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Pioneer SG-9500

PIONEER SG-9500 MOLTISUONI

Col passare del tempo ci sono caduto , volente o nolente, nell’acquisto d un equalizzatore grafico Pioneer SG9500 . Era solo una questione di tempo nel concludere il mio impianto!

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Caratteristiche tecniche

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Principio di funzionamento:

 

Come è noto , un equalizzatore dà la possibilità, di intervenire su determinate frequenze esaltandole o attenuandole a seconda del caso. Di fatto tale apparecchiatura dispone di un numero di “sezioni” attive quante sono le frequenze d’ intervento. Nel caso del Pioneer SG-9500 si tratta quindi di 10 bande (una per ottava) distribuite singolarmente sui due canali sinistro e destro.

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Le 10 sezioni -attive- sono costituite da componentistica passiva e attiva intorno alla cella di equalizzazione , il cui rendimento può essere variato mediante slider con corsa di 120millimetri .

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Prendendo per riferimento un solo canale : il segnale  di ingresso “entra” in un primo amplificatore in tensione (formato da una coppia di transistor in push pull indicati a schema come Q8-Q9) , la cui uscita fa capo agli slider . Il cursore di ognuno , raggiunge il filtro passabanda “attivo” ( a tipologia Sallen & Key) basato sull’operazionale Hitachi HA 1451 .  Quindi 10 celle portano ad un totale di 5 integrati per canale (ogni HA1451 possiede al suo interno due op-amp) .  Le uscite di ognuno  vengono poi “sommate” tramite un partitore resistivo e da qui,  il segnale trattato raggiunge l’ingresso dell’ultimo stadio costituito da una coppia di op-amp (uno amplifica in tensione e uno in corrente) TA 7136AP . Il fet presente sull’uscita ha la funzione di interruttore elettronico per il “muting” all’accensione , eliminando così i fastidiosi transitori .  I vari deviatori preposti ai controlli di “Tape Monitor” ed “EQ defeat” contornano le funzionalità dell’apparecchio .

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Interventi correttivi :

 

Il mio esemplare difettava nel funzionamento di un canale: La circuitazione semplice fa trovare “l’inghippo”  in tempi rapidi . Il problema era un TA7136 (l’ultimo , quello adibito ad amplificatore di corrente ) passato a miglior vita . La sostituzione momentanea avviene con un TL072 su un ritaglio di millefori. Gli integrati TA7136  stanno scarseggiando sul mercato causa “vecchiaia” (sono usciti nel 1974) . Gli unici trovati provengono da Singapore ed impiegheranno almeno 4 settimane per arrivarmi (se mi va bene…) Il rimpiazzo può essere costituito da ogni operazionale con basso rumore : Bene quindi  i TL072…gli LM 358…i 4558…LF 351 e così via! Evitate accuratamente gli uA 741  per via del loro povero rapporto Segnale/Rumore ; Non sono indicati in questa realizzazione .

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Di seguito  il pin-out del Toshiba TA7136 a cui dovrete fare l’opportuna conversione se ripiegate su un comune operazionale !

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 1Frequency compensation (rimarrà libero)
2IN +
3IN –
4V-
5Voltage common GND (rimarrà libero)
6 OUT
7 V+
8N/A  – Non assegnato/libero
 Logicamente l’altro canale  ha dovuto subire lo stesso trattamento….Per armonia e ragione di equilibrio!
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In aggiunta a quanto sopra si è reso necessario disossidare gli slider , i commutatori ( vedi foto sotto ) e sostituire la coppia di fet (2SK30) in uscita : Essi “frusciavano” in assenza di segnale in maniera discretamente fastidiosa pur compiendo ancora il loro compito di silenziare le uscite all’accensione!
Queste poche operazioni hanno riportato in vita il  Pioneer SG-9500 , facendogli sfoderare la classe di cui è capace , specie se usato con raziocinio nelle correzioni . Circa la lampadina : Se bruciata ne dovrete trovare una da 8 volt come classico di tutti gli apparecchi Pioneer…niente led mi raccomando!
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Upgrade:

Sono peraltro possibili alcune opzioni di up-grade , che migliorano le già ottime prestazioni soniche : Dai condensatori di filtro sull’alimentatore (consigliabile per una alimentazione più pulita)

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Per proseguire alla sostituzione di tutte le capacità in poliestere/ mylar  nei filtri Sallen & Key . Altro ottimo upgrade ne deriva dalla sostituzione degli HA 1451 con altrettanti ottimi OPA 2134 . La stessa politica può essere estesa anche ai quattro TA7136 , a maggior ragione data la difficile reperibilità odierna!

