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RCF UP 121

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RCF dal tardo degli anni ’40 fino ad oggi non ha mai smesso di “sfornare” apparecchiature interessanti in quel di Reggio Emilia : L’ Rcf UP 121 ne è un estratto di tal filosofia.

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Quello che andrete a leggere recensisce un finale destinato ad un uso professionale (Discoteche o sale comizi prevalentemente) prodotto nel 1979. La costruzione è senza risparmi, abbondantemente sovradimensionata  per garantire anni di servizio senza intoppi.

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Caratteristiche tecniche Amplificatore RCF UP 121

 

Alimentazione : 110 – 220 volt AC oppure 24 Volt DC

Consumo massima : RETE 400 Watt circa – BATTERIE : 10 A su 24 volt

Potenza erogata Nominale : 120 W (rete) – 70 W (batteria)

Potenza erogata Musicale : 180 Watt (rete) – 130 W (batteria)

Risposta in frequenza : 50 – 17000Hz (Hi-Fi) —- 600 – 8000 Hz (PA)

Impedenze accettate : 4-8-16 Ohm + linea 50 / 100 Volt

Ingresso: DIN (5 poli) Sbilanciato con controllo sensibilità

Uscita : DIN (5 poli) Sbilanciata

Peso : 15 Kg

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Costruzione e caratteristiche salienti:

 

L’RCF UP 121 è interamente a transistor , dividendosi essenzialmente in due blocchi ben distinti : Alimentatore e Amplificatore BF

L’unità è dotata di un generoso trasformatore di alimentazione

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Munita di un altrettanto generoso trasformatore di uscita

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Questo per avere una doppia alimentazione rete / batterie, e posta la condizione di dover operare su diverse impedenze,la scelta più coerente è quella di adottare una circuitazione che impieghi un trasformatore come elemento elevatore di potenza .Più avanti, si vedrà come questa soluzione permetta di aggirare alcune difficoltà in maniera semplice e affidabile.

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L’alimentatore è formato da 3 diodi di stampo automobilistico (sono gli stessi impiegati nei raddrizzatori da alternatore)  seguiti da 3 condensatori da 4700uF. Il terzo diodo si trova in serie alla presa batteria 24 Volt e il suo catodo  va a connettersi a monte della batteria di condensatori ( La funzione è di protezione nella inversione di polarità ). A vuoto la tensione nominale quando collegato alla rete è di circa 34 volt.

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La sezione BF ,è costruita intorno ad un amplificatore in simmetria quasi complementare. La sezione finale annovera 4 finali 2N3055 (due in parallelo per semionda) idonei a ben pilotare  il primario del trasformatore d’uscita.

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Il rapporto di quest’ultimo è circa 1:4 : La sua presenza rende superflua una circuitazione di protezione , grazie al fatto che di suo blocca eventuali tensioni continue in caso di avaria nei finali. I driver dei quattro 2N3055 fanno cardine su due BD810 da 10 ampere!

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Un  approfondimento: L’utilizzo di un trasformatore di uscita permette in primo luogo di avere a disposizione una potenza nominale identica su qualsiasi impedenza di carico (cosa gradita),in secondo luogo consente lo sviluppo di potenze ragguardevoli partendo da una tensione di alimentazione contenuta. Nel passato era l’unica alternativa per avere potenze nominali elevate da una tensione contenuta. Non era un caso osservare questa tipologia di circuito nella realizzazione di amplificatori da automobile.

Equalizzatore booster Audiola - Moltisuoni

In queste 3 foto un esempio : Le prime due ritraggono una coppia di “booster” amplificatori da 40 watt rms. La terza immagine riporta lo schema elettrico (tratto dallo schemario C.E.L.I. ) di un finale Roadstar da 45+45 watt nominali

Equalizzatore booster arrow - moltisuoni

Schema amplificatore roadstar - moltisuoni

Lla crescita tecnologica e  l’utilizzo di survoltori  soppianterà questa tecnologia ,non tanto per validità ,quanto per riduzione di pesi e costi (un trasformatore di uscita,se ben fatto e con banda passante degna di tal nome è sempre costoso)….

