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Hiletron 5050

Bello ,massiccio, con una costruzione lecita da un apparecchio derivato dal “pro” . Tra poche righe avrete modo di leggere e fare la conoscenza di un signor tuner : l’Hiletron 5050

Si può dire sia in breve , una dichiarazione d’amore per la FM . L’ Hiletron a tutt’oggi è una dinamica azienda Milanese  attiva nel mondo “pro” audio .  Viene ricordata soprattutto per i suoi celebri compressori audio in uso presso le emittenti nel boom delle FM libere : Il suo timbro , faceva riconoscere a colpo d’orecchio a quale radio si era sintonizzati . Nel periodo d’oro anche la Hiletron si era concessa al mondo dell’hi-fi domestico con diverse realizzazioni.

L’hiletron 5050 poteva tuttavia essere utilizzato pure come monitor in ambito professionale , essendo pensato per il montaggio a rack.

Due grossi strumenti  illuminati tenuemente e una coppia di display a  led , caratterizzavano il frontale in massiccio alluminio anodizzato . La riga di tastini definiva un design pulito e intuitivo , con serigrafie esplicative…oggi si direbbe human friendly.

Per filosofia progettuale l’ Hiletron 5050 riceve solo in FM : Niente AM ! Scelta dettata dalla volontà di un prodotto altamente performante nella sua unica funzione . Le 20 “preset” permettono oggi lo -storaggio- delle maggiori emittenti  senza rinunce di sorta . Un estratto dall’audioguida del 1979 permette di avere un’idea della fascia di prezzo !

 

 


Costruzione interna e descrizione :

 

Il 5050 tradisce la sua vocazione digitale. Esso infatti è in tutto e per tutto un tuner analogico : Dagli ingressi antenna a 75 e 300 Ω  sino alle prese RCA di uscita .

L’unica concessione al mondo dell’elettronica binaria risiede nella sezione sinthesizer (Adibita a generare le tensioni a rampa per sintonia ) e all’unità scaler / memoria .

Il segnale prelevato dalla presa “antenna” raggiunge il tuner della svizzera Gorler (uno dei migliori gruppi AF di sintonia a varicap del periodo) usato ampiamente in molti sintonizzatori di “sostanza” , quali Kirksaeter , SAE ed Acoustic Research tanto per citarne alcuni

hiletron 5050 tuner gorler - moltisuoni

Un LM723 provvede alla polarizzazione , rigorosamente stabilizzata , dei diodi varicap seguendo fedelmente le rampe della scheda sinthetizer . Due trimmer  definiscono i limiti di sintonia tra 87,5 -108 Mhz

Le sigle degli integrati della scheda “sinthetizer” sono state accuratamente limate per tutela della proprietà intellettuale ; Questo in caso di guasti può rappresentare un serio problema .

Due i livelli di velocità per la scansione 88-108 Mhz  (slow e fast) selezionabili dal retro .

Una batteria in tampone da 1,2 v 1800mA provvede al back-up delle memorie , alla posizione della sintonia quando l’apparecchio è spento, e nel contesto di eventuali black-out, a far si che nulla sia perso!

Il segnale sintonizzato dal tuner raggiunge la sezione IF che ruota attorno all’integrato LM 3089 , coadiuvato nel suo funzionamento da un valido filtro ceramico a 6 poli della Toko per incrementarne la selettività e il rapporto S/N .

hiletron 5050 fm demodulator - moltisuoni

Sempre grazie all’integrato LM3089 si estraggono i segnali utili a pilotare i  vu-meter .

hiletron 5050 moltisuoni - vu meter signal strenght

La decodifica stereo del segnale viene in seguito affidata all’integrato LM4500 . Qui un filtro notch della giapponese Toko elimina spurie dalla banda audio utile . Un plauso va all’utilizzo di capacità in poliestere e tantalio, garanzia di strette tolleranze tra i due canali audio.

hiletron 5050 decoder fm stereo - moltisuoni

Sulla stessa scheda insistono anche i 2 transistor adibiti al primo disaccoppiamento del segnale ; Quest’ultimo verrà ripreso ed equalizzato poi da altri due transistor sulla scheda madre per la corretta de-enfasi . Sul retro è  presente un commutatore per selezionare la corretta curva di equalizzazione (25 – 50 oppure 75μSec) a seconda del paese.