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Su internet si trovano pronte delle schedine adattatrici simili a quelle  da me approntate provvisoriamente con la millefori . Gli slider della ALPS con una -seria- disossidata ritornano all’efficienza originale quindi tranne casi rari non saranno da cambiare.


Sul finire :

 

Come tutta la produzione Pioneer (specie di gamma alta) merità l’acquisto per il timbro e la fattura di buona sostanza. Si tratta oltretutto di oggetti sempre rivendibili e ricercati sul mercato quasi al pari di un discreto investimento. Non fate l’errore di pensare sia il solito equalizzatore che “sporca” il suono depauperandolo . Qui se non esagerate, riuscite davvero a rivitalizzare incisioni mediocri o diffusori con qualche carenza ! Provare per credere 😉

 

Alla prossima, un caro saluto……Andrea “Moltisuoni”

 


 

NOTA BENE:

 

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://hi-fi engine.com

Schedine per Op-Amp: http://cimarrontechnology.com

http://en.wikipedia.org/wiki/Pioneer_Corporation

 


 

Disclaimer:

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi.

 

 

Pioneer MA-62

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Ecco qui un simpatico mixer . Il Pioneer MA62 , per certi versi una novità vista la limitata diffusione all’epoca….

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Si tratta di un mixer in catalogo negli anni tra il 1976 e il 1979 e merita  un certo approfondimento.

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Pensato per poter accedere alla registrazione amatoriale di un certo livello, dispone di 6 ingressi mono indipendenti (2 micro/phono e 4 Mic / linea),che possono essere anche convertiti in 3 ingressi stereofonici (quindi : uno Phono e due di Linea)

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Se usato con ingressi indipendenti ,il mixer Pioneer MA-62 gestiva un fronte musicale. In modalità stereofonica , veniva comodo per missaggi in ambito di piccole discoteche o radio private.

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La qualità del mixer Pioneer MA-62 ,sul fronte meccanico ed elettronico, è medio alta . Pioneer dichiarava inoltre una uscita rms di 2,5 volt su carico 50 K ohm, in grado di pilotare direttamente un amplificatore finale.

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La dotazione viene completata da due controlli pan-pot ,e da filtri subsonici  con attenuatori di phono + linea micro , per evitare la saturazione… tutti i comandi sono realizzati con deviatori alps buona fattura.Curiosamente non è stato implementato alcun controllo di tono.

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Analisi circuitale:

 

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Il segnale applicato ad ogni ingresso entra in un buffer eseguito intorno a componenti discreti (Jfet) ,preposti alle funzioni di equalizzazione RIAA , filtro bassa basso/alto e amplificazione  ; I rispettivi “output” raggiungono i relativi Slider , i quali  cursori mediante partitore resistivo sommano i segnali da inviare all’ultimo stadio amplificatore . La sua uscita raggiunge direttamente gli rca di output . in questo punto l’amplificatore cuffia (TA7066) prende il segnale utile per essere amplificato e mandato al relativo jack.

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Il tutto viene alimentato per mezzo di una tensione singola regolata (27 volt).

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Una lampadina da 8 volt su secondario indipendente segnala l’accensione dell’unità. Degno di nota il trasformatore a calotte completamente schermato !

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Due le pecche a mio giudizio : 1) La mancanza di un circuito di pre-ascolto dei vari canali,(tanto c’è di vero che molti MA62 venivano modificati dai proprietari) . Anche il mio esemplare infatti presentava una modifica di questo genere. Per riportare il tutto alle condizioni di origine , ho tornito un tappo che copre il foro . 2) L’assenza dei  VU-Meter che dia l’idea dell’ampiezza nei segnali trattati.

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La costruzione è assai di buon grado : Il pannello di controllo annovera un pezzo di alluminio sagomato da ben 5mm di spessore , (serigrafato con inchiostro nero resistente) , imbullonato allo chassis di lamiera zincata . I fianchetti in legno sono rivestiti in una sorta di Tolex nero : Una robusta maniglia di alluminio facilita il trasporto dell’unità.


