watt e le conseguenze si immaginano . Se fossero compromessi cercate di trovarne altrettanti similari estendendo le ricerche ai rari ex-riparatori TV in zona . Nei vecchi tv a tubo erano spesso impiegati nella deflessione

moltisuoni - steelphon phantom 852

Terminato il controllo delle varie schede si passa ai potenziometri e ai jack d’ingresso . Disossidate e ripristinate i primi … Qualora le condizioni non permettano un decoroso ripristino , procedete con i componenti nuovi !

moltisuoni - steelphon phantom 10

moltisuoni - steelphon phantom 05

Concludo con la sospensione a molla del riverbero. Bisogna accertarsi esse siano in buone condizioni e non snervate : Hanno una funzione antagonista e soprattutto disaccoppiano dai rumori captati che innescherebbero effetti larsen.

moltisuoni - steelphon phantom 012

Consigliabile fissare i cavetti  dell’unità Hammond, per evitare che alcune vibrazioni possano invalidare le saldature nei collegamenti.

moltisuoni - steelphon phantom 033

 


Upgrade consigliati :

 

Gli zoccoli Noval  sono i primi componenti che possono creare falsi contatti. Nel caso siano snervati dal tempo o dal calore vanno sostituiti con altrettanti di qualità ,possibilmente NOS .La foto sottostante rende l’idea qualitativa tra uno fatto bene e uno di frettolosa produzione odierna cinese (a destra).

moltisuoni - zoccolo noval

Spendere due soldi in più per zoccoli Amphenol  è sempre garanzia di un buon investimento . Nelle foto a venire potete apprezzare  l’invalidazione di alcuni punti di saldatura freddi .

moltisuoni - steelphon phantom 66

moltisuoni - steelphon phantom11

Sopra si può apprezza  il “prima” …. E sotto : il “dopo

moltisuoni - steelphon phantom 6

Anche se appare blasfemo , consiglio la sostituzione nello Steelphon Phantom delle lampadine con altrettanti diodi led .

moltisuoni - steelphon phantom

Questo perchè sono insensibili a colpi e/o forti vibrazioni , non scaldano e durano quanto -se non più- della vita di un comune mortale …

moltisuoni - steelphon phantom 01

Nell’esemplare ho approntato due piccoli circuiti stampati per accoglierli e alimentarli correttamente

moltisuoni - steelphon phantom 000

Quello blu (illuminante la scritta Phantom nel plexi) deve essere comandato dall’interruttore  “stand-by”. Spegnendosi di conseguenza quando l’amplificatore è in “riposo-attesa”.

moltisuoni - steelphon phantom 0

moltisuoni - steelphon phantom 02

Per diffondere la luce nella serigrafia senza creare “spot” conviene applicare nel retro un paio di strisce di nastro “Scotch Magic” .

moltisuoni - steelphon phantom 06

A riguardo del fissaggio schede nello chassis : E’  bene abbiano un minimo di disaccoppiamento meccanico dal telaio . A tal proposito gli ingegneri della Steelphon avevano previsto all’epoca delle funzionali boccole di gomma , ma la mutua azione del tempo e del calore le fa seccare e vanno quindi sostituite.

moltisuoni - steelphon phantom 666

moltisuoni - steelphon phantom 555

Le schede devono risultare fisse ma allo stesso tempo devono conservare una certa “mobilità”…Per questo compromesso si stringono a mano i bulloni M3 trovando il “punto” giusto e poi  si fissa il tutto con una goccia di frena-filetti.

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Proteggere col nastro in alluminio i condensatori dalle fonti di calore è una attenzione necessaria dato che le finali scaldano parecchio.

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Dotate il  “Fantasma” di un buon cavo (3 x 1,5 mmq)  con una buona presa di terra sullo chassis . Le valvole finali ,se necessario sostituirle devono possedere il criterio four matched” nei valori di trasconduttanza. La corrente di riposo si regola nella scheda di alimentazione , in -25Volt (Corrispondente ad una corrente di circa 50/55 mA a riposo) . Oltre a lei , è utile bilanciare equamente la polarizzazione sul push-pull nella misura di : ± 12,5 volt per ramo . Nel corso dei primi 6-8 mesi  tali valori andranno poi ri-verificati.

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Dotare lo chassis di etichette recanti la disposizione di valvole e comandi è sempre una buona prassi : Un pò per se stessi …e per chi un domani sarà chiamato alla futura manutenzione .

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Mobile e varie….

 

Come buona abitudine del passato , il mobile è in vero legno rivestito esternamente di Tolex nero .

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Merita attenzione la fresatura che ospita il plexi frontale, la quale dovrà risultare integra per un efficace trattenuta del medesimo .

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Se tutto ok si procede all’introduzione dello chassis nel mobile.

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Quattro viti M5 alla base assicurano il telaio saldamente al cabinet. Scegliete l’inox per questo ruolo

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Manopole e pulsanti vengono ricollocati (Dopo opportuna pulizia) sui rispettivi alberini rispettando gli zeri dei potenziometri .

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Mancavano due dei quattro pulsanti….Prontamente ricostruiti dal pieno partendo da un tondino di allumino !

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Giunti alla fine lascio a Voi scoprire come suona , vi posso  garantire tuttavia lo stupore che proverete nel metterlo sotto torchio !

 

Un caro saluto

 

Andrea Moltisuoni

 


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