Dal tuner viene prelevata anche la frequenza sommata dell’oscillatore locale che permette mediante la scheda “scaler” , la lettura diretta della sintonia . Si noti l’elevato numero di IC per svolgere una funzione oggi espletata da un solo componente

Il piccolo amplificatore per cuffie è basato su due TBA820 ed ha una sua alimentazione dedicata .

hiletron 5050 headphone preamp - moltisuoni

L’alimentazione stabilizzata di tutto l’Hiletron 5050 è data mediante un gruppo di regolazione a circuiti integrati . Lodevole il dimensionamento del trasformatore di rete . I condesatori di filtro sono “computer grade” made in Ducati , ancor oggi in perfetta forma.

Degna di menzione è la regolazione della luminosità nei display a led: Essa infatti dispone di un comando di massima posto nel retro dell’apparecchio

Il reale adattamento alla luce ambientale poi lo si deve ad una foto-resistenza posta appena sotto il gruppo display, prominente alla finestrella in plexiglass rosso sul frontale.

hiletron 5050 ldr - moltisuoni

In primo piano , l’occhio vigile della LDR pronto a captare ogni minima variazione di luce all’esterno!

 


Funzionamento e peculiarità:

Una volta acceso, l’hiletron 5050 impiega un paio di secondi a restituire il segnale audio verso l’amplificatore. Questo permette di non udire fastidiosi transitori.

La sintonia avviene dolcemente mediante i tasti down/up , tenendo presente che non essendoci PLL , il picco di sintonia migliore sta alla lettura sul “tuning meter”

Le memorie vengono -storate- semplicemente sintonizzando ciò che si vuole e premendo successivamente il numero di memoria voluta per quell’emittente .

Il volume per l’ascolto “monitor” in cuffia gestisce anche una coppia di RCA posteriori , funzione comoda in determinate situazione per adattarsi al “volume” degli altri componenti . E’ comunque possibile impostare un valore totalitario anche di quelli “fixed” tramite una coppia di trimmer presenti sul retro.

Il -muting- è in realtà uno “squelch” : Chi ha dimestichezza con CB e ham radio sa di cosa stiamo parlando.  La circuitazione “muting quindi lavora a soglia variabile e compara la “forza” del segnale ricevuto rispetto alla posizione del potenziometro . Questo vuol dire che in corsa tutta oraria lascerà passare le pochissime emittenti con una robusta portante , silenziando tutto il resto e viceversa .

Sul retro è  possibile collegare un oscilloscopio per poter osservare la “quadratura” tra portante e segnale modulato, opportunità sfruttabile oggi grazie ai piccoli DSO del sol levante a prezzi di una birretta . Non per ultimo questa “facilities” vi permette una perfetta messa a punto dell’antenna!

Lo S-meter di sintonia può avere l’ulteriore funzione di monitor Multipath per valutare la reizione all’immagine “fantasma” dell’emittente sintonizzata ! Anche questa funzione aiuta non poco alla taratura dell’antenna, specie di quelle esterne.

L’AFC per ultimo (disinseribile all’occorrenza) da una libertà in più di padronanza al proprietario.

 


Hiletron 5050 : Conclusioni

 

Da avere senza troppi giri di parole ! Non fatevi intimorire dalla DAB radio ; In Italia la convivenza dei due standard è un dato di fatto! L’obsolescenza della Digital Radio vista con gli occhi odierni di smart-phone  e internet radio è talmente chiara da non doverci spendere altre parole in merito sulla bestia nera di molti collezionisti

Se vi piace la radio , l’Hiletron 5050 è al caso vostro! Un sintonizzatore fuoriserie : Ha tutto l’estro delle produzioni italiane di un tempo  donando contemporaneamente alla FM un timbro caldo su voce e musica da apparecchio milionario . La costruzione nostrana regge quella  di molti apparecchi dal costo poco permissivo….Un consiglio ? Se lo trovate non fatevelo sfuggire 😉 fa parte di quelle “meteore” che lasciano il segno nelle orecchie di chi sa ascoltare !

 


 

Alla prossima cari signori!