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Sulla scheda principale un filtro bassabanda ottimizza la destinazione d’uso

 


 

 Manutenzione e “Upgrade” nel mio esemplare :

 

Il mio “recupero”  provenie da una sala da ballo in disuso, torchiato senza pietà per molti decenni : Necessità quindi di qualche attenzione. Si parte dallo stadio alimentatore : I vecchi condensatori  “SEM” come tutte le capacità made in italy dell’epoca tendono a diventare veri e propri cortocircuiti con l’inutilizzo. Procedere alla loro sostituzione è conveniente nell’ottica di avere un finale affidabile.

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La sostituzione con elementi nuovi  da 6800uF aumenterà leggermente il margine dinamico senza affaticare i diodi.

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Meccanicamente bisognerà ingegnarsi per poter adattare i nuovi componenti sul supporto originale. Ricordo che tutta la superficie è attraversata da tensione POSITIVA che andrà debitamente isolata dallo chassis del finale!

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Risolta la prima problematica è il tempo di dedicarsi allo stadio finale: Spiccano subito all’occhio due transistor “martirizzati” da un uso poco riguardevole.

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Si intuisce che il mio UP121 era alla frutta ,ma fortunatamente il danno si è limitato solo ai finali di potenza ,risparmiando driver e quant’altro. Prima di smontare il finale fisicamente dallo chassis, è utile prendersi nota delle connessioni elettriche presenti sulla scheda!!

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Per procedere alla sostituzione è necessario procurarsi 4 transistor 2N3055 con caratteristiche elettriche quanto più possibile similari

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Si può anche prevedere di montare sul dissipatore gli zoccoli per TO3 ,che all’atto pratico permettono la rapida sostituzione dei finali in caso di avaria…

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E’ una spesa in più,ma si lavora con più agio nel futuro…

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Sempre nel tema del lavoro “upgradato”,una buona ricablatura con cavo di sezione più ragguardevole è assai consigliato (2,5mmq sui collettori – 1,5mmq sugli emettitori – 0,5 sulle basi)

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Anche se non del tutto necessario,  consiglio di sostituire i due diodi 1N4002 presenti sul dissipatore nella veste di rilevatore termico per la corrente di riposo.

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Visto il loro costo insignificante e  gli stress termici a cui sono sottoposti è conveniente metterli nuovi . Sui transistor finali e sulle rispettive miche , va interposto il grasso al silicone che aiuta il trasferimento termico!

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Una piccola quantità al centro del transistor ,garantisce un corretto accoppiamento termico al dissipatore. Quando serrati , il grasso traborderà a garanzia di una completa copertura delle superfici.

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Terminato il montaggio verificate l’isolamento rispetto al dissipatore a priori di dare alimentazione e tarate la corrente di riposo -a mezzo dell’unico trimmer- presente sulla scheda per una corrente di 65/70mA!

 


Due considerazioni su quanto visto …

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Nel suo arco ha sicuramente più di un paio di frecce interessanti: Grazie al trasformatore di uscita (che scende oltre l’estremo dei 50hz dichiarati da rcf) lo scenario acustico ha un timbro gradevole ,ricordando abbastanza da vicino le buone realizzazioni hi-fi domestiche. La qualità di costruzione lo destina ad essere affidabile per molti anni senza gran manutenzione e la potenza c’è ed è pure tanta (Al clipping ben 134 watt nominali quando alimentato a rete domestica). Considerato infine la comodità di poter essere alimentato al -volo- con due accumulatori da auto ha un senso di esistere quando volete disporre di una coppia di finali ruspanti per sonorizzare piccole feste ed eventi all’aperto.

Un caro saluto e buone festività a tutti!

 

Andrea “Moltisuoni”

 


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


 

Link per saperne di più sull’argomento:

 

http://it.wikipedia.org/wiki/RCF_(azienda)

http://www.radiomuseum.org/r/rcf_ela_up_121.html

http://www.radiomuseum.org/r/rcf_pa_amplifier_up_121_n.html

 


 

Disclaimer: Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno rimossi.

 

La Musica Liquida !!!!