 

Considerazioni finali :

 

Le impressioni di utilizzo del Pioneer Ma-62 sono favorevoli,sebbene ci sia un minimo di difficoltà  dovuto alla mancanza di un preascolto ,e dalla assenza di un sistema di visualizzazione del livello audio . A a prescindere da ciò, sonicamente è fruibile al pari di tanti mixer di gamma medio-alta. Se vi capita di trovarne uno in buone condizioni  ,ne vale assolutamente la pena!

Alla prossima….un caro saluto!

Andrea “Moltisuoni”

 


 

NOTA BENE:

 

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


Link per maggiori informazioni e curiosità al riguardo:

 

http://www.djresource.eu/Topics/story/54/Pioneer-MA-62/

http://www.hifiengine.com/library/pioneer/ma-62.shtml


DISCLAIMER :

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna scadenza periodica . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) : Se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. I commenti dei lettori, sono soggetti a moderazione.

 

 

Pioneer PL 510

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Il Pioneer PL 510 è un giradischi di metà anni ’70 che si poneva come gamma medio-alta

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Presentato nel 1976 era un  gradino sotto all’allora top di gamma PL530 . Il cabinet è in truciolare rivestito con film vinilico tinta legno. Dotato di motore a trazione diretta e un buon braccio a S bilanciato staticamente ..particolarmente leggero  . Si presentava quindi sulla carta come un buon compagno di ascolti !

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Il mio esemplare non se la passava bene a livrea esteriore, la quale tende a sfogliarsi col passare degli anni….Difetto comune a quasi tutta la produzione di quel periodo in Pioneer.

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Analisi circuitale:

 

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Levate le viti che trattengono il fondo dell’apparecchio ,si accede alle parti elettriche e meccaniche del giradischi . Si notano principalmente due schede “attive” (l’alimentatore e la scheda di pilotaggio del motore) , più una terza che serve da “ponte” ai vari collegamenti elettrici. Fa piacere notare come il trasformatore sia montato su di un supporto flottante per minimizzare il rumore!

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L’alimentatore è un regolatore tipo “serie” a transistor + diodo zener…due le capacità di filtro, sono rispettivamente di 330uF e 100 uF…la tensione in uscita è di 18 volt continui.

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Per la scheda di gestione del motore brushless non vengono impiegati circuiti integrati ,ma solo transistor!

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Il funzionamento si basa sui rilevamenti di tre transistor ad effetto Hall posizionati nel motore in unione ad un oscillatore. Un varistor rileva la temperatura ambiente e mantiene la rotazione del piatto stabile al suo variare . Il controllo di velocità fine si ottiene modulando la tensione prodotta dagli avvolgimenti di “sensing” presenti nel motore assieme ai normali avvolgimenti di campo . Questo feedback fa si che il motore sia governabile stabilmente entro regimi di rotazione ben definiti.

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Sia la scheda di controllo ,sia il motore a trazione diretta sono costruiti dalla Pioneer

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Nelle versioni successive,questi due componenti cederanno il passo a motori con elettronica incorporata della Mitsumi : Ciò renderà di fatto impossibile tentare eventuali riparazioni in caso di avarie !

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Potrà anche capitare di  incontrare noie sul microswitch che commuta i 33/45 giri e sui potenziometri se la velocità di rotazione è inaccurata ! Viceversa se lo stroboscopio fa luce fioca, va sostituita la lampadinetta al neon con un’altra di pari dimensioni (oggi ne esistono anche di colori diversi dall’arancione) Eventuali avarie nella scheda motore sono abbastanza rare e si trovano i service manual in rete per potervi mettere mano.

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Il motore , solidale con il braccio ad S è montato su di un controtelaio flottante a molle smorzate (schema simile ai Thorens TD 160). Sul telaio vi è un cuscino di poliuretano : Se in pessime condizioni va sostituito con un ritaglio di schiuma poliuretanica! Le molle potrebbero avere gli smorzatori malconci e il poliuretano può anche qui risolvere il problema . Attenzione : Marcatevi  posizioni perché sono calibrate . Risultano più rigide vicino al motore e più morbide al lato braccio!

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Cabinet : restauro ed eventuali modifiche.

 

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La base del giradischi del Pioneer PL 510 è in plastica rigida di buon spessore .Quest’ultima si separa dalla cornice in legno mediante tramite 8 viti parker

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Il mobile in truciolare ha un rivestimento vinilico simil legno…con il passare del tempo questo si sbriciola!

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Conviene quindi ragionare se:

1 – Rivestirlo in vero legno (nel mio caso)

2 – Rifarlo Ex novo… in caso fosse deformato da umidità oppure recante segni del tempo profondi.