 

Andrea Moltisuoni

 

 


 

NOTA BENE:
I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


 

Link per saperne di più sull’argomento :

 

www.hiletron.it

https://it-it.facebook.com/Hiletron-Srl-56202033013/

https://www.suono.it/La-rivista/Archivio/(pub)/56735

http://forum2.magnetofon.de/board13-verstärker-phono-decks/board51-verstärker-tuner-receiver/8136-hiletron-ein-italiener-im-exil/

 


 

Disclaimer:

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Perser SA 2050

Perser SA2050 - moltisuoni 1

Stavolta spolvero i fasti di una ditta italiana nata nei primi anni ’60 con l’obiettivo di produrre apparecchiature elettroacustiche destinate al mercato privato e professionale ad un prezzo competitivo. Il Perser SA2050 frutto del lavoro del sig, PERetti SERgio (da qui l’acronimo) era un buon integrato di fascia economica che tuttavia non perdeva le prerogative di un suono timbricamente onesto!

Perser SA2050 - moltisuoni 2

Seguendo fedelmente i dettami dell’epoca,l’abbondanza di comandi unita alla loro razionale dislocazione lo rende accattivante sul piano estetico : Fanno capolino  a sinistra una coppia di VU-Meter radiali che in questa veste ricoprono curiosamente il ruolo di modulometri (valutano cioè la quantità di segnale applicato a livello del preamplificatore)

Perser SA2050 - moltisuoni 3

Perser SA2050 - moltisuoni 16

 


Caratteristiche tecniche:

 

Modello: Perser SA 2050 , costruito a Vicenza (Italia) , circa 1977

Alimentazione: 125-220 volt 50/60Hz

Potenza in uscita RMS: 23+23 watt su 8-16 Ohm

Ingressi: 5 — Tape — Filodiffusione (AUX) — Tuner — Micro — Phono (DIN a 5 poli)

Uscite : 2 coppie di diffusori selezionabili (Punto e linea) più 1 cuffia (Jack 6.3mm)

Controlli di tono : Bassi – Medi – Acuti —- Loudness su 5 posizioni

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Costruzione e sintesi circuitale:

 

Privato del cabinet ligneo del Perser SA 2050, si accede comodamente  a tutte le parti elettriche dell’amplificatore e colpisce favorevolmente il layout delle varie sezioni.

Perser SA2050 - moltisuoni 20

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Il telaio dell’apparecchio è in lamiera zincata irrobustita da una coppia di traverse (in alluminio,una avente funzione di dissipatore per i transistor finali) . Su di esso vi è rivettato il trasformatore di alimentazione…quest’ultimo è del tipo normale . Avvolto con cura nel cartoccio , è giustamente dimensionato per le capacità di erogazione dell’amplificatore

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Ogni scheda opera una precisa funzione ,risulta facile quindi approntare eventuali riparazioni  senza avere fisicamente lo schema elettrico. Partendo da sinistra si nota : la scheda di alimentazione e la scheda relativa al Loudness variabile . Al centro : amplificatore finale e scheda per il controllo toni / pre di linea / vu-meter . A destra : La scheda Phono RIAA , la sezione filtri e i selettori di sorgente.

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Moltisuoni Perser SA2050-6

Moltisuoni perser SA2050-7

Perser SA2050 - moltisuoni 7

Non vi è  uso di circuiti integrati :  Solo di transistor bipolari! Un elogio alla scheda Phono che fa uso di circuitazione separata per l’ingresso micro e quello per giradischi . Il preamplificatore di linea ha la peculiarità di avere il controllo di tonalità passivo (A favore del rapporto Segnale/Rumore). I due Vu-Meter hanno il ruolo di modulometri sul segnale applicato a questo stadio.  L’amplificatore fa uso di uno schema darlington sui transistor finali a simmetria complementare con limitazione della corrente al carico. Le capacità di filtro sono sufficienti per la potenza erogata(4000+4000 uF) . La componentistica utilizzata è in gran parte italiana (Facon,Unaohm,Femè,RCA italiana) eccezion fatta (Perlomeno nel mio esemplare) per alcune piccole capacità in poliestere recanti il marchio Wima ,comunque di qualità non eccelsa (Una cosa nella media)  allineata con la classe dell’apparecchio

 


Interventi,modifiche e riparazioni:

 

Il mio esemplare era  guasto : Nella realtà le uniche problematiche da me riscontrate erano le capacità che in molti casi erano finite in cortocircuito , dovuto alla mutua azione del tempo congiunta all’inattività di molti anni.