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C’è poco da dire : La curiosità di provare questi moduletti MP3 per la musica liquida ha avuto il sopravvento non ostante la mia indole analogica!!! Ne ho  presi 3 di varia fattura per farmi un idea circa le loro potenzialità ,facendo qualche prova per vedere pregi e difetti…

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La musica liquida .. E il sito AliExpress!

 

Ultimamente  è possibile acquistare a prezzi ridicoli, tramite Aliexpress , schede preposte alla lettura via USB o tramite slot per SD card. Alla fine della favola,forte dei prezzi al limite del ridicolo, unito alle spese di spedizione a gratis, ho acquistato per personale curiosità, questi 3 lettori .Il tempo di attesa medio oscilla tra i 25 e i 30 giorni per poterli avere tra le mani. La dogana viene accuratamente evitata siccome la merce viaggia in dichiarazione come “Gift – Commercial Sample”…..fintanto che il gioco regge!

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Con ordine :

Il primo a sinistra è un lettore Mp3-waw lossless ( Mp3 da 96 fino a 320 Kb/s) con slot per SD card e presa USB 500 mA, ha radio integrata FM 88-108,equalizzazione con 5 preset (Rock-Jazz-Classical-Pop-Disco) e ingresso AUX. Si alimenta con 5 Volt stabilizzati ….prezzo € 3,80 spedito ….è il più economico del trittico.

Il secondo al centro è un lettore Mp3 – Mp4 – waw – Flac ,ha un display da 2,4 pollici con grafica ad icone e sistema operativo proprietario,può leggere eBook, film (in qualsiasi formato DiVx – wmv e Quicktime ),ha radio Fm integrata e logicamente lettore audio con equalizzatore a 6 preset….uscita video PAL/NTSC , Ingresso per microfono stereo (può registrare con tre livelli di qualità audio),telecomando + mascherina frontale autoadesiva,marcata curiosamente RealPlayer (come l’omonimo programma su base Helix ) …Anche questo si alimenta con una tensione di 5 Volt stabilizzati …. prezzo € 15 spedito . E’ il più ricco del trittico ,con molte funzioni tra cui la capacità di gestire Hard Disk fino a 250Gb….un vero “media center” insomma.

L’ultimo sulla destra è un altro lettore Mp3 ,molto simile al primo descritto come funzioni ,costruito con una qualità apparentemente migliore ,e, con in più il Bluetooth basato sul protocollo EDR3 per lo streaming dei file audio da cellulari . Spicca la possibilità di fornire fino ad 1A alla presa USB e questo esemplare possiede regolatore integrato,percui è possibile alimentarlo con tensioni da 9 a 16 volt ,non necessariamente stabilizzate. … prezzo € 8,90 spedito

Tutti i 3 lettori sono preamplificati ,quindi mi sono fatto tentare da una coppia di microamplificatorini (prezzo 2,70 euro alla coppia spediti !) in classe D ,basati sul Chip PAM 8403 che eroga ,grazie al suo rendimento  ,ben 3+3 watt (su 4 ohm) con soli 5 volt !

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Utilizzo e considerazioni sul tema.

 

Partiamo dai primi due più economici….

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Hanno architettura nativa ,nel senso che utilizzano processori identici (con sigle limate) ,ma cambia la cura costruttiva in base al prezzo!  Tutti e due sfoderano prestazioni  assai buone se collegati in catene hi-fi (su un brano da 320Kb/sec la resa è identica al cd : nessun rumore di commutazione e nessun ronzio residuo),e diventano oggetti di facile integrazione in progetti personali .

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Mediante i 4 pulsanti sul frontale , è possibile governare tutte le loro funzioni e vengono replicate dal telecomando in dotazione . La sezione Fm non brilla in realtà per prestazioni assolute:  Non permette la ricerca manuale (se non inserendo la frequenza conosciuta dell’emittente col telecomando), ed è monofonica! Le emittenti forti si captano senza grossi problemi con il sistema di ricerca e memorizzazione auto ,quelle deboli è già più un problema.

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Per contro il lettore Mp3 è dotato di buona qualità sonora ,con una uscita robusta (circa 1V a canale) . Il più economico ha costruzione e componentistica al limite della decenza, il secondo invece è già su un altro livello qualitativo.