L’interno potrà essere eventualmente trattato con antirombo ,anche se non  ci sono da aspettars miracoli in termini di migliorie….

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Una interessante modifica è quella di sostituire il fondello di masonite ,con un idonea base in alluminio (4mm andrà benone) ,debitamente forata !

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Nella superfice interna si può prevedere un foglio di antirombo da minimizzare le risonanze. Per l’esterno una spruzzata in nero opaco donerà al tutto un  aspetto elegante !

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E’ buona cosa mantenere l’adesivo originale posto sul fondo dell’apparecchio  e riposizionarlo sulla nuova base.

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Nel mio caso ho mantenuto la cornice originale impiallacciando in vero noce la parte esterna , seguendo poi le normali operazioni di impregnazione, turapori e vernice trasparente finale.

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Testine e Shell portatestine

 

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In dotazione al Pioneer PL 510 c’è uno shell di alluminio coa corredo una testina Pioneer P110 . Nulla vieta di upgradare sia shell che fonorivelatore con qualcosa di più appropriato! Sempre nel mio caso specifico ho acquistato uno shell ortofon e una testina NOS  della americana Pickering ,modello V15

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L’impressione è quella che con un portatestina in lega il rapporto di bilanciatura delle masse braccio-testina sia un pelo più favorevole . Nulla vieta di fare tuttavia altri tipi di accostamenti sino ad arrivare al suono desiderato!

 

Un saluto….Andrea “Moltisuoni”

 


NOTA BENE:

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Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://www.vinylengine.com/pioneer pl 510

http://www.thevintageknob.org/pioneer-PL-510A.html


DISCLAIMER :

 

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Moltisuoni-Pausa settembrina

MOLTISUONI …….. E’ ……. IN PAUSA ESTIVA !!!!!

moltisuoni nixie gif

 

 

 

In attesa del fresco e verso il finire delle (Mie,purtroppo!) ferie ……… vi rimando ai prossimi articoli !!!!!

Le future recensioni sul sito moltisuoni riguarderanno una buona parte di produzione Pioneer (Hi-Fi e pure una bella carrellata di Hi-Fi Car) degli anni d’oro 1975-1983, alcuni diffusori della produzione europea (Heco,Visonik,Teleton) sempre del periodo sopracitato,alcuni stereo portatili ( detti anche boombox o ghettoblaster) e altre elettroniche degne di interesse…..oltre che vari aggiornamenti agli articoli già esistenti.

Qui sotto vedete una piccola anteprima….Un ghiotto Mixer Pioneer MA 62A …apparecchio per uso professionale con strizzatina d’occhio alle prestazioni Hi-Fi…

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Pertanto il mio consiglio,se vi và, è quello di farvi un giro sul sito dalla terza settimana di settembre 2013…..ci saranno cose interessanti !!!!

Un caloroso saluto

Andrea Moltisuoni

Vi rammento il mio account eBay dove a volte vengono messi in vendita parte degli apparecchi in mio possesso: http://myworld.ebay.it/sampeiekanai

 

NOTA BENE:

I TESTI SONO DI LIBERO UTILIZZO SU SITI DI TERZE PARTI ,PREVIO LA CONDIZIONE DI CITARNE LA FONTE DA CUI AVETE ATTINTO LE INFORMAZIONI

 

 

Fonorivelatori MM-MC

Moltisuoni testine giradischi -2

Introduzione:

 

Fonorivelatori MM-MC : (Ovvero: Moving Magnet – Magnete Mobile / Moving Coil – Bobina Mobile)  … Tutti sanno che la differenza consiste nel metodo in cui il movimento meccanico viene translato in segnale elettrico…Non voglio quindi aggiungere altra “acqua calda” a quella già inventata e di pagine su come suonano o quali siano le migliori v’è ne sono a centinaia sul web..La mia intenzione è quindi dare solo un piccolo contributo fotografico a quello che sono i due metodi principali di riproduzione fonografica (in realtà ci sarebbe anche un terzo metodo che fa uso di un cristallo piezoelettrico,ma date le sue scarse qualità ,riservate in genere a fonovalige e affini,ne trascuro qui la discussione). Ah….D’ora in avanti,anche per comodità di scrittura le chiamerò “testine”

Moltisuoni testine giradischi -1

Il motivo che mi spinge in questo piccolo articolo è l’aver tra le mani due testine che rendono bene visivamente l’idea di cosa significhi MM-MC….Si tratta di due fonorivelatori dei primi anni ’80 :

