Secondo appuntamento col “tempo poco galantuomo” questa volta protagoniste una coppia di casse JBL 4301B Control Monitor , gelosamente conservate negli anni da mio padre . Trentaquattro anni suonati in tutti i sensi!
A dirla tutta i foam avevano oltretutto “ceduto” nei primi anni ’90 e da allora era stato un susseguirsi di interventi posticci tra la sostituzione dei woofer in un’epoca dove non vi erano ricambi per ribordare e riconare …. Che brutte cose ! 🙂
La serie Monitor secondo JBL!
Probabilmente è la serie più apprezzata a livello planetario : Per la loro estetica e per le notevoli prestazioni che all’epoca ( Come del resto ancora oggi ) sapevano sfoderare …
Frutto di molta esperienza maturata dal signor Lansing nel settore professionale , soprattutto grazie a cinema e sale teatro nel territorio statunitense .
Su internet la letteratura in merito è ampia se si vuole approfondire l’argomento . Pertinente affermare che la “Altec Lansing” abbia insegnato ai rivali cosa voleva dire costruire altoparlanti professionali …
La serie “Monitor” nasceva come precisa volontà di aprire una nicchia di mercato tra i semplici appassionati , spesso nemmeno addetti ai lavori . Le meticolose ricostruzioni sceniche di questi diffusori permettono il poter apprezzare pregi e difetti delle incisioni con un livello di dettaglio sconosciuto all’epoca!
L’offerta dell’azienda di Northridge era ricca: Si partiva dalle più piccole JBL 4301B Control monitor per concludere con le opulente 4350 Broadcast . Ad oggi è ancora abbastanza facile scorgere negli studi di registrazione un paio di JBL !
Le versioni messe in produzione furono sostanzialmente due : La prima serie 4301 (riconoscibile dal baffle frontale in nero satinato) ,la quale montava woofer 116A in Alnico e tweeter tipo LE25-2 con anello esterno rifasatore in foam .
La “seconda serie” (4301B) differiva dalla prima per l’adozione del woofer 116H (con magnete in ferrite) , flangia plastica anteriore sul tweeter tipo LE26 e frontale colorato nel celeberrimo blu cielo , nota distintiva della serie “Professional Monitor”
Per concludere la panoramica le 4301B potevano essere offerte “Attive” (Sigla 4301B-E) . Montavano al loro interno un ruggente amplificatore da 15 watt a simmetria complementare , dotato del comodo sistema “auto On/Off” in base al segnale d’ingresso . Nessuna differenza all’esterno se non la flangia di alluminio nel posteriore per dissipare il calore generato dai finali .
Qui un breve estratto circa le caratteristiche tecniche:
Presupposti di ripristino e spunti inerenti:
Altoparlanti
Poco tempo fa ho scritto su come ribordare al meglio un paio di ESB CDX 2 , stavolta prenderò in considerazione altri aspetti riguardanti il restauro di un diffusore , maturati con l’esperienza (e con altrettanti insuccessi) negli anni.
La prima cosa è smontare tutto, avendo cura di annotarsi ogni particolare , perchè la memoria inganna anche in brevi lassi temporali.
I woofer sono stati ribordati in gomma a bassa cedevolezza (4 decimi di spessore) . In questa particolare circostanza ,visto la cupola parapolvere concava , ho utilizzato il metodo dell’auto-centratura utilizzando un tone test a 50hz . Tecnica mai tentata prima d’ora dal sottoscritto per la quale ho sempre nutrito parecchie riserve sulla sua reale efficacia .
Lo ammetto candidamente : il molto pregiudizio non aveva solide motivazioni . Esso infatti ha funzionato , centrando la bobina mobile e aggirando l’onere di dover rimuovere il grosso parapolvere . I settori di neoprene sono stati acquistati negli USA e contribuiscono a donare una estetica migliore al tutto! La sospensione è stata incollata all’esterno del cono per celare i “danni” di una ribordatura effettuata nel passato da terzi in maniera molto approssimativa.
I tweeter ( Tipo LE26 ) erano funzionanti : Si è reso necessario solo ripulirli attentamente per riportarli alla originale livrea . La flangia esterna è incollata , ed è utile verificare sia ben aderente per evitare vibrazioni indesiderate ed estetiche posticce .
Un prodotto rinnova plastiche (di quelli utilizzati in carrozzeria) aiuta a ridare il color nero opaco alla flangia in materiale plastico.
Cross-over “3103” :
Lo schema è un semplice filtro con pendenze a 6 e 12 dB per ottava e taglio fissato a 2500 hz , lo schema è qua sotto . Va posta attenzione sui condensatori e sull’attenuatore del tweeter , normalmente soggetti ad usura . Con minime varianti ( Cambia solo il condensatore sulla rete di Zobel da 16,5 a 18 μF) è lo stesso schema che equipaggia le Decade L19 , in pratica la versione “home edition” delle 4301B . Si procede alla verifica in due “step” distinti , di seguito trattati :
Step 1 : Verifica condensatori elettrolitici.
Il primo da 7uF è responsabile del taglio passa alto (Quindi è delicato : Qualsiasi anomalia mette a repentaglio la bobina mobile del tweeter) . Se fuori tolleranza (10% max) cestinatelo senza remore di nessun tipo ! Un buon componente al poliestere sarà la scelta più azzeccata come sostituto . Il tweeter dovrà essere verificato : La resistenza in CC dovrà “cadere” nella forbice tra 3.7 – 4.2 Ω . Vistose discrepanze da questo valore potrebbero significare un sovraccarico nel passato… Molta attenzione pertanto !
Il secondo condensatore da 16,5 μF (assieme alla resistenza) è parte integrante della rete Zobel che di mitiga l’impedenza del woofer intorno alla frequenza di risonanza . Il suo malfunzionamento è molto meno avvertibile. Tutte le verifiche vanno condotte scollegando i condensatori dal resto per non falsare le misure lette!
I condensatori impiegati in questi diffusori hanno valori “custom made” su specifica JBL e sono stati prodotti dalla Sangamo Inc. Possiedono normalmente una tolleranza del 10% sul nominale.
Nonostante l’estetica da petardi di S.Silvestro , sono componenti di ottima qualità in carta e olio!
Di solito il loro elettrolita non da problemi e viene generalmente ben conservato nel tempo grazie proprio al contenitore in cartone . Va controllata la cera di sigillo sia integra : Nel caso di crepe , si rinnova semplicemente intiepidendo la superfice con un asciugacapelli . Non usate assolutamente colle o resine!
Step 2 : Attenuatore LPAD
Niente più che un grosso reostato di potenza a resistenza costante
Come tutti i potenziometri va disossidato con cura e verificato non sia “cotto” . Sono ancora in catalogo ALPS e si trovano come ricambi . Dovrà avere 8Ω e reggere almeno 15 W .
I cavi è sempre un bene”rivestirli” di nastro felpato per scongiurare ogni vibrazione interna .
Come si può intuire la nastratura ridona un tocco di ordine al tutto….
Mobile , minuterie e qualche “skills” :
Il cabinet delle JBL 4301B Control Monitor ha volume interno di circa 30 litri e consiste in un parallelepipedo di truciolare da ben 20mm , impiallicciato nelle fiancate laterali di essenza pregiata .
E’ abbastanza facile trovare quelle del woofer arrugginite e durante lo smontaggio tenderanno a sgranare . In questo caso conviene sostituire le madreviti con nuove a passo ISO europeo e relative viti M5 a croce brunite come le originali JBL !
Il tweeter utilizza semplici viti parker , una guarnizione sagomata assicura la tenuta all’aria delle flange.
Il frontale , è verniciato in tinta blu opaca ( RAL 426 opaco ) : Difficilmente troverete una coppia di JBL 4301B senza aloni o scoloriture. Nell’ ottica di restauro , è tappa riverniciare il baffle . Per un buon lavoro vanno levati i pioli griglia e la decal di alluminio posta sull’attenuatore.
I pioli a pressione : Rimangono nelle loro sedi mediante alette in stile fisher da muro . Per estrarli vanno tirati e ruotati verso l’esterno . Non occorrono pinze , vengono via a mano ! Per l’etichetta le cose si fanno invece un pò più complicate :
Per una rimozione senza danni serve una lama da cutter (nuova) : Si sposta verso l’interno dell’etichetta , al contempo scaldata con una pistola termica : L’adesivo risulterà meno tenace , permettendo la rimozione senza far pieghe . Si è pronti quindi per verniciare!
Sulle procedure di verniciatura non mi dilungo : Ognuno ha i suoi metodi oppure si affiderà alle esperte mani di un professionista, dunque sorvolo . Pioli e i morsetti d’ingresso meritano un giro nella lavatrice ad ultrasuoni!
Upgrade?
Nel restauro di una elettronica , vi sono sempre delle migliorie da apportare, vuoi perchè alcuni componenti sono fuori uso, vuoi perchè oggi la componentistica è migliore .
Tuttavia è saggio valutarne il contesto come in questo caso, dove tutti i componenti funzionano ancora impeccabilmente
Una coppia di JBL 4301B Control Monitor in ottimo stato, oggi ha impegni economici vicini ai 1000€ , qualsiasi lavoro di modifica ne inficia il valore collezionistico benchè le prestazioni siano magari migliorate . L’unica raccomandazione è quella di sostituire il fonoassorbente (lana di vetro) con un equivalente in cascami di ovatta del tipo Acupor 10/700 . La lana di vetro ha proprietà cancerogene nella lunga esposizione , il moto del woofer tende a spingerla fuori mediante il bass-reflex . Esiste un metodo se volete conservare a tutti i costi il fonoassorbente originale : Si tratta di applicare nelle superfici interne un velo di tessuto-non-tessuto traforato che copra il perimetro del cabinet : Esso tratterrà i filacci vetrosi senza che questi vadano liberi in aria . In tutte le operazioni usate sempre i DPI : Guanti e mascherine!
Sul finire di Novembre con l’incombere imminente delle feste Natalizie si conclude la retrospettiva di questi ottimi monitor : Un -best buy- da avere almeno una volta nella vita per godersi il suono tipico della scuola “Americana” …..
Un caro saluto e.. Alla prossima!
Andrea Moltisuoni
NOTA BENE:
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Link per saperne di più sull’argomento:
https://it.wikipedia.org/wiki/JBL_(azienda)
http://www.jblpro.com/pub/obsolete/4301b.pdf
https://www.youtube.com/watch?v=HFoxRQzwIMM
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