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Qui sotto il moduletto Bluetooth EDR3…qui sopra la fattura del più economico….

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Il regolatore 7805 che vedete è una mia aggiunta … Passiamo adesso al modello di punta del trittico….


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Si tratta di un sistema totalmente differente dai due lettori precedenti, munito di un suo boot loader ,nonché di un sistema operativo proprietario con icone in stile Microsoft Windows.

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Le righe che vedete sono un limite della mia fotocamera che “aggancia” il refresh del display ,ma di fatto  appare nitido e ben contrastato. La navigazione nelle cartelle avviene mediante i tasti presenti sul frontale ,oppure mediante telecomando . Sull’icona “common” è possibile settare la lingua di sistema ,lo sfondo e altre operazioni tra cuil’uscita video out (PAL oppure NTSC) e l’hard reset.

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Collegato ad un disco fisso esterno può divenire un completo mediacenter su cui caricare file musicali e video…..Riproduce foto nei comuni formati Jpeg e da quest’ultima cartella è poi possibile usare foto come salvaschermo.

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Qui potete vedere la cover di un’album dei DireStraits presente sulla cartella in mp3….la navigazione dei vari brani musicali ricalcano quelle dei lettori multimediali di ultima generazione,dove spiccano le informazioni relative al bit-rate dei brani e ad altre info,quali la durata e l’equalizzazione.

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La costruzione  è soddisfacente visto che costa solo 15 Euro! La radio FM anche qui è appena sufficiente: Come nei casi precedenti ,anche qui si fa lamenteladella poca selettività e del suono monofonico….la nota positiva risiede nella possibilità però di “scandagliare” l’etere manualmente e di salvare a proprio gusto l’emittente preferita con una grafica a scala parlante.

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Ho notato nel mio esemplare una tendenza a “clessidrarsi” quando si richiedono velocemente più comandi…potrebbe essere un limite del mio lettore oppure un bug di progettazione ( possiede infatti solo 2Mb di memoria sdram)….tuttavia nell’utilizzo normale tutto funziona senza impuntamenti particolari

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Qualche parola la spendo anche sui piccoli amplificatori  che ho acquistato : Si tratta di un piccolo IC della DIODES INC. (sconosciuta ai più,tra cui il sottoscritto…ma andate a vedere cosa costruiscono questi signori….) modello PAM8403 il cui principio di funzionamento è la tanto ostentata classe D.

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In onestà non ho mai nutrito simpatia per tali amplificatori… I punti di forza sono sicuramente il minimo ingombro e la potenza erogata in funzione della tensione di alimentazione; Infatti è possibile spremere con soli 5 Volt ben 2 watt continui con distorsione dello 0.5% per canale….tale valore tende però a salire drasticamente già a 2,5 W per arrivare ad un abbondante 10% alla soglia dei 3W massimi erogati. Non vi è in pratica alcuna dissipazione termica e questo insieme alle minute dimensioni lo rendono occultabile in qualsiasi spazio angusto. Dichiarato 5-80Khz di banda passante,può essere tranquillamente impiegato anche per scopi dove un minimo di qualità è richiesta.

 

Un caro saluto

Andrea Moltisuoni

 


 

NOTA BENE:

 

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.

 


 

Link per saperne di più sull’argomento :

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Amplificatore_(elettronica)

http://it.wikipedia.org/wiki/Musica_liquida

http://www.aliexpress.com/item/New-Remote-LED-5V-DIY-Lossless-MP3-WMA-WAV-Decoder-Board-Reader-Version-US-Jecksion/1934541294.html

http://www.aliexpress.com/item/2-4-TFT-Screen-HD-MP5-Player-Module-w-Remote-Controller-PCB-Decoding-Board/1909548048.html

http://www.aliexpress.com/item/Wholesale-Brand-New-7-12V-Car-Handsfree-Bluetooth-MP3-decode-board-with-Bluetooth-module-FM-free/1852169959.html

http://www.aliexpress.com/item/2pcs-lot-PAM8403-Super-mini-digital-power-amplifier-board-miniature-class-D-power-amplifier-board-2/1716217241.html

http://diodes.com/datasheets/PAM8403.pdf


DISCLAIMER :

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna scadenza periodica . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) : Se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. I commenti dei lettori, sono soggetti a moderazione.

Perser SA 2050

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Stavolta spolvero i fasti di una ditta italiana nata nei primi anni ’60 con l’obiettivo di produrre apparecchiature elettroacustiche destinate al mercato privato e professionale ad un prezzo competitivo. Il Perser SA2050 frutto del lavoro del sig, PERetti SERgio (da qui l’acronimo) era un buon integrato di fascia economica che tuttavia non perdeva le prerogative di un suono timbricamente onesto!

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Seguendo fedelmente i dettami dell’epoca,l’abbondanza di comandi unita alla loro razionale dislocazione lo rende accattivante sul piano estetico : Fanno capolino  a sinistra una coppia di VU-Meter radiali che in questa veste ricoprono curiosamente il ruolo di modulometri (valutano cioè la quantità di segnale applicato a livello del preamplificatore)

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Caratteristiche tecniche:

 

Modello: Perser SA 2050 , costruito a Vicenza (Italia) , circa 1977

Alimentazione: 125-220 volt 50/60Hz

Potenza in uscita RMS: 23+23 watt su 8-16 Ohm

Ingressi: 5 — Tape — Filodiffusione (AUX) — Tuner — Micro — Phono (DIN a 5 poli)

Uscite : 2 coppie di diffusori selezionabili (Punto e linea) più 1 cuffia (Jack 6.3mm)

Controlli di tono : Bassi – Medi – Acuti —- Loudness su 5 posizioni

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Costruzione e sintesi circuitale:

 

Privato del cabinet ligneo del Perser SA 2050, si accede comodamente  a tutte le parti elettriche dell’amplificatore e colpisce favorevolmente il layout delle varie sezioni.

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Il telaio dell’apparecchio è in lamiera zincata irrobustita da una coppia di traverse (in alluminio,una avente funzione di dissipatore per i transistor finali) . Su di esso vi è rivettato il trasformatore di alimentazione…quest’ultimo è del tipo normale . Avvolto con cura nel cartoccio , è giustamente dimensionato per le capacità di erogazione dell’amplificatore

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Ogni scheda opera una precisa funzione ,risulta facile quindi approntare eventuali riparazioni  senza avere fisicamente lo schema elettrico. Partendo da sinistra si nota : la scheda di alimentazione e la scheda relativa al Loudness variabile . Al centro : amplificatore finale e scheda per il controllo toni / pre di linea / vu-meter . A destra : La scheda Phono RIAA , la sezione filtri e i selettori di sorgente.

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Non vi è  uso di circuiti integrati :  Solo di transistor bipolari! Un elogio alla scheda Phono che fa uso di circuitazione separata per l’ingresso micro e quello per giradischi . Il preamplificatore di linea ha la peculiarità di avere il controllo di tonalità passivo (A favore del rapporto Segnale/Rumore). I due Vu-Meter hanno il ruolo di modulometri sul segnale applicato a questo stadio.  L’amplificatore fa uso di uno schema darlington sui transistor finali a simmetria complementare con limitazione della corrente al carico. Le capacità di filtro sono sufficienti per la potenza erogata(4000+4000 uF) . La componentistica utilizzata è in gran parte italiana (Facon,Unaohm,Femè,RCA italiana) eccezion fatta (Perlomeno nel mio esemplare) per alcune piccole capacità in poliestere recanti il marchio Wima ,comunque di qualità non eccelsa (Una cosa nella media)  allineata con la classe dell’apparecchio

 


Interventi,modifiche e riparazioni:

 

Il mio esemplare era  guasto : Nella realtà le uniche problematiche da me riscontrate erano le capacità che in molti casi erano finite in cortocircuito , dovuto alla mutua azione del tempo congiunta all’inattività di molti anni.

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Conseguentemente saltavano i fusibili di protezione ( E non solo loro…anche un diodo 1N4004 ha fatto il “botto” ) sulla scheda di alimentazione . Sostituendo le capacità in perdita e con l’occasione di un upgrade sul ponte con diodi più consoni il tutto ha iniziato a prender di nuovo vita.

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Non tutti i mali vengono per nuocere : Infatti con modesto impegno economico , oggi si comprano ottimi componenti che distano anni luce rispetto quanto vi era montato di origine!

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Una modifica  i cui benefici si riversano nella capacità dinamica dello stadio finale , è quella di portare i condensatori di filtro dai 4000 uF originali , ad almeno 6800uF (Nel mio esemplare sono da 10000uF) e conseguentemente sostituire i quattro diodi 1N4004 con altrettanti diodi 1N5402 per adeguarsi alle nuove capacità . Già che ci siete sostituite  i diodi dello stadio di alimentazione per il preamplificatore con un ponte da 1,5 A  ; I valori  indicati andranno più che bene per le prestazioni in gioco :  Ho montato personalmente qualcosa di più dimensionato perché  possedevo già questi componenti , e non mi andava di acquistarne altri! Ad ogni modo ,nel mio caso , risultano oltre quanto  serve all’ apparecchio.

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Un’altro salto di qualità interessante consiste nella sostituzione delle capacità di equalizzazione attorno lo stadio Phono , con qualcosa di meglio qualitativamente parlando.

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Oltre non mi spingerei , il gioco non varrebbe più la candela !  Già queste piccole modifiche permettono di avere benefici sonici ad un costo contenuto . Sul profilo sicurezza conviene sostituire il cavo di alimentazione con un cavo da 3 x 0,75 mmq avendo cura di collegare la presa di terra allo chassis dell’apparecchio . Se vi capita un Perser SA 2050  dismesso da tempo, vi sconsiglio di collegarlo alla rete : conviene fare prima un esame visivo dove probabilmente avrete la -certezza-  di dover sostituire (Quasi) tutti gli elettrolitici a bordo…La -Facon- è nota per la sua scarsa longevità!

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Difficilmente avrete noie con i transistor finali  grazie alla circuitazione non esasperata avente punti di lavoro ampiamente entro margini sicuri. Tutti i componenti di questo amplificatore sono ad oggi rintracciabili con costi minimi e sostituibili con equivalenti senza patemi d’animo. Preventivate la de-ossidazione dei potenziometri e annessi selettori : Avranno sofferto l’inattività nel 90% dei casi.

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Per le lampadine dei Vu-Meter nel caso siano bruciate : Sono una coppia di bulbetti tuttovetro T5 da 12 volt e 1,2 watt di potenza. Quelle che si usavano nei quadri delle automobili qualche tempo fa .

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Come suona e come va…..

 

Acusticamente Il Perser SA 2050 è abbastanza neutro e brillante: E’ preferibile accoppiarlo a diffusori non troppo impegnativi . Lo stadio Phono riproduce i vinili con la giusta “corposità” unita ad un immagine tutto sommato corretta . In secondo piano e  meno soddisfacenti invece , i vari controlli di tono sia sottoforma di Loudness  per via del loro energico intervento . Gli ingressi di linea sono più sensibili rispetto agli canoni attuali essendo a norme DIN , pertanto collegando un cd player , ci si ritrova ad avere il massimo della potenza disponibile con solo 1/4 di corsa nella manopola del volume . La potenza in gioco è comunque sufficiente per sonorizzare a livello sostenuto una sala di ascolto avente dimensioni medio-grandi .

 

E qui Concludo !

 

Un caro saluto  … Andrea “Moltisuoni”.


 

NOTA BENE:

I TESTI e LE FOTO PRESENTI SUL SITO SONO PROPRIETA’ INTELLETTUALE RISERVATA … Ogni utilizzo a sproposito sarà perseguibile secondo legislatura vigente.


 

Link per saperne di più sull’argomento :

 

http://www.guanciarossa.it/ieri/index.php?option=com_content&view=article&catid=44%3Ahi-fi-italia&id=179%3Ahi-fi-italia-perser&Itemid=89:


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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica e viene aggiornato senza alcuna scadenza periodica . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Alcune immagini sono tratte da internet (ove dichiarato) : Se il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L’autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. I commenti dei lettori, sono soggetti a moderazione.