Moltisuoni testina ADC QLM II - 1

La prima,qui sopra su shell Thorens , è una MM , costruita dalla americana ADC : modello QLM II

Moltisuoni testina Pioneer MC 5 - 1

La seconda , su shell proprietario Pioneer, è una MC , costruita sempre dalla Nipponica Pioneer : Modello MC5 (sottolineo come l’avanguardia ingegneristica Pioneer aveva reso possibile anche nelle MC la sostituzione del gruppo stilo in caso di usura , caso raro in questo genere di testine) In pratica e detta alla veloce (per chi fosse a digiuno sull’argomento) , la puntina vibra coerentemente con i solchi presenti sul vinile quando è in riproduzione … Questa vibrazione , trasmessa dallo stilo deve essere convertita in un segnale elettrico da amplificare e pertanto entrano in gioco i due metodi principali : Nel caso dell MM raggiungerà un magnete ( o ,in taluni fonorivelatori,una coppia di magneti)

Moltisuoni testina ADC QLM II - 3

Moltisuoni ADC QLM II - 4

…oppure una coppia di minuscoli avvolgimenti nel caso delle MC

Moltisuoni fonorivelatori MM-MC Pioneer MC5- 2

Moltisuoni fonorivelatori MM-MC Pioneer MC5 - 3

Per funzionare , entrambe le testine necessitano sempre e comunque di un magnete permanente ( in genere si sceglie il neodimio , grazie alla sua densità di flusso) : Nel caso delle MM è solidale stilo (mentre gli avvolgimenti sono nella struttura del fonorivelatore) . Nel caso dell MC il magnete è incorporato con la struttura del fonorivelatore (e quindi inversamente ,gli avvolgimenti sono solidali allo stilo) .. in ogni caso , MM e MC si rifanno al modello fisico del generatore a magneti permanenti . Le tensioni in uscita (come immaginabile) solo molto basse ,nell’ordine dei milliVolt , pertanto necessitano entrambe di pre-amplificazione e debita equalizzazione (oggi lo standard universale è quello RIAA) da parte della catena a cui vengono connesse…Altra parentesi…nel caso delle MC è necessario quasi sempre un ulteriore amplificazione rispetto alle MM , pertanto si è soliti intraporre appositi trasformatori di step-up (perchè ottimi sotto il profilo segnale/rumore,ma costosi) , prima di entrare in un ingresso Phono … questo passaggio è necessario solo in quegli apparecchi che non dispongono della scelta fonorivelatore (generalmente una manopola sul frontale oppure se nel posteriore, un pulsante) . Questo comando oltre ad innalzare la sensibilità dello stadio phono , permette anche una corretta interfaccia capacitiva-resistiva … Sotto vi riporto un esempio di tale comando presente su un Luxman L-510 (foto da archivio internet)

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PRO E CONTRO (fino a pochi anni fà….)

 

Fonorivelatori MM : Economicità di acquisto , ha uscita elevata (nell’ordine dei 4 mV) che la rende sorda ad eventuali spurie e disturbi esterni,sostituzione economica dello stilo in caso di usura ,buona risposta in frequenza e separazione dei canali.

Fonorivelatori MC : Generalmente più costosa , suscettibile ad essere inficiata da disturbi esterni di natura elettromagnetica , con minor uscita utile (intorno ad 1 mV)  e molte volte con impossibilità di sostituzione stilo (oggi esistono però ditte che ri-stilano i fonorivelatori meritevoli qualitativamente,ma i costi sono molto elevati ) ,ha però dalla sua parte una maggiore fedeltà e separazione dei canali dovuta sostanzialmente ad una minor inerzia di movimento

Parlando al presente si può dire che esse oggi grossomodo si equivalgano. Le MM sono cresciute (grazie anche a tecniche e materiali migliori) come qualità sonica raggiungendo le MC. Quest’ultime in alcuni casi (Un esempio ad un prezzo ragionevole ne è la Denon DL 110) hanno tensioni di uscita quasi simili alle MM , non prevedono quindi l’uso di  Step-up o amplificatori con ingresso Phono dedicato MM-MC…pertanto la scelta ricade in definitiva su punti di vista e di ascolto che fanno preferire l’una rispetto all’altra .

 

Un caro saluto

 

Andrea Moltisuoni

 


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Per saperne di più sull’argomento :

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Testina_fonografica

 


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