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Conseguentemente saltavano i fusibili di protezione ( E non solo loro…anche un diodo 1N4004 ha fatto il “botto” ) sulla scheda di alimentazione . Sostituendo le capacità in perdita e con l’occasione di un upgrade sul ponte con diodi più consoni il tutto ha iniziato a prender di nuovo vita.

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Non tutti i mali vengono per nuocere : Infatti con modesto impegno economico , oggi si comprano ottimi componenti che distano anni luce rispetto quanto vi era montato di origine!

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Una modifica  i cui benefici si riversano nella capacità dinamica dello stadio finale , è quella di portare i condensatori di filtro dai 4000 uF originali , ad almeno 6800uF (Nel mio esemplare sono da 10000uF) e conseguentemente sostituire i quattro diodi 1N4004 con altrettanti diodi 1N5402 per adeguarsi alle nuove capacità . Già che ci siete sostituite  i diodi dello stadio di alimentazione per il preamplificatore con un ponte da 1,5 A  ; I valori  indicati andranno più che bene per le prestazioni in gioco :  Ho montato personalmente qualcosa di più dimensionato perché  possedevo già questi componenti , e non mi andava di acquistarne altri! Ad ogni modo ,nel mio caso , risultano oltre quanto  serve all’ apparecchio.

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Un’altro salto di qualità interessante consiste nella sostituzione delle capacità di equalizzazione attorno lo stadio Phono , con qualcosa di meglio qualitativamente parlando.

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Oltre non mi spingerei , il gioco non varrebbe più la candela !  Già queste piccole modifiche permettono di avere benefici sonici ad un costo contenuto . Sul profilo sicurezza conviene sostituire il cavo di alimentazione con un cavo da 3 x 0,75 mmq avendo cura di collegare la presa di terra allo chassis dell’apparecchio . Se vi capita un Perser SA 2050  dismesso da tempo, vi sconsiglio di collegarlo alla rete : conviene fare prima un esame visivo dove probabilmente avrete la -certezza-  di dover sostituire (Quasi) tutti gli elettrolitici a bordo…La -Facon- è nota per la sua scarsa longevità!

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Difficilmente avrete noie con i transistor finali  grazie alla circuitazione non esasperata avente punti di lavoro ampiamente entro margini sicuri. Tutti i componenti di questo amplificatore sono ad oggi rintracciabili con costi minimi e sostituibili con equivalenti senza patemi d’animo. Preventivate la de-ossidazione dei potenziometri e annessi selettori : Avranno sofferto l’inattività nel 90% dei casi.

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Per le lampadine dei Vu-Meter nel caso siano bruciate : Sono una coppia di bulbetti tuttovetro T5 da 12 volt e 1,2 watt di potenza. Quelle che si usavano nei quadri delle automobili qualche tempo fa .

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Come suona e come va…..

 

Acusticamente Il Perser SA 2050 è abbastanza neutro e brillante: E’ preferibile accoppiarlo a diffusori non troppo impegnativi . Lo stadio Phono riproduce i vinili con la giusta “corposità” unita ad un immagine tutto sommato corretta . In secondo piano e  meno soddisfacenti invece , i vari controlli di tono sia sottoforma di Loudness  per via del loro energico intervento . Gli ingressi di linea sono più sensibili rispetto agli canoni attuali essendo a norme DIN , pertanto collegando un cd player , ci si ritrova ad avere il massimo della potenza disponibile con solo 1/4 di corsa nella manopola del volume . La potenza in gioco è comunque sufficiente per sonorizzare a livello sostenuto una sala di ascolto avente dimensioni medio-grandi .

 

E qui Concludo !

 

Un caro saluto  … Andrea “Moltisuoni”.


 

NOTA BENE:

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Link per saperne di più sull’argomento :

 

http://www.guanciarossa.it/ieri/index.php?option=com_content&view=article&catid=44%3Ahi-fi-italia&id=179%3Ahi-fi-italia-perser&Itemid=89:


DISCLAIMER :